Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

La Madonna con il Bambino benedicente e francescano in adorazione (recto) dal Museo regionale di Messina

Image

La Madonna con il Bambino benedicente e francescano in adorazione (recto) dal Museo regionale di Messina

Art sharing: scambio di Antonello tra Messina e Torino

Silvia Mazza

Leggi i suoi articoli

Messina e Torino. Antonello in cambio di Antonello. E la Sicilia mette a segno, finalmente, quella reciprocità nella politica dei prestiti delle opere d’arte, annunciata da anni, ma lungi dall’essere stata finora raggiunta. Mentre si attendono ancora, infatti, le contropartite per le mostre al Getty e al Cleveland, tra il 2013 e il 2014, si spediscono al British capolavori dai musei di tutta l’isola, accontentandosi di un accordo al ribasso culturale, e la Giunta di Governo delibera pure il prestito, per una mostra controversa, di un’opera «blindata», di quelle che per decreto non possono lasciare il territorio regionale, se non in casi straordinari, l’«Annunziata» di Antonello da Messina, a fronte di tutto questo si scopre, invece, che accordarsi alla pari non è impossibile. Sempre, però, che sia l’interlocutore delle istituzioni siciliane a prendere l’iniziativa.

Si deve, così, alla Fondazione Musei Civici di Torino, a cui si intesta una delle offerte culturali più interessanti in Italia, e che già da tempo si sta muovendo secondo una logica di «art sharing» (tra i precedenti, si ricorda la mostra su Jusepe de Ribera, prima a Palazzo Madama e poi a Palazzo Zevallos di Napoli, grazie a un accordo con Intesa Sanpaolo), l’iniziativa che vede coinvolto, grazie anche a preesistenti rapporti, il Museo interdisciplinare regionale di Messina, per la contestuale esposizione di due opere proprio di Antonello da Messina, uno dei maestri assoluti del Rinascimento.

Si tratta della tavoletta bifronte della «Madonna col Bambino e Francescano adorante ed Ecce Homo», del museo siciliano, e il «Ritratto d’uomo», fiore all’occhiello di Palazzo Madama. La tavoletta, acquistata nel 2003 dall’allora assessore Fabio Granata, impostasi all’attenzione della critica internazionale per la straordinaria qualità della pittura, provocando uno fra i casi attributivi più dibattuti nella storiografia antonellesca, e ormai concordemente riconosciuta al Maestro, è tra i primissimi lavori dell’artista, tra il 1465 e il 1470, per gli evidenti riferimenti alla pittura fiamminga e provenzale. L’opera di Palazzo Madama è, invece, uno dei massimi esempi della ritrattistica di Antonello, in grado di cogliere il profilo psicologico più intimo dei personaggi effigiati.

Il dialogo tra i due capolavori ha preso l’avvio a Torino, dal 21 aprile al 27 maggio, in un nuovo scenografico allestimento appositamente creato per l’occasione in Camera delle Guardie, per essere riannodato in riva allo Stretto, dal primo giugno al 10 luglio, ancora nella vecchia sede museale (in attesa, in autunno, dell’apertura di quella nuova, che si attende da oltre 40 anni). Dove, peraltro, il confronto potrà estendersi anche a un altro capolavoro del maestro messinese, il «Polittico di san Gregorio», oltre che alle altre opere riconducibili alla migliore produzione postantonellesca.

articoli correlati:
La Sicilia a Londra (ma la reciprocità è ancora lontana)
La Sicilia a Londra (ma la reciprocità è ancora lontana)

La Madonna con il Bambino benedicente e francescano in adorazione (recto) dal Museo regionale di Messina

Ecce homo (verso) dal Museo regionale di Messina

Il ritratto d'uomo di Antonello da Messina del Museo Civico d'Arte Antica di Palazzo Madama a Torino

Silvia Mazza, 26 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Pronta la nuova agorà del Museo Salinas in restauro da dieci anni

Cronaca e progetti a cinquant’anni dal sisma

Polemiche per la trasferta di una tavoletta del pittore messinese, tra le 120 opere scelte dal critico d'arte per il Castello Ursino di Catania.

Art sharing: scambio di Antonello tra Messina e Torino | Silvia Mazza

Art sharing: scambio di Antonello tra Messina e Torino | Silvia Mazza