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Dieci anni di scavi a Veio

Verranno presentati domani, con percorsi guidati nel Parco archeologico a nord di Roma

Federico Castelli Gattinara

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Isola Farnese (Rm). Grande rivale di Roma per il controllo del fiume Tevere, Veio, la più meridionale tra le città etrusche, raggiunse il suo apogeo tra il VII e il VI secolo a.C., fu conquistata dai Romani nel 396 a.C. dopo dieci lunghi anni d’assedio e completamente abbandonata a partire dal IV secolo d.C. Il Parco di Veio, pieno di testimonianze antiche sia etrusche che romane, è nato nel 1997 e protegge 15mila ettari a nord di Roma tra le vie consolari Cassia e Flaminia.

Sabato 21 novembre alle ore 10 (appuntamento in via Riserva di Campetti) la Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale ha organizzato «Alle porte di Veio... Percorsi guidati all’area archeologica», una breve visita al santuario di Portonaccio e, a seguire, la presentazione dei risultati di oltre dieci anni di ricerche (ancora in corso) condotte insieme all’Università La Sapienza di Roma nel tratto di cinta muraria in opera quadrata dove si apriva un accesso monumentale alla città antica. I risultati delle indagini dimostrano che la porta, restaurata e modificata più volte tra il VI e il V secolo a.C., fu sbarrata per resistere all’assedio da parte delle truppe romane guidate da Furio Camillo, come testimoniano tra l’altro i tanti proiettili e punte di freccia in bronzo rinvenuti nello scavo. La visita guidata è gratuita, compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso al santuario (€ 2,00). Info e prenotazioni: tel. 063226571 e-mail sar-laz.servizieducativi@beniculturali.it

Federico Castelli Gattinara, 20 novembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Dieci anni di scavi a Veio | Federico Castelli Gattinara

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