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Effusioni del monaco amante di Raffaello

Luca Scarlini

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L’esistenza di Wilhelm Heinrich Wackenroder (1773-98) si è svolta nel breve torno di venticinque anni, un tempo ricchissimo di intuizioni folgoranti, sia pure nella sua drammatica esiguità. A molti anni dalla storica traduzione di Bonaventura Tecchi, Bompiani pubblica per le cure di Elena Agazzi una compiuta silloge di Opere e lettere, pagine nate in febbrile collaborazione con Ludwig Tieck. Colpisce in particolare quel testo che è indicato dai manuali come una delle prime insorgenze del Romanticismo, dal suggestivo titolo Effusioni di cuore di un monaco amante dell’arte, uscito postumo. Il personaggio del religioso introduce un deciso cambiamento di riferimenti nel pensiero germanico, dopo la trionfante stagione neoclassica. Mutano gli artisti a cui si indirizza la riflessione, e un posto speciale acquisisce Raffaello. Qui l’artista di Urbino diventa «pittore santo», specialmente in virtù di un’appassionata visione della «Madonna Sistina» nella Pinacoteca di Dresda. Intorno a queste riflessioni si coagulerà nel secolo seguente un vasto movimento di pensiero, specialmente in Russia, ma non solo, che vuole che l’opera sia testimonianza di una mistica epifania. La frase de L’idiota, per cui «la bellezza salverà il mondo» si relaziona per Dostoevskij proprio a questa pala d’altare, di cui lo scrittore volle sempre avere al proprio fianco una riproduzione. Gli apologhi intorno al vecchio Francia, che muore di dolcezza vedendo a Bologna la «Santa Cecilia» raffaellesca, e del pittore urbinate che non può dare lezioni al giovane e volenteroso Antonio, che vorrebbe diventare suo allievo, hanno una chiara seduzione narrativa. In essi Wackenroder (e con lui Tieck) esprime perfettamente il ritorno al Medioevo e al Primo Rinascimento, che tanta parte ebbe nell’Ottocento europeo e italiano, tra preraffaelliti, nazareni e puristi.

Opere e lettere, di Wilhelm Heinrich Wackenroder, a cura di Elena Agazzi, trad. di Elena Agazzi, Federica La Manna e Andrea Benedetti, 1.276 pp., Bompiani, Milano 2014, € 40,00

Luca Scarlini, 29 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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