Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliLa galleria Thaddaeus Ropac riscopre l’opera di 14 artiste pioniere di una nuova visione della Minimal art con la mostra «Dimensions of Reality: Female Minimal», volta a esplorare «nuove prospettive e genealogie nella storia dell’astrattismo geometrico». Sculture, installazioni e fotografie allestite fino al 1° agosto nella sede di Paris-Pantin abbracciano un vasto periodo, dagli anni ’20 ai primi anni ’80 del Novecento. Viene ricostruita la monumentale «Untitled III» della nippo-brasiliana Lydia Okumura (1948), installata nel 1981 alla Biennale di Medellín, in Colombia.
È presentata anche per la prima volta da oltre quarant’anni la foresta astratta, «Forest of Threes» (1977-78), dell’artista statunitense Rosemarie Castoro, scomparsa nel 2015 a 76 anni. Della polacca Magdalena Wiecek (Katowice, 1924-2008) sono allestite sculture in metallo, come la sinuosa «Volatile V», del 1972, mentre di Mary Miss, artista e designer newyorkese, pioniera della Environmental art, è un gruppo di sculture della fine degli anni ’60, allestite negli spazi esterni della galleria.
Nella selezione di Ropac figurano anche opere di Maria Lai, tra cui «Spazio e telaio», del 1971. Dal 2 luglio al primo agosto nella sede del Marais Thaddaeus Ropac presenta anche la personale di Jules de Balincourt «There are more eyes than leaves on the trees», con una nuova serie di paesaggi astratti dell’artista francese (Parigi, 1972), newyorkese d’adozione. L’universo colorato di de Balincourt, tra astrattismo e figurativo, è stato al centro di una personale anche in Italia di recente, nel 2019, alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.

«Forest of Threes» (1977-78) di Rosemarie Castoro. © Estate of Rosemarie Castoro. Foto: Charles Duprat
Altri articoli dell'autore
Nella duplice veste di curatore e rettore della Scuola del Centre Pompidou-Metz l’artista ha inventato un abbecedario per una mostra è che un dizionario aperto, in cui ogni visitatore e ogni artista può riscrivere i significati
Esposte al Louvre oltre 170 opere della collezione personale del primo presidente della Terza Repubblica francese
Triplice appuntamento nel centro culturale in Provenza: una collettiva allestita da Tino Sehgal, l’Ong E.A.T e l’opera grafica di Maria Lassnig
Attraverso 260 opere il Louvre traccia il ritratto di una civiltà «rimasta a lungo ai margini degli studi accademici», un popolo di soldati, ma anche di commercianti, architetti, scienziati e artisti