Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliGiuseppe Ariano è dal 2017 direttore marketing e comunicazione di Scabec, società «in house» della Regione Campania, istituita nel 2002 per valorizzare e promuovere i beni culturali regionali. Da oltre 15 anni Scabec è il riferimento per tutti quei progetti che, attraverso attività di valorizzazione (mostre, eventi, visite guidate, spettacoli, convegni, laboratori o formazione), mirano alla promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale della Campania.
Come state gestendo la chiusura forzata di tutte le attività?
Dallo scorso 9 marzo Scabec ha chiuso gli uffici e ha attivato lo smart working con l’intento di continuare il racconto della Campania, del suo patrimonio culturale soprattutto attraverso i social media, le piattaforme web e i nostri media partner. Questa per noi non è stata una nuova sfida ma eravamo già pronti perché dal mio arrivo nel 2017 ho implementato un piano di nuove strategie di comunicazione social media e digitali che ci ha permesso di raggiungere nuovi pubblici e tenerli aggiornati costantemente sulle attività che programmiamo. Oggi raggiungiamo con i nostri account quasi un milione di utenti e il 60% del pubblico che partecipa ai nostri eventi viene a conoscenza delle iniziative proprio attraverso web e social media, in particolare attraverso gli hashtag #culturacampania e #mycampania.
Quali sono le principali iniziative che state realizzando?
Le attività di comunicazione digitale sono state da sempre una nostra priorità e parte integrante dei nostri piani di comunicazione; abbiamo accelerato la presentazione di alcune attività e proposto progetti interamente digitali. Oggi con #culturacampania è possibile seguire sugli account Facebook e Instagram di Scabec il racconto mai interrotto della nostra regione, con foto, storie e video che sono condivisi con i nostri utenti. Inoltre abbiamo reso fruibili a tutti (erano richiestissime dagli utenti) le Lezioni di Storia del festival omonimo conclusosi il primo marzo scorso, con un nuovo successo di pubblico. E poi c’è un progetto bellissimo: quale brano musicale o playlist accompagneresti il tuo viaggio nostra regione e/o ti ricorda le sue bellezze paesaggistiche o il suo patrimonio culturale? Che musica ascolteresti entrando al museo di Capodimonte o vistando Pompei? Rispondendo a queste domande e collaborando con gli utenti online abbiamo aperto il primo canale Spotify della cultura in Campania. Nell’ambito di campania>artecard, il pass che permette di visitare i musei e siti culturali presenti in regione (da Pompei, al Mann a Capodimonte, a Ercolano alla Reggia di Caserta, a Padula ecc.) è possibile seguire il racconto del nostro patrimonio con #mycampania, dove a farla da padrona sono le foto degli utenti nei nostri luoghi della cultura. Ogni settimana la redazione dei social media di campania>artecard suggerisce un viaggio in Campania o omaggia artisti con un approfondimento redazionale nella sezione delle Live Experience cha abbiamo inaugurato lo scorso anno con Lonely Planet Italia.
Qual è la risposta?
Sui social la risposta è altissima. Abbiamo un incremento del 30% di follower sugli account da quando è iniziata l’emergenza ma il successo vero è la collaborazione degli utenti a pubblicare storie e foto dei loro borghi, musei del cuore o paesaggi preferiti. Da questo stimolo nasce un nuovo progetto con una «call to action» digitale con #campaniaonshow per raccontare soprattutto la Campania ancora segreta e inesplorata, anche dei patrimoni culturali immateriali. Inoltre in collaborazione con i musei della rete di campania>artecard, direttori e curatori museali racconteranno un’opera d’arte del loro museo. La parola d’ordine ora è restare a casa ma c’è una grande voglia di rifrequentare luoghi d’arte e della cultura, toccare da vicino le nostre bellezze, stimolati dai racconti, le foto e i video emozionali che pubblichiamo.
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