Caro Gaggero,
A metà strada fra il cottage e il rifugio alpino, questa casetta non disturba affatto l’ambiente, anche se da certe angolazioni potrebbe sembrare un motoscafo. In caso di neve, molta neve, si prova sicuramente l’ebbrezza di solcare la coltre bianca stando affacciati sulla tolda, mentre il poderoso fumaiolo manda pennacchi al vento. Tutto il rapporto con l’esterno è giocato sui balconi affiancati e si immagina che dentro vi siano solo cuccette su letti a castello. Ottimi per dormire indisturbati col confortevole ronzio del motore (pardon, della caldaia).
Luccardini 

Caro Luccardini,
Per me appartiene all’ordine dei mostri antropomorfi, famiglia elmi di Mazinga. Qui la domanda che mi pongo è la seguente: il progettista era cosciente o meno dell’effetto che avrebbe creato il camino proprio al centro della facciata? Ha cercato un effetto o è venuto così come conseguenza di altro ad esempio esigenze di funzionalità interne. Gli è successo o l’ha voluto?

Perché se l’ha voluto come non accorgersi del camino-naso, delle finestre-occhi in orbite infossate (balconi), senza considerare la fronte bassa del tetto schiacciato? Come, guardando le nuvole, si vedono facce e figure qui, guardando la casa, si vede un volto entro un’armatura. Chi l’ha fatta aveva le nuvole nella testa o nella testa una faccia? Chissà, forse per noi ci sono uomini dappertutto. 
Gaggero