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Nel Foro di Acqui

Emmanuele Bo

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Fino al 31 marzo la mostra «La città ritrovata. Il Foro di Aquae Statiellae e il suo quartiere»

È una mostra dedicata al «cuore» di Acqui Terme, quella inaugurata al Museo Civico Archeologico della città dell’alto Monferrato e intitolata «La città ritrovata. Il Foro di Aquae Statiellae e il suo quartiere», aperta fino al 31 marzo.

Si tratta infatti di un progetto espositivo dedicato a una delle scoperte archeologiche più importanti compiute in questi ultimi anni nella città: quella della piazza del Foro della romana Aquae Statiellae, venuta alla luce nel 2005 nel corso dei lavori compiuti nell’area tra corso Cavour e via Garibaldi.

Gli scavi hanno individuato un vasto settore della piazza, pavimentata con grandi lastre di calcare e situata non lontano dall’antica chiesa dell’Addolorata, già luogo in passato di numerosi rinvenimenti.

Curata da Marica Venturino Gambari (della Soprintendenza archeologica del Piemonte) e Alberto Bacchetta, conservatore del Museo Civico Archeologico di Acqui, la mostra presenta in tutto una cinquantina di reperti provenienti da vari scavi compiuti tra la fine degli anni ’70 del secolo scorso e la metà degli anni 2000.

Gran parte dei materiali datano alla I metà del I secolo d.C., epoca di costruzione del Foro della città romana, con testimonianze che arrivano fino alla fine del III secolo d.C., momento che segnò l’abbandono dell’area. Inoltre sono illustrati i recenti scavi compiuti nell’area dell’ex «Palaorto», dove è stato scoperto un lussuoso quartiere residenziale della città romana, situato a poca distanza dall’area del Foro.

Emmanuele Bo, 22 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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Nel Foro di Acqui | Emmanuele Bo

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