Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. C’era ancora Ignazio Marino sindaco quando il magnate uzbeko Alisher Usmanov donò 500mila euro per due restauri scelti da un elenco sottoposto dall’amministrazione capitolina: la fontana del Quirinale, oggi già ripulita, e la sala degli Orazi e Curiazi a Palazzo dei Conservatori, in Campidoglio, di cui stanno partendo i lavori.
L’intervento, che durerà sei mesi circa e sarà interamente coperto dai 300mila euro ricevuti da Usmanov, riguarderà la fascia superiore delle pareti affrescate alla fine del Cinquecento dal manierista Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, con scene prese da Tito Livio (il nome della sala deriva dal leggendario episodio dello scontro tra Roma e Albalonga all’epoca di Tullio Ostilio, terzo re di Roma) e il soffitto ligneo di fine Ottocento, che ha sostituito quello originario.
Il restauro, avviato il 9 maggio, sarà portato avanti con la formula del cantiere aperto, ovvero con la possibilità per i visitatori di seguire i lavori in corso d’opera. Gli affreschi oggi presentano evidenti segni di degrado a causa di infiltrazioni d’acqua piovana, con efflorescenze saline, sbiancamenti, perdita di colore e decoesione degli intonaci. Il soffitto a cassettoni, per lo stesso motivo, mostra anch'esso lesioni, macchie, cedimenti della decorazione e attacco di insetti xilofagi.
Non si interverrà invece sulle due splendide statue in marmo di papa Urbano VIII del Bernini e in bronzo di Innocenzo X dell’Algardi che si fronteggiano sui lati corti della sala, già restaurate in passato.
Articoli correlati:
Roma, un mecenate uzbeko per la fontana di Monte Cavallo Magnate uzbeko finanzia restauri a Roma
Altri articoli dell'autore
Tra Foro Romano e Palatino sono stati ritrovati i resti di una lussuosa dimora con una sala per banchetti a forma di grotta e uno straordinario mosaico impreziosito con conchiglie, vetri e tessere blu egizio
Si inizia con l’enigmatico scultore ateniese. Altre due monografiche saranno dedicate a Prassitele e a Skopas
Stéphane Verger nel chiostro di Michelangelo ha fatto eseguire interventi su sette teste di animali antiche (quattro di età adrianea e tre rinascimentali) e ne ha commissionata un’ottava a Elisabetta Benassi
Lo scavo condotto dalla Soprintendenza speciale di Roma ha riportato alla luce strutture in laterizio e un sontuoso apparato decorativo riconducibili a una committenza di altissimo rango, quasi sicuramente imperiale