Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoli154 gallerie da 37 Paesi, straniere al 56%. Cinquemila collezionisti invitati, principalmente italiani ed europei (ma non solo). Ventimila metri quadrati di spazio espositivo. Nove premi e oltre 50 curatori e direttori di musei internazionali coinvolti nelle giurie e nei progetti speciali. Sono i numeri della 28ma Artissima, la quinta diretta da Ilaria Bonacossa, che con quest’anno conclude il suo mandato.
Allestita all’Oval dal 5 al 7 novembre, con preview il 4 solo su invito, questa edizione fa ancora i conti con il Covid. Lo fa per il numero di gallerie, che scende da una media di 200 annue delle ultime edizioni prepandemia; è una questione logistica, i corridoi sono più larghi, ma per i galleristi significherà anche meno concorrenza.
Da segnalare, per nulla scontato in un anno come questo, il ritorno di gallerie internazionali come Peres Projects (Berlino), Jocelyn Wolff (Parigi), Mor Charpentier (Parigi, Bogotà) e König (Berlino), oltre alle riconferme di gallerie molto importanti come Tornabuoni, Continua, Mazzoleni (Torino, Londra), Lia Rumma (Napoli, Milano) e Tucci Russo (Torre Pellice), solo per citarne alcune, la cui presenza è di per sé il segno che la fiera ha sempre funzionato e che le aspettative, per quanto in linea con i tempi, non mancano. A fare i conti con il Covid sarà anche il ridimensionamento del pubblico, con ingressi contingentati e biglietti acquistabili unicamente online; degna di nota la possibilità di fare un tampone all’ingresso, grazie al Padiglione predisposto da Irm Indagini Ricerche Mediche.
«Controtempo» il tema di questa edizione, perché l’arte procede sempre a un ritmo diverso da quello del mondo: rallenta, anticipa, accelera, ritarda. Ecco che al pari degli specchietti retrovisori della nuova immagine grafica della fiera, gli stand delle prima quattro sezioni restituiscono molte e differenti visioni del mondo e tanti spaccati di ricerche e di tendenze artistiche.
Sono la Main Section, con 89 gallerie consolidate (41 straniere); New Entries, con 25 gallerie aperte da meno di cinque anni (18 straniere); Dialogue/Monologue, con 37 gallerie (20 straniere) che propongono uno stand monografico o un inedito confronto tra due artisti; e Art Space&Editions, con 7 gallerie specializzate in multipli d’artista. A ciò si aggiungono le tre sezioni curate di Artissima XYZ, in cui i progetti di 30 artisti rappresentati da 30 gallerie danno luogo a tre grandi mostre: Present future, con emergenti under 40 selezionati da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner; Back to the Future, con opere storiche e recenti di artisti attivi dagli anni Sessanta scelti da Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar; Disegni, una ricognizione sugli esiti più radicali che fanno dell’immediatezza del disegno e dello humor il linguaggio del contro potere (a cura di Bettina Steinbrügge e Lilou Vidal).
È tra questi stand che riconosceremo il visitatore del futuro: scarpe comode e smartphone in mano per accedere alla piattaforma Artissima XYZ (online dal 4 novembre), dove a ciascuno dei trenta progetti è dedicata una pagina di approfondimento con video, testi e interviste. Facile oggi, ma l’intuizione risale al 2017, quando con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo (nuovo main sponsor della fiera) iniziò la riconversione digitale di Artissima, trasferendo sul web il catalogo. Oggi tutte le produzioni editoriali della fiera sono online, compresi il catalogo virtuale, il calendario degli eventi, video, interviste, podcast e approfondimenti vari.
Ma non si può parlare di Artissima senza accennare i progetti speciali, che fanno della fiera un evento sì commerciale, ma capace di generare una considerevole ricaduta economica e culturale sul territorio. Tra questi «Hub India», una ricognizione su gallerie, artisti e istituzioni del subcontinente indiano in mostra all’Oval, Palazzo Madama, Accademia Albertina e Mao; una selezione all’Oval di opere del XX e XXI secolo dalla Collezione di Intesa Sanpaolo delle Gallerie d’Italia, una selezione di fotografie dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che hanno come soggetto la palla, in omaggio alle ATP Finals di Tennis a Torino. Infine, un distaccamento della redazione di «Il Giornale dell’Arte», nuovo media partner di Artissima, lavorerà all’Oval nei giorni della fiera.
Speciale Artissima 2021
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