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La mostra alla James-Simon-Galerie si concentra soprattutto sul periodo macedone e greco-battriano. Alcuni dei reperti esposti escono per la prima volta dai confini uzbeki
- Francesca Petretto
- 22 agosto 2023
- 00’minuti di lettura


Particolare di un figura in terracotta di un Bodhisattva proveniente da un complesso templare buddhista di Dalverzintepa (II-III secolo d.C.). Foto: Hans Jakobi
A Berlino i tesori antichi dell’Uzbekistan
La mostra alla James-Simon-Galerie si concentra soprattutto sul periodo macedone e greco-battriano. Alcuni dei reperti esposti escono per la prima volta dai confini uzbeki
- Francesca Petretto
- 22 agosto 2023
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliFino al 14 gennaio la James-Simon-Galerie ospita «Tesori archeologici dell’Uzbekistan: da Alessandro Magno fino al regno dei Kushana», curata da Manfred Nawroth, Anton Gass e Benjamin Wehry, con la supervisione del Museum für Vor-und Frühgeschichte (Museo di Preistoria e Storia Antica) che l’ha organizzata in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura della Repubblica dell’Uzbekistan.
La grande nazione dell’Asia centrale fu nel corso dei secoli, molto prima di diventare famosa grazie alla Via della Seta, culla e teatro di diverse culture e centri del potere: dall’impero achemenide ad Alessandro Magno, dagli Stati partico e sasanide a quello turco karakhanide e al regno del Chagatai, dall’età dell’oro di Tamerlano e Samarcanda (crocevia di culture e dal 2001 Patrimonio dell’Umanità Unesco) ai successivi sultanati di cultura turca e mongola, dal XVI secolo, quando assunse l’attuale nome, e fino al XIX secolo costola dell’impero russo e della corona zarista, infine Repubblica sovietica.
La grande mostra presenta molti suoi tesori, alcuni dei quali viaggiano per la prima volta fuori dai confini uzbeki, concentrandosi soprattutto sul periodo macedone e greco-battriano, sull’arte unica dei «nuovi sovrani del nord», i Kushana, e su quella buddhista, proponendo anche ricostruzioni videomultimediali dei suoi più importanti e affascinanti siti archeologici.
Numerosi oggetti provenienti dalle collezioni dei Musei statali berlinesi illustrano i diversi mondi che Alessandro incontrò durante la sua campagna di conquista; poi le ceramiche e le armi provenienti da Kampyrtepa, l’antica Alessandria Oxiana, e da Uzundara e Kurganzol; infine le opere d’arte mozzafiato dei Kushana, soprattutto del I secolo d.C., del periodo del Gandhara.

Figura in terracotta e frammento di statua di un Bodhisattva proveniente da un complesso templare di Dalverzintepa. Tashkent, Istituto di Storia dell’Arte. © Polyform, studio Edgar Kandratian