È la prima volta che il Kunstpalast presenta le opere donategli dal collezionista di Viersen, Florian Peters-Messer, in occasione del suo 60mo compleanno. La mostra «Too Much Future. Donazione della Collezione Florian Peters-Messer», dal 28 agosto al 5 gennaio 2025 nel Kunstpalast fresco di restauro, riaperto dopo un lungo lavoro di ammodernamento effettuato dallo studio di architettura Sieber di Düsseldorf, è a cura di Felicity Korn, responsabile della Collezione del XX e XXI secolo del Museo, e da Linda Peitz.
Il percorso prevede sale monografiche e tematiche in cui sono presentate installazioni di grandi dimensioni accanto a dipinti, disegni, fotografie e lavori di videoarte per circa 90 opere di artisti come Kader Attia, John Bock, Andrea Bowers, Sophie Calle, Thomas Hirschhorn, Harry Hachmeister, Henrike Naumann, Murat Önen, Ulrike Schulze e Sophia Süßmilch. Si tratta di una selezione di opere politiche che affrontano criticamente gli sconvolgimenti sociali del nostro tempo, a volte con opprimente schiettezza, a volte con forti gesti espressivi e grande chiarezza concettuale. Oltre alle pressanti sfide sociali, un altro tema centrale della collezione Peters-Messer e della nuova mostra è quello del genere, del sesso e dell’identità.
«La collezione di Florian Peters-Messer è un’aggiunta estremamente importante per il Kunstpalast. Sono incredibilmente grato che ci sia stata affidata!, ha dichiarato Felix Krämer, il direttore generale del Kunstpalast. Le opere che Peters-Messer ci ha donato sono irritanti, inquietanti e stimolanti. Con questa grande collezione colmiamo una lacuna. Alla luce degli ultimi sviluppi sociali, ritengo particolarmente importante che questa raccolta potrà permetterci in futuro di riflettere su temi attuali in modo ancora più perspicace e attento».
Di fatto la donazione di Peters-Messer, comprendente 310 opere, è concepita di per sé come un museo contenendo, oltre a lavori di pittura, disegni e fotografie, molte opere video e multimediali nonché installazioni di grande dimensioni che ne hanno sempre sottolineato il carattere istituzionale nelle sue precedenti apparizioni pubbliche (antecedenti la donazione a Düsseldorf) al Weserburg Museum di Brema, alla Miettinen Collection di Berlino, alla Werkschauhalle di Lipsia e al Kunstverein di Marburg.