Monia Ben Hamouda per «Renaissance»

© Luca Guadagnini

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Monia Ben Hamouda per «Renaissance»

© Luca Guadagnini

Al Museion quattro mostre tra passato e presente

Una collettiva di 15 artisti e 3 omaggi, rispettivamente a Ezio Gribaudo, Ugo Carrega e Alberto Garutti, segnano l’estate del museo bolzanino

Quattro le mostre fino al primo settembre nel Museion, diretto da Bart van der Heide. Una è la collettiva «Renaissance», al terzo e quarto piano del museo, curata da Leonie Radine. Protagonisti quindici artiste e artisti under 35 del Nord Italia, selezionati per una delle più alte borse di studio per l’arte emergente in Europa, conferita dalla Fondazione Vordemberge-Gildewart. Si tratta di AliPaloma, Monia Ben Hamouda, Costanza Candeloro, Filippo Contatore, Isabella Costabile, Binta Diaw, Giorgia Garzilli, Sophie Lazari, Lorenza Longhi, Magdalena Mitterhofer, Jim C. Nedd, Luca Piscopo, Raphael Pohl, Davide Stucchi e Tobias Tavella, presenti con opere che spaziano dalla scultura, all’installazione, alla pittura, al disegno, al video, alla fotografia, alla performance, legate dal rapporto, rigenerativo e critico, con le proprie origini culturali. Sono le nuove generazioni di artiste e artisti che si pongono a confronto con retaggi, modelli e aspettative, indagando storie familiari di radicamento e migrazione, immaginari collettivi e opinione pubblica. 

L’altra mostra, prodotta dal Grazer Kunstverein in collaborazione con l’Archivio Gribaudo di Torino e Museion, rende omaggio all’artista ed editore torinese Ezio Gribaudo (1929-2022). Intitolata «The Weight of the Concrete», dal libro del ’68, che conteneva i suoi primi lavori grafici e un’antologia di poesia concreta, comprende pezzi testuali, figurativi e tipografici, opere in legno e polistirolo, rilievi acromatici su carta assorbente e pezzi cromatici con inchiostro tipografico, opere in cui si intrecciano forma, linguaggio e materia. La mostra è costruita con una scenografia di Davide Stucchi e con opere sonore di Tomaso BingaCaConrad, Bryana Fritz, Susan Howe e David Grubbs, Katalin Ladik, Hanne Lippard, Nat Marcus e Patrizia Vicinelli

Nel Museion Passage, «Poetry in the box», curata da Frida Carazzato, curatrice scientifica di Museion, e Duccio Dogheria, curatore e ricercatore dell’Archivio del ’900 del Mart - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Le due istituzioni non solo hanno collaborato nella realizzazione dell’esposizione, ma vantano una ventennale connessione nella condivisione dell’Archivio di Nuova Scrittura, donato ai due musei da Paolo Della Grazia nel 2020. L’attenzione è su Ugo Carrega, artista, gallerista, poeta, editore e curatore attivo tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’90: sono esposte opere di Vincenzo Accame, Marcel Duchamp, Betty Danon, Amelia Ettliger, Vincenzo Ferrari, Corrado D’Ottavi, Elisabetta Gut, Liliana Landi, Stelio Maria Martini, Plinio Mesciulam, Bruno Munari, Magdalo Mussio, Anna Oberto, Martino Oberto, Luca Patella ed Emilio Villa

Infine, nello spazio centrale di Museion Passage e nel Piccolo Museion-Cubo Garutti, realizzato da Alberto Garutti nel 2003, su commissione della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, la mostra «Piccolo Museion - Cubo Garutti. Un racconto», a cura di Frida Carazzato, un omaggio all’opera di Garutti con parti fotografiche, testuali e sonore, realizzata in collaborazione con Angelika Burtscher e Daniele Lupo (Lungomare). 

Mariella Rossi, 01 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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