Tba21-Thyssen-Bornemisza Art Contemporary e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza presentano la mostra «Tarek Atoui. At-Tāriq», in programma al museo dal 18 febbraio al 18 maggio. È la prima personale a Madrid dell’«artista sonoro» franco-libanese Tarek Atoui. L’esposizione è il risultato della lunga e articolata ricerca che l’autore porta avanti dal 2022, esplorando le tradizioni artigianali e musicali rurali del mondo arabo e del Nord Africa e utilizzando il suono e le opere sonore per avvicinare il pubblico.
Il progetto è stato commissionato fin dal suo nascere da Tba21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary ed è curato da Daniela Zyman, direttore artistico di Tba21. Sviluppato in più di tre anni di ricerca e collaborazione tra l’artista e i musicisti e gli artigiani delle montagne dell’Atlante marocchino, ha prodotto un mix di musica tradizionale, suoni e oggetti artigianali ispirati alle antiche rotte commerciali e di pellegrinaggio.
La mostra, intitolata «At-Tāriq» (espressione che significa «la stella del mattino» o «l’ospite notturno») parte dalle tradizioni del popolo Amazigh (generalmente noto come «Berbero», in una prospettiva neocoloniale) per offrire una speculazione più profonda sulla nozione di ospitalità. Ispirandosi all’associazione della notte con l’ignoto, At-Tāriq diffonde un invito a confrontarsi con le eredità culturali ed ecologiche rurali, che risuonano profondamente nel mondo contemporaneo. La mostra diventa così un luogo dove tenere conversazioni su relazioni, memoria, identità e sull’atto poetico dell’ascolto.
Il formato innovativo della mostra trasforma la galleria del Museo Nacional Thyssen-Bornemisza in cinque majlis, spazi tradizionali di ospitalità e accoglienza delle case arabe e orientali. Atoui decostruisce e reimmagina queste majlis in installazioni sonore, spazi immersivi per l’ascolto e il riposo.
La musica amazigh è inestricabilmente legata all’artigianato ed evoca l’identità culturale e i mezzi di sussistenza delle montagne dell’Atlante. Ognuna delle cinque postazioni di ascolto è dotata di strumenti musicali tradizionali realizzati da artigiani della regione, da oggetti in ceramica, tessuto o pietra realizzati ad hoc su commissione, da sculture cinetiche e da dispositivi sonori ideati appositamente dall’artista.
Noto per il suo approccio sperimentale alla musica, Atoui amplifica le proprietà acustiche di bronzo, tessuti, pietra, ceramica e altri materiali. L’installazione comprende strumenti digitali e analogici che l’artista ha progettato per eseguire il paesaggio sonoro che si può ascoltare in tutta la mostra. Strumenti come laser, lenti ottiche e looper a nastro «leggono» i suoni incorporati in tessuti, rocce, gioielli e ceramiche. Questi oggetti vibrano, abradono superfici o si muovono meccanicamente per riscrivere una composizione in continua mutazione.
Lo spettacolo comprende una composizione nata da una residenza artistica. Atoui ha svolto un approfondito lavoro d’archivio, raccogliendo registrazioni di concerti, poesie e canti del popolo Amazigh. Durante una residenza a Cordoba nel 2023 ha utilizzato questo materiale per una sessione di composizione sperimentale con altri tre musicisti: Ziúr (Berlino), Susie Ibarra (New York/Berlino) e Nancy Mounir (Cairo). Il risultato è un pezzo che fonde la musica tradizionale amazigh e araba con la musica elettronica e l’improvvisazione contemporanea. La composizione è stata presentata per la prima volta in un concerto a Cordoba nel 2023. In «At-Tāriq» ogni stazione di ascolto sonorizza ed esegue una parte di questo paesaggio sonoro. «La composizione viene ascoltata in tutte e cinque le stazioni di ascolto di “At-Tāriq”, ma invece di essere riprodotta da un sistema audio multicanale come siamo abituati a fare, i tamburi, le sedie e le sculture cinetiche del soffitto costituiscono il sistema multicanale», spiega l’artista.
Lo spettacolo offre al pubblico un'esperienza visiva e uditiva che supera i limiti della sound art, creando un paesaggio che sottolinea la ricchezza delle tradizioni musicali del mondo arabo ed esamina la loro capacità di resistere ai cambiamenti sociali e politici nel tempo.
Tarek Atoui è un artista di fama internazionale: le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia 2019 e in istituzioni come la Tate Modern, la Bourse du Commerce-Pinault Collection di Parigi e la Flag Art Foundation di New York. Fino al prossimo 20 luglio la sua opera «Improvisation in 10 Days» sarà esposta al Pirelli HangarBicocca di Milano.
Durante i tre mesi di apertura, la mostra sarà costantemente animata da un ricco programma di attività, tra cui visite guidate notturne e performative, concerti, conferenze e laboratori interattivi per studenti, famiglie e pubblico in generale.