«Arte della Cina e del Sud-Est Asiatico a Napoli. La collezione Rinaldi» è il titolo della mostra in cui sono presentati per la prima volta, dal 7 febbraio al 2 marzo nella Sala bianca del Palazzo du Mesnil, Università di Napoli L’Orientale, gli oggetti donati al Museo Orientale «Umberto Scerrato» da Maura Rinaldi nel settembre 2024. La mostra, a cura di Lucia Caterina, Maura Rinaldi e Chiara Visconti, è stata organizzata da Chiara Visconti e realizzata con il contributo dell’Istituto Confucio di Napoli e del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università di Napoli L’Orientale.
Nel 1980 Maura Rinaldi arriva a Singapore e inizia a collaborare con il National Museum e con la South East Asian Ceramic Society, focalizzando la sua attenzione sulla porcellana cinese bianca e blu di tipo kraak. Nel 1989 pubblica a Londra il volume Kraak Porcelain. A Moment in the History of Trade, che resta ancora oggi l’opera di riferimento per questo tipo di vasellame. Durante gli anni trascorsi in Asia, Maura Rinaldi si avvicina al collezionismo, che affianca alla ricerca scientifica. La generosa donazione della sua collezione ha significativamente arricchito il patrimonio artistico dell’Università di Napoli L’Orientale e dato un contributo importante al circuito museale di Napoli nell’ambito delle arti decorative dell’Asia orientale e sud-orientale.
Il percorso espositivo presenta oltre 100 opere e si snoda attraverso dieci secoli, diversi Paesi e diverse manifatture. Il nucleo più consistente è quello delle ceramiche cinesi. La produzione di epoca Tang (618-907) è rappresentata da un vaso globulare e da alcune statuette funerarie raffiguranti dame di corte e un guerriero. Nel successivo periodo Song (960-1279), inizia la produzione nota nella letteratura occidentale come céladon. Apprezzato sia in Cina sia negli altri Paesi dell’Asia orientale e del Sud-Est asiatico, così come nel mondo arabo, il vasellame céladon è quello più esportato e imitato fino al XIV secolo. In mostra alcuni piatti con decorazione impressa, piccole giare, una brocca e una bottiglia di epoca Yuan (1279-1368). Sempre al periodo Yuan, quello in cui la Cina era sotto la dominazione mongola, risalgono i grès con invetriatura nera, le raffinate ciotole con vetrine celesti e striature viola di tipo jun, e le porcellane qingbai dal caratteristico colore bianco con riflessi azzurrognoli.
La porcellana, «l’oro bianco» a cui gli aristocratici europei guardavano con stupore e ammirazione e il cui segreto per ottenere l’impasto era gelosamente custodito, è rappresentata da esemplari in bianco e blu di tipo kraak. Destinato all’esportazione, il vasellame kraak è prodotto tra la seconda metà del XV e la prima del XVI secolo, e si caratterizza per la sottigliezza del corpo e per lo schema decorativo, tipicamente scandito in pannelli nei quali sono raffigurati i motivi classici del repertorio cinese realizzati in blu cobalto sotto vetrina.
Gli argenti costituiscono un’altra importante sezione del percorso espositivo. Alcuni di questi provengono dalla Cina e, destinati all’esportazione, uniscono a forme occidentali decori della tradizione cinese, altri, provengono da Cambogia, Thailandia, Indonesia o Tibet.
Dalla Cina e, soprattutto, dal Sud-Est asiatico provengono anche le lacche della collezione. Ottenuta dalla resina di alberi che crescono in alcuni Paesi dell’Asia, la lacca è sottoposta a un lungo processo di lavorazione in ambienti caldo-umidi in modo da preservare le caratteristiche di impermeabilità e resistenza che la rendono il rivestimento ideale per il legno e altri supporti deperibili. Questa sezione della mostra è rappresentata da oggetti di forme e decori differenti, come le scatole con vassoi interni, le piccole ciotole birmane, il contenitore in lacca rossa intagliata a forma di anatra o la scatola, deliziosa, a forma di pesce.
Il percorso espositivo si completa con alcuni oggetti di grandi dimensioni. Tra questi, la grande statua birmana in legno dorato risalente al XIX secolo che raffigura il Buddha stante, il cesto nuziale in legno, dove erano sistemati gli oggetti del corredo della sposa nei matrimoni cinesi tradizionali, lo scenografico abito dell’Opera di Pechino decorato con draghi d’oro.