A partire dal concetto di post colonialismo, María Magdalena Campos-Pons (Cuba, 1959) e Sethembile Msezane (Sudafrica, 1991) indagano nelle proprie opere temi come tradizione, spiritualità, identità e ruolo femminile nella società contemporanea. Nonostante i diversi trascorsi, le due artiste sono infatti accomunate dalla volontà di rideterminare i confini del proprio «io», saccheggiato da secoli di violenze, egemonia culturale e linguistica, e dal bisogno di restituire dignità alla propria comunità e di riconnettersi con la terra di origine.
Con «Weaverbirds: Rooted in Resilience» (dal 27 marzo al 30 maggio), Osart Gallery, a Milano, in collaborazione con la Galleria Giampaolo Abbondio, riunisce per la prima volta i loro lavori, legati dall’immagine dell’uccello tessitore, endemico, dell’Africa subsahariana.
Nella poesia «The Weaver Bird» del ghanese Kofi Awoonor, il volatile incarna la figura del colonialista: dopo aver costruito il nido su un albero ne diventa signore e padrone, pretendendo che la popolazione locale gli obbedisca e predicando la salvezza a coloro che fino a poco prima erano gli unici abitanti di quel territorio. D’altra parte, l’uccello tessitore è anche colui che costruisce i nidi più elaborati e spettacolari del mondo animale, recuperando paglia e diversi materiali dai quali ricava intricate architetture.
Campos-Pons, le cui origini si perdono in una travagliata storia familiare che parte dalla Nigeria, si concentra sull’importanza della rappresentazione delle minoranze etniche nell’arte e sul fare luce sulla tragedia della deportazione e della schiavitù; Msezane incentra la sua ricerca sulla spiritualità e sull’ecologia dell’essere, interrogandosi sull’assenza del corpo femminile nero sia a livello narrativo sia negli spazi fisici dedicati alla celebrazione della storia nazionale di diversi paesi africani.
Nello scatto «Chapungu-The Day Rhodes Fell», ad esempio, Msezane impersona un Chapungu, rapace autoctono dello Zimbabwe ritenuto sacro ma perseguitato dalla ferocia colonialista, proprio nel giorno (9 aprile 2015) in cui la statua di Cecil John Rhodes, il controverso fondatore dello stato della Rhodesia (l’attuale Zimbabwe), venne rimossa dall’ingresso della University of Cape Town in Sudafrica. Similmente, i riferimenti presenti nei lavori di Campos-Pons sono fortemente legati all’immagine degli uccelli e del nido, laddove i primi simboleggiano la costante ricerca delle proprie radici attraverso il volo, mentre il nido rappresenta la terra madre, unico luogo di pace e serenità.

Sethembile Msezane, «Khuluma Nam’ Ngimamele I» 2023-24