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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliL’inaugurazione il 21 marzo del Faw (Foto Arsenal Wien) consegnerà alla città un nuovo centro dedicato alla fotografia. Dieci mostre all’anno su una superficie di 1.000 metri quadrati cercheranno di combinare grandi nomi e giovani talenti del settore. Da qui la prima coppia di mostre aperte fino al primo giugno: «Magnum. A World of Photography», che propone 300 immagini e documenti da una delle più celebri agenzie del mondo, e «Clean Thoughts. Clean Images» che presenta il lavoro del 28enne austriaco Simon Lehner.
Il luogo scelto si trova all’interno del vasto complesso dell’Arsenale, che ospita dal 1869 il Museo di Storia militare, nonché numerose istituzioni di carattere culturale e artistico, fra cui l’Österreichischen Filmmuseum Lab e le sale prove del Burgtheater e della Wiener Staatsoper. Per il Faw il padiglione 19 è stato appositamente restaurato dalla municipalità di Vienna con un investimento di 2 milioni di euro, mentre per gli interni sono stati investiti 800mila euro. Il Comune ha inoltre assicurato un finanziamento annuale di 2 milioni di euro per l’attività del centro, somma stanziata fino al 2031.
Il focus dell’attività sarà la produzione contemporanea, laddove il direttore Felix Hoffmann, storico dell’arte, curatore di un gran numero di mostre e pubblicazioni e dal 2019 curatore capo della C/O Berlin Foundation, mira ad «abbracciare ogni forma di fotografia», spaziando sia in ambito austriaco sia internazionale. La nuova istituzione non sarà un museo e non avrà una propria collezione: «Vogliamo essere una Kunsthalle: tutto ciò che entra nel Faw dopo un certo tempo se ne va e non pensiamo di diventare sede di collezioni fotografiche private», racconta a «Il Giornale dell’Arte» Hoffmann, che però intende avviare collaborazioni con i musei viennesi che dispongono di grandi collezioni fotografiche, sia storiche che contemporanee. «Il nostro motto, in questo senso è “costruire ponti”». Assai utile a questo scopo è il fatto che il Faw sia parte della Stadt Wien Kunst GmbH, l’istituzione ombrello che raccoglie quattro istituzioni municipali: «È un modo per attuare sinergie economiche, personali, artistiche e programmatiche. Per esempio con la Kunsthalle Wien daremo il via a maggio al nuovo festival Vienna Digital Cultures», prosegue Hoffmann. Una particolare attenzione verrà data al pubblico giovane, con iniziative mirate anche ai bambini: «Vorremmo realizzare una “scuola dello sguardo” e grazie a cooperazioni con scuole e istituzioni sociali trasmettere in modo giocoso già alla coorte dei bambini competenze tecniche e comunicative nell’utilizzo di tutti i media “Lens Based”».