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Opera di Mattia Ragni

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Opera di Mattia Ragni

Fotografia e videoarte alla Martesana

Dal 3 al 5 ottobre, la zona nord est di Milano diventa teatro del terzo del Milano Centrale Festival curato da Luca Panaro e Chippendale Studio

Fotografia, videoarte, editoria d’artista: sono questi gli ambiti in cui si sviluppa il Milano Centrale Festival, una rassegna d’arte diffusa che si propone di promuovere l’arte contemporanea e valorizzare il territorio che dalla Stazione Centrale di Milano si estende verso nord-est percorrendo via Melchiorre Gioia fino alla pista ciclabile che corre parallela al Naviglio Martesana. Le date della terza edizione sono 3-4-5 ottobre: mostre, installazioni, video proiezioni, opere site-specific, performance, talk, incontri con artisti e laboratori per bambini sono state progettati da Chippendale Studio con la direzione artistica del critico d’arte Luca Panaro per essere visitate (l’ingresso è gratuito) seguendo tre itinerari. Ad animarsi e a diventare officine sperimentali del linguaggio fotografico e video saranno 15 luoghi, alcuni inusuali e inediti (cabaret, lavanderie self-service, chiese), altri che caratterizzano l’identità artistica del quartiere prima fra tutti la Biblioteca Morando di Cineteca Milano, la più antica cineteca italiana, la Biblioteca di Gorla, gallerie d’arte, studi d’artista, spazi espositivi giovani.

«Siamo particolarmente interessati alle sperimentazione del linguaggio fotografico e video, e a quegli artisti che riflettono sulla potenzialità del mezzo: non raccontano storie, non troveremo nelle loro opere uno storytelling, ma piuttosto mostrano come la fotografia, il cinema, la videoarte ci permettono di vedere la realtà in una maniera diversa», ha dichiarato Panaro.

Tra gli artisti rappresentati Paolo Ventura che, nelle sue opere dedicate all’area urbana intorno al Naviglio Martesana, ritrae paesaggi che risultano spogli e forse proprio per questo evocano meraviglia. 

Il legame con la memoria storica lo troviamo nella mostra di Irene Mele, esito della residenza d’artista presso Spazioxnoi, un’iniziativa di Intesa Sanpaolo Insurance Agency, in cui l’artista ha esplorato il Naviglio Martesana, la sua natura, la sua storia, l’evoluzione della sua funzione da corso d’acqua cruciale per l’industria e per il trasporto a locus amoenus in cui svagarsi. La Mele legge la Martesana attraverso le foto di lavandaie recuperate dall’Archivio Luce, stampando le immagini con l’antica tecnica della cianotipia: le immagini si impressionano sul tessuto senza la camera oscura e vengono stabilizzate attraverso l’acqua della Martesana, immergendole nel canale proprio come facevano le lavandaie di un tempo con i panni da lavare.

La Biblioteca di Gorla espone il libro-oggetto in ricordo della strage di Gorla dovuto a un bombardamento durante la Seconda guerra mondiale, che causò la morte di 184 bambini alunni della scuola elementare. Julia Carrillo, nella mostra «Sole Pioggia Vento» per il progetto di Zenato Academy, trasfigura gli elementi naturali attraverso il mezzo fotografico: le immagini sono prodotte utilizzando la luce, l’acqua e l’aria all'interno della camera oscura, tracce dell’interazione di questi elementi che si traducono in forme astratte libere d’interpretazione. Giulia Storino, docente all’Accademia di Brera,  trasforma per l’occasione il suo studio in una camera ottica che si affaccia sul Binario 1 della Stazione. Il ruolo dell’artista nella società di oggi è indagato da Maurizio Finotto attraverso una serie di ex voto che ricuciono il rapporto tra l’autore e i genitori da cui si era allontanato a fronte della sua scelta di lasciare un lavoro sicuro per dedicarsi all’arte. Fabio Sandri dialoga con la rappresentazione della nostra immagine: lo spettatore si autoritrae, lascia una traccia, sostiene il proprio sguardo. Matteo Girola espone una raccolta di ritratti d’archivio in cui i personaggi si presentano come «cercatori» di nuove «vedute» grazie alla sola azione di maneggiare la macchina fotografica, alla ricerca di un modo di vedere diverso, mettendo in discussione le regole del fare fotografico. Roberto Cavazzuti indaga il rapporto tra vero e falso attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale. Un’attenzione particolare è riservata all’editoria e ai Libri d’artista Dummy Photobook di Chippendale Studio è dedicato un approfondimento specifico.

Un’opera di Giuliana Storino

Redazione, 30 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Fotografia e videoarte alla Martesana | Redazione

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