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Il Mauto inaugura con Giorgetto Giugiaro una serie di mostre su grandi designer italiani di automobili
- Alessandro Allemandi, Benedetto Camerana
- 12 gennaio 2017
- 00’minuti di lettura


Alessandro Allemandi, Benedetto Camerana
Leggi i suoi articoliProsegue fino al 26 febbraio la mostra «Giugiaro e il suo percorso», la prima di un ciclo che il Mauto-Museo Nazionale dell’Automobile dedica ai designer italiani di automobili e alla loro centralità storica internazionale. È curata dal giornalista Giosuè Boetto Cohen, dallo storico dell’auto Giuliano Molineri e dal direttore del museo, Rodolfo Gaffino Rossi.
La storia dell’automobilismo moderno è segnata dal genio creativo di Giorgetto Giugiaro, progettista che ha saputo fondere il talento artistico con una rigorosa cultura ingegneristica. In sessant’anni di attività ha dato forma a oltre 200 vetture, dalle utilitarie a sportive mozzafiato e concept car, senza contare le centinaia di realizzazioni nel campo del design industriale non automobilistico. Molto è stato detto e scritto sull’opera e la carriera di Giugiaro, che nel 1999 ha portato 120 esperti di tutto il mondo a definirlo il più importante car designer del Novecento.
La mostra ha un formato inedito, importato dalle esposizioni monografiche di arte e architettura. La storia di Giugiaro viene ripercorsa a partire dal suo cammino formativo, per descriverne il processo creativo, dalle prime idee al prototipo finito, attraverso le auto più iconiche, i dipinti e bozzetti, le influenze familiari, le sfide imprenditoriali e l’umanità che lo stilista ha saputo infondere in ogni sua opera. Per i curatori «Giugiaro è una figura rinascimentale, esempio della capacità italiana di misurarsi con linguaggi e strumenti diversi. La mostra è dedicata ai giovani, perché si ricordino di usare sempre il proprio cervello per andare alla ricerca delle idee».
La visita si snoda attraverso 10 sezioni, ognuna intitolata con una parola chiave che inizia con la lettera G. «Grammatica» descrive l’apprendistato artistico giovanile, «Ghiribizzi» presenta i bozzetti di avveniristici modelli presentati a Nuccio Bertone nel 1959. La sezione «Guru» ricostruisce lo studio di Giugiaro, «Genetica» presenta i progetti di design industriale realizzati con il figlio Fabrizio. L’apoteosi della visita è la sezione «Gallery», nella quale dieci automobili capolavoro sono esposte su pedane rotanti e illuminate come sculture: dalla Chevrolet Corvair Testudo, pezzo unico disegnato con Bertone nel 1963, alla Maserati Ghibli disegnata per Ghia nel 1966, dalla Volkswagen Golf del 1974 alla Panda del 1980, pietre miliari della storia dell’automobilismo.
Il programma della mostra si completerà nel 2017 con il conferimento a Giugiaro del primo premio del Museo dell’Automobile, e un concorso internazionale di car design, da lui presieduto. La sequenza mostra-premio-concorso verrà riproposta ogni anno dal Mauto, secondo un programma di lunga durata volto a rilanciare la centralità del design automobilistico italiano, in un momento segnato da alcuni fattori di crisi.