
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a Milano
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Arte
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vernissage
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale dell'Economia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Il Giornale delle Mostre
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
RA Fotografia
IL NUMERO DI APRILE 2025 in edicola
In allegato:
Vedere a MilanoVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Al centro della mostra un tappeto tessuto in Iran, in cui la scrittura autografa si fa dispositivo spaziale
- Giusi Diana
- 26 gennaio 2023
- 00’minuti di lettura


«Un punto del mondo» (2022), performance di Cesare Viel (still da video), Centre Pompidou Malaga. Foto: Alberto Cajigal
I corpi estranei di Cesare Viel a Villa Zito
Al centro della mostra un tappeto tessuto in Iran, in cui la scrittura autografa si fa dispositivo spaziale
- Giusi Diana
- 26 gennaio 2023
- 00’minuti di lettura
Giusi Diana
Leggi i suoi articoliInaugura sabato 28 gennaio a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, «Cesare Viel. Corpi estranei/ toccare un tesoro», mostra che segna la tappa finale dell’omonimo progetto realizzato grazie al sostegno della X edizione dell’Italian Council. Iniziato a settembre dello scorso anno presso la Fondazione Pietro e Alberto Rossini di Briosco (Mb) con la performance «Frasi nell’aria», «Corpi estranei» è proseguito al Centre Pompidou di Malaga.
Il titolo è tratto da Emily Dickinson, secondo una modalità peculiare che abbraccia la parola poetica con tutto il suo potere evocativo. Al centro della mostra un tappeto tessuto in Iran, in cui la scrittura autografa si fa dispositivo spaziale. Due righe tracciate in corsivo, quel «Corpo estraneo» che si legge solo in un senso, opposto rispetto a «toccare un tesoro o un mistero», è l’opera-manifesto simbolo di mediazione che entra a far parte della collezione del Museo Riso. Così Viel: «Il corpo estraneo è l’imprevisto che viene incluso nell’opera, e in parte la modifica. Come un essere dormiente che si sveglia e agisce quando trova l’occasione per farlo».
E di corpi estranei Villa Zito è piena, con la sua collezione che va dalla pittura antica, passando per l’800 per giungere al ’900. Proprio con le opere dell’ultimo piano Viel proverà a stabilire connessioni impreviste, in particolare con opere di Carrà, Guttuso, De Pisis, Chini e Tosi.
In mostra i collage della serie «Scrivere il giardino» (2020), i disegni con frasi manoscritte della serie «In un punto del mondo» (2022) e il video-documentario tratto dalla performance «Frasi nell’aria» a cura di Francesca Guerisoli. La mostra, aperta fino al 4 marzo e promossa da ruber.contemporanea, è a cura di Elisa Fulco e Giulia Ingarao, con il coordinamento di Antonio Leone.

«Un punto del mondo» (2022), performance di Cesare Viel (still da video), Centre Pompidou Malaga. Foto: Alberto Cajigal