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«The Phantom Landscape» esplora l’approccio non convenzionale del pittore belga al genere della pittura di paesaggio nella sua opera
- Riccardo Deni
- 07 maggio 2025
- 00’minuti di lettura


René Magritte, «Le palais de rideaux III», 1928-29. The Museum of Modern Art, New York
© 2025 C. Herscovici, Brussels / Artists Rights
I paesaggi fantasma e fantasmagorici di Magritte a Central Park
«The Phantom Landscape» esplora l’approccio non convenzionale del pittore belga al genere della pittura di paesaggio nella sua opera
- Riccardo Deni
- 07 maggio 2025
- 00’minuti di lettura
Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliA due passi da Central Park i Paesaggi con la P maiuscola del principe del Surrealismo si stagliano sui grattacieli invetriati di Manhattan. Magritte tinge la Grande Mela dei suoi orizzonti onirici con uno spettacolo in scena per tutta la primavera da Luxembourg + Co. «René Magritte: The Phantom Landscape» esplora l’approccio non convenzionale del pittore belga al genere della pittura di paesaggio in tutta la sua parabola artistica, condensando un gruppo di importanti dipinti, tra cui prestiti da importanti istituzioni come il Museum of Modern Art di New York, e opere contemporanee concepite appositamente per l’evento, come il lavoro realizzato per l’occasione da Laure Prouvost in «risposta» all’opera di Magritte. Tipicamente associato a tendenze romantiche o naturaliste, il concetto di pittura di paesaggio è raramente discusso negli studi sull’opera di Magritte, nonostante l’importanza del genere nella sua pratica. Ciò è dovuto in gran parte al modo in cui Magritte raffigurava il paesaggio nei suoi dipinti: con una «asciuttezza di trattamento» tecnica, per esempio, ma anche con la combinazione (o la sostituzione) di motivi paesaggistici con elementi testuali. Per svelare i principi e le idee di fondo dell’impegno di Magritte nel genere, la mostra in questione esplora tre gruppi principali di dipinti: il primo, sottotitolato «Quadri di riferimento», esplora casi in cui Magritte raffigura un’immagine di paesaggio all’interno di un’altra immagine. Il secondo, «Il cielo è il limite», comprende rappresentazioni del cielo e delle nuvole nelle opere dell’artista. Cala il sipario il terzo insieme, chiamato »Paesaggi umani», in cui si esaminano le composizioni nei quali il corpo si integra nel paesaggio.