Fino al 31 ottobre si può visitare «Tesori del Marchesato di Saluzzo», esposizione a cura di Simone Baiocco (conservatore Arti dal XIV al XVI secolo presso il Museo Civico d’Arte Antica Palazzo Madama di Torino) che ripercorre e illustra i secoli d’oro della storia saluzzese attraverso più di 70 opere tra codici miniati, dipinti su tavola, affreschi, sculture e documenti (tra i prestatori i Musei Civici Fiorentini, il Museo Sant’Agostino di Genova e il Museo Civico di Torino).
Il percorso si snoda nel centro storico della città tra il Monastero della Stella, il Museo Civico Casa Cavassa e La Castiglia. «La mostra mette in luce un sorprendente patrimonio dell’antico Marchesato. Un inedito e ampio progetto di valorizzazione di una identità storica e artistica del Piemonte che dal Medioevo si affaccia al pieno Rinascimento», sottolinea Davide De Luca direttore della Fondazione Artea che è tra i promotori dell’iniziativa.
L’esposizione illustra la stagione di maggior fulgore, culturale e figurativo, del Marchesato saluzzese, vissuta tra Tre e Cinquecento dal piccolo Stato di frontiera posto tra la Francia e le maggiori potenze territoriali italiane. In mostra opere di Hans Clemer, vero protagonista della cultura pittorica dell’area del marchesato nella transizione tra XV e XVI secolo e delle principali maestranze attive sul territorio quali la famiglia Pocapaglia, Giovanni Baleison o la bottega dei Biazaci.
Dal 5 al 10 ottobre, inoltre, al Monastero della Stella, torna a Saluzzo per la prima volta dopo oltre 600 anni il codice miniato dell’opera del marchese Tommaso III «Le livre du Chevalier errant», conservato a Parigi nella Bibliothèque Nationale de France. L'8 ottobre il manoscritto sarà anche oggetto del convegno «Le Chevalier Errant: amore, fortuna e conoscenza. Le vie della cultura nel Medioevo europeo».