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Una veduta della «Printemps Asiatique» a Parigi

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Una veduta della «Printemps Asiatique» a Parigi

In 67 per far sbocciare la Primavera Asiatica a Parigi

La fiera francese dedicata alle arti dell’Asia, alla sua ottava edizione, continua a crescere. «La sua posizione geografica è ideale per gli amanti internazionali dell’arte», ha osservato il presidente Christophe Hioco

Luana De Micco

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Dal 5 al 14 giugno torna «Printemps Asiatique», la fiera parigina dedicata alle arti dell’Asia, alla sua ottava edizione, che continua a crescere coinvolgendo quest’anno 67 gallerie specializzate, case d’asta e musei (contro 56 l’anno scorso). «Parigi ha un rapporto speciale con l’arte dell’Asia, per via della sua lunga storia con il continente, ma anche con i collezionisti di tutto il mondo, che la frequentano regolarmente. Inoltre, la sua posizione geografica è ideale per gli amanti internazionali dell’arte», ha osservato il presidente Christophe Hioco

La Pagode, insolito luogo culturale dalla tradizionale architettura cinese, ospita una ventina di espositori, tra cui i parigini Nicolas Fournery, Jean-François Cazeau e, per la prima volta, Taménaga, ma anche Sue Ollemans Oriental Art di Londra, Tenzing Asian Art di San Francisco, Carlton Rochell Asian Art di New York. Tra le presenze italiane, Carlo Cristi Asian Arts Company, che ha sede a Bruxelles. La rassegna continua poi fuori dalla Pagode, in un percorso per le vie della città che fa tappa in diverse gallerie, tra cui Kiyama, Atelier YE Xingqian e Mingei. Dall’estero partecipano «virtualmente», tra gli altri, Japanese Gallery Kensington di Londra, Nies Oriental Art di Anversa e Mastromauro di Milano. Tra gli oggetti presentati, un collier di perle d’oro del Rajasthan e perle di pasta di vetro di Murano da Frédérique Mattei, una testa di Buddha alta 25 cm dell’antico Gandhara da Frédéric Rond, alla sua prima partecipazione, una scultura giapponese di legno che rappresenta un Buddha Dainichi Nyorai da Gregg Baker Asian Art, e un pannello di bronzo dorato raffigurante un bodhisattva Mile Fo da Valérie Levesque

La fiera coinvolge 13 case d’asta che, in parallelo alla fiera, organizzano le loro vendite a tema, e altrettanti musei e istituzioni culturali della città. L’11 giugno, Bonhams Cornette de Saint Cyr presenta un rara ciotola lavapennelli in ceramica Ge del XIII secolo (dinastie Song/Yuan) appartenuta alla designer di gioielli Elsa Peretti e ora della Fondazione Nando ed Elsa Peretti. Già presentata in anteprima a New York e a Hong Kong, è stimata tra 1,2 e 1,5 milioni di euro. Tra gli highlight della vendita di Sotheby’s, il 12 sarà battuta una statuetta in bronzo dorato di Avalokiteshvara, il bodhisattva della compassione, risalente all’XI-XII secolo, stimata tra 250mila e 350mila euro. Christie’s, il 10, propone a sua volta all’asta un importante Buddha in bronzo dorato della dinastia Ming (XVI-XVII secolo), stimato 150mila-250mila euro. La visita continua nei musei. Il Musée Guimet allestisce i bronzi reali di Angkor (fino all’8 settembre). Al Louvre si possono ammirare le opere d’arte cinese, raramente esposte, della collezione di Adolphe Thiers (fino al 25 agosto). Il Musée du Quai Branly approfondisce l’arte tessile orientale (fino al 6 luglio), mentre il Musée des Arts décoratifs propone una mostra sul motivo del bambù (4 giugno-28 settembre).

Luana De Micco, 05 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

In 67 per far sbocciare la Primavera Asiatica a Parigi | Luana De Micco

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