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Samantha De Martin
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Vedovamazzei, duo artistico composto da Stella Scala e Simeone Crispino è il vincitore del Premio Quadriennale 2025 con l’opera «Vedovamazzei non ci fai paura, abbiamo il colpo in canna senza la sicura» (1994), esposta nella sezione «La mia immagine è ciò da cui mi faccio rappresentare: l’autoritratto», curata da Luca Massimo Barbero.
La proclamazione dei vincitori della 18ma Quadriennale d’arte si è svolta questa mattina, martedì 2 dicembre, nel corso della cerimonia ufficiale tenutasi presso la Sala Auditorium di Palazzo Esposizioni Roma.
Il duo, al quale va un riconoscimento di 20mila euro, sostenuto da Fondazione Roma, è stato premiato per i suoi interventi che «coniugano profondità e leggerezza, mantenendo quel sottile filo di ironia che contraddistingue il loro linguaggio. La loro partecipazione si inserisce con particolare efficacia in una Quadriennale che riflette sul proprio passato e sul proprio presente, e nel percorso curatoriale dedicato al tema del ritratto, del ritratto collettivo e dell’autoritratto. In questo contesto, la boule de neige raffigurante la manifestazione contro gli stessi artisti si offre come metafora dell’autoritratto e della condizione dell’artista nel sistema dell’arte».
«Siamo due monelli nonostante l’età, ha detto Scala. Per la sezione “autoritratto” abbiamo selezionato opere che ci riguardavano molto da vicino. Abbiamo raccolto tutto quello che abbiamo visto decidendo di mettere la storia all’interno di una sorta di souvenir. Con Luca Massimo Barbero abbiamo pensato al ritratto marmoreo, ma anche pittorico di una citazione da Bernini. Poi abbiamo selezionato il ritratto di Kafka che ci riguarda molto da vicino e infine abbiamo pensato di costruirci gli Annali, cinque volumi di 700 pagine, cento per volume, con disegni e documenti dal 1990 al 2025».
Vedovamazzei, «Vedovamazzei non ci fai paura, abbiamo il colpo in canna senza la sicura» (1994). Photo: Agostino Osio
Il Premio Giovane Arte è andato invece ad Antonio Della Guardia, l’artista di Salerno, classe 1990, «per la capacità di inserirsi con sensibilità e rigore in un contesto architettonico preciso, rileggerlo e trasformarlo attraverso immagini e azioni concepite ad hoc». Nella performance di Della Guardia due performer tracciano e reinterpretano con il corpo l’architettura del Palazzo Esposizioni Roma, restituendo lo spazio come opera e segno.
Della Guardia ha partecipato alla 18ma Quadriennale con la performance «Know not be» presso la sezione «Il corpo incompiuto» di Alessandra Troncone. Il riconoscimento conferito dalla Giuria consiste in una somma monetaria pari a euro 10mila.
Ad aggiudicarsi il Premio Giovani Collezionisti, assegnato a un artista emergente under 40, è stata invece Lulù Nuti, che ha esposto nella sezione «Senza titolo» curata da Francesco Stocchi l’opera «Tube (regardant)» (2024).
L’Associazione Giovani Collezionisti ha dapprima individuato quattro finalisti a pari merito (Lulù Nuti, Agnes Questionmark, Emilio Vavarella, Shafei Xia) e, successivamente, il Comitato scientifico composto da Monia Trombetta, Daniela Lancioni, Marcello Smarrelli ha selezionato la vincitrice «per l’assoluta originalità con la quale affronta la materia realizzando sculture articolate nelle forme e nei significati». «Il lavoro, ha spiegato l’artista, nasce nel ventre della materia. Il ferro è il centro della terra. Nel cuore della terra c’è metallo in fusione, spesso usato come barriera, nella sua bipolarità tende verso un lato ed è profondamente vitale anche nello spirito umano».
Antonio Della Guardia, «Know not be». Photo: Agostino Osio
A introdurre la cerimonia è stato Andrea Lombardinilo, presidente Fondazione La Quadriennale di Roma: «Per quanto riguarda l’andamento dei visitatori, al 30 novembre siamo a 12.500 ingressi, un dato leggermente superiore rispetto alle due ultime Quadriennali. Il 2025, non è stato un anno facile, il pensiero va a Luca Beatrice e a coloro che continuano a lavorare per dare forma e sostanza al suo progetto. Un dialogo tra creatività contemporanea e quella del 1935».
Il pensiero di Tatyana Nikiforova, responsabile patrimonio artistico di Fondazione Roma, partner culturale della Fondazione nel suo ruolo di sostenitore del Premio Quadriennale e il Premio Giovane Arte, è andato agli artisti: «Celebriamo il vostro talento, la determinazione e il coraggio di voi artisti di mettervi in gioco rialzarvi e continuare a creare. Voi ci ricordate quanto sia importante fermarsi e dare forma alle idee. Continuate a raccontare il mondo con la vostra voce».
Promossa da Fondazione La Quadriennale di Roma (partecipata da Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma) e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la 18ma Quadriennale d’arte è organizzata in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e vede Intesa Sanpaolo come Main Partner. In corso fino al 18 gennaio, «Fantastica» invita a riscoprire la forza dell’immaginazione, a scrutare la capacità dell’arte italiana post Duemila, ma anche a dischiudere nuovi orizzonti e interrogare i sentieri complessi del contemporaneo.
Questo racconto di interpretazioni inaugurato a Palazzo Esposizioni Roma lo scorso 11 ottobre dà voce a 54 visioni di artisti, di cui 16 under 35 e 45 prime partecipazioni. Le opere, molte site specific, sono 187, distribuite in cinque sezioni affidate alla curatela di Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone.
Lulù Nuti, «Tube (regarde)», 2024. Photo courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma