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Copertina della mostra «Stelle che sorreggono altre stelle»

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Copertina della mostra «Stelle che sorreggono altre stelle»

Lucia Cantò tra le stelle

Già vincitrice del Talent Prize, la giovane artista è protagonista alla Fondazione Elpis

È stato nel 2022, durante la terza edizione di «Una Boccata d’Arte», il progetto diffuso d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis con Galleria Continua e Threes, che è nato il sodalizio tra Lucia Cantò (1995), ora protagonista della mostra «Stelle che sorreggono altre stelle» (nella sede milanese di Fondazione Elpis, via Lamarmora 26, dal 5 ottobre al 4 febbraio 2024) e i curatori Giovanni Paolin e Sara Maggioni.

Tutti giovanissimi, i tre avevano collaborato nel 2022 per l’intervento dell’artista a Malamocco, Venezia, «Restrizione emotiva». Ora, la nuova avventura, in cui Lucia Cantò espone le due linee della sua ricerca più recente, che la vedono da un lato lavorare con un materiale primigenio, duttile e «materno» come l’argilla, dall’altro stimolare percorsi di dialogo e di cooperazione in una comunità temporanea da lei creata con un volantinaggio di quartiere.
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Il piano terreno di Fondazione Elpis ospita tre suoi lavori, autonomi ma allestiti (da Studio Gisto) in fluida continuità visiva, il piano superiore, il laboratorio in cui, dall’intreccio di riflessioni e condivisioni, prendono forma i lavori dei partecipanti. A loro è stato chiesto di realizzare un autoritratto in terracotta: tutte le loro sculture, una volta terminate, saranno esposte in questo stesso spazio, che perderà la sua funzione di officina creativa per diventare luogo espositivo come il piano terreno.

Qui, come si diceva, sono protagonisti i tre lavori di Lucia Cantò (vincitrice, con «Atti certi per corpi fragili», della 14ma edizione del Talent Prize, premio internazionale di arti visive di Inside Art): al centro si trova «Edilizia del pensiero», segnato dall’accostamento tra il ferro e l’acciaio delle mantovane parasassi poste nei cantieri per fermare la caduta di materiali e la realtà organica di fiori recisi, che nel tempo appassiscono compiendo il loro ciclo vitale, in opposizione alla durevolezza del metallo.

Alcuni di essi, però, durante la mostra, sono sostituiti da fusioni metalliche, che congelano il processo di deterioramento di queste entità biologiche e perciò stesso effimere. Accanto, c’è «Madre», scultura scaturita da riflessioni di altre donne raccolte dall’artista, formata da due elementi cavi in terracotta nera e rossa. Infine, «Stellario», una scultura d’alluminio suggerita a Lucia Cantò da una corona metallica sormontata da stelle, di quelle che si ponevano un tempo, nei dipinti o nelle sculture, sul capo della Vergine, da lei tradotta in una fragile, quasi incorporea struttura in cui piccole stelle sono accostate, a livelli diversi ma senza alcuna gerarchia, in un sommesso dialogo collettivo.

«Restrizione emotiva» (2022) di Lucia Cantò. Foto Camilla Glorioso

Ada Masoero, 03 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

Lucia Cantò tra le stelle | Ada Masoero

Lucia Cantò tra le stelle | Ada Masoero