Fino al 27 aprile 2025 il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto ospita la mostra «Spartaco Vela. Impressioni dal vivo», curata da Antonia Nessi, direttrice del museo, in collaborazione con Anita Guglielmetti, assistente scientifica. Figlio del riconosciuto scultore Vincenzo Vela e di Sabina Dragoni, Spartaco (Torino, 1854- Ligornetto, 1895) seppe uscire dall’ombra del padre e ritagliarsi il proprio spazio nell’ambiente artistico dell’epoca, grazie a una solida formazione e a una carriera costruita tra Svizzera e Italia. L’esposizione presenta per la prima volta la sua produzione in maniera quasi integrale. L’ampia selezione di opere in mostra è arricchita da alcuni prestigiosi prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
Nella casa-museo a Ligornetto si conserva la quasi totalità della sua opera, soprattutto studi e schizzi, oltre alla maggior parte della sua produzione a olio, che spazia dalla pittura di storia al ritratto, al paesaggio. Il percorso espositivo descrive lo sviluppo tematico del suo tragitto artistico, soffermandosi sulla capacità di rappresentare la natura, restituita con ricercati effetti di luce e una gamma cromatica molto vivace. In tutto il suo lavoro emerge un sentimento di empatia con la natura che ritraeva e una forte volontà di preservarla, cui fa eco il suo impegno sociale per opporsi alla costruzione della cremagliera del Monte Generoso.
Il legame con il Ticino rimase sempre forte, anche se il suo atelier si trovava a Milano, dove studiò all’Accademia di Brera e aderì alla scuola lombarda del secondo Ottocento, pur con una partecipazione solo saltuaria alle esposizioni del movimento.
Per dare risonanza alla sua personalità, completa l’esposizione un’ampia selezione di documenti originali, incluse fotografie. In occasione della mostra, è stato pubblicato un catalogo (edito dal Museo Vincenzo Vela e dalle Edizioni Casagrande, Bellinzona) a cura di Antonia Nessi con testi di Antonia Nessi, Sergio Rebora, Paul Müller, Anita Guglielmetti, Giampaolo Baragiola, Giorgio Sassi e Flavio Zappa. Spartaco Vela legò alla Confederazione nel 1892 la villa paterna con tutte le collezioni ivi raccolte, che andarono a costituire il Museo Vincenzo Vela, oggi tra le più importanti case d’artista dell’Ottocento europeo. Da segnalare anche la notevole gipsoteca monumentale.