Con la sua 33ma edizione, «Miniartextil» si inoltra nel territorio della spiritualità. «L’arte come preghiera» è infatti il titolo dell’edizione 2024 di questa mostra che esplora e promuove la ricerca sulla Fiber art contemporanea. Dal 7 dicembre al 9 febbraio 2025 le opere di arte tessile di 130 artisti di 27 Paesi del mondo, selezionate dall’Associazione culturale Arte&Arte (presieduta da Mimmo Totaro), sono esposte nell’Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, nello Spazio Natta e nella Basilica di San Fedele. Nell’Ex Chiesa, suggestiva sede storica della manifestazione, trovano posto al centro dello spazio i «minitessili» che danno il nome alla rassegna, mentre le navate laterali e l’abside ospitano nove grandi installazioni di altrettanti artisti: fra loro, il vincitore della scorsa edizione, Antonio Bernardo, con «Un personale luogo di connessione», lavoro in cui s’intersecano elementi naturali e piccole «case» di garza; Elizabeth Aro, qui con «Santa Sangre» (2015), in cui 16 lingue di fuoco lunghe nove metri, fatte con tessuti imbottiti, s’impongono con le loro forme inquietanti e i loro colori; Dario Picariello, con «Ninnanananinnanonna» (2021), in cui l’immagine fotografica diventa il supporto per testi e ricami. Fotografia anche per Vivide Mantero e per Gin Angri, mentre il lavoro di cucito torna centrale con Elena Borghi, Patrizia Maïmouna Guerresi e Valeria Scuteri. Il legno, invece, è il materiale dominante di «Corale» di Valerio Gaeti. Nelle due sale dello Spazio Natta trova posto la mostra-installazione di DuoX-Valeria Melodia Bosco (Ch) e Tyrone Brown-Osborne (Usa) «Something about Mothers and Daughters-Qualcosa su Madri e Figlie» e, nella Basilica di San Fedele, le sette fotografie con cui Carlo Pozzoni indaga l’interno dell’antica basilica mettendo in evidenza speciali tagli di luce e scorci meno conosciuti.
Intanto, il Museo della Seta, istituzione che celebra e valorizza la vocazione del territorio per il tessile più pregiato e promuove manifestazioni di Fiber art, presenta fino al 31 gennaio 2025 «La dimensione nascosta-Oltre la forma», personale di Mimmo Totaro, pioniere dell’arte tessile e cofondatore nel 1991, con Nazzarena Bertolaso, di Miniartextil. Curata da Luigi Cavadini, la mostra esibisce dieci sue opere storiche (1969-2020), dieci recenti (2022-24), quattro opere tattili pensate per visitatori non vedenti e realizzate con materiali come filo per stendere e stucco, e nove suoi piccoli lavori che hanno anticipato il progetto da lui fondato oltre trent’anni fa: un percorso che evidenzia le diverse stagioni artistiche da lui attraversate e le molteplici tecniche: disegni a china e a matita, ricamo, incisione su plexiglas, fili spinati e la sua tecnica distintiva, che combina pannelli in multistrato, tempera, chiodi e fili tesi.