Il Ritratto di M.me Ginoux, meglio conosciuto come L'Arlesiana, di Vincent van Gogh approderà temporaneamente a Milano. Dal 14 marzo Palazzo Citterio apre le sue porte in Brera al capolavoro del maestro olandese, proveniente dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Il dipinto di van Gogh ritrae Marie Ginoux, moglie del proprietario del Café de la Gare di Arles, da cui van Gogh aveva preso in affitto la Casa Gialla. Nel novembre 1888 la donna era stata ritratta contemporaneamente da Gauguin in un disegno e poi nel dipinto Caffè di Notte; da van Gogh in due dipinti nell’analoga posa, nel costume tradizionale delle donne arlesiane. Durante il difficilissimo periodo di Saint-Rémy, tormentato da crisi ricorrenti, l’artista era tornato con la memoria e la nostalgia al periodo vissuto ad Arles con Paul Gauguin, condividendo ideali artistici comuni; in lui era sempre vivo inoltre il ricordo dell’amorevole assistenza che Marie Ginoux gli aveva prestato durante il violento taglio dell’orecchio. La notizia che la donna soffriva, come lui, di crisi nervose, costituì il nucleo emotivo intorno a cui van Gogh elaborò una nuova serie di ritratti molto simili, ispirati al disegno di Gauguin, nei quali la donna è interpretata come figura materna, ritratto della Malinconia ma con un sorriso triste sulle labbra. I due libri sul tavolo, Uncle’s Tom Cabin di Harriet Beecher Stowe e Contes de Noël di Charles Dickens, sono allusivi a valori umanitari e compassionevoli che attribuisce alla donna ritratta. Le versioni del ritratto erano destinate al fratello Theo, a Paul Gauguin, al critico Albert Aurier, ai Ginoux (copia perduta) e a se stesso.