«Nudo maschile accucciato, con calza blu» (1912), di Egon Schiele (particolare)

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«Nudo maschile accucciato, con calza blu» (1912), di Egon Schiele (particolare)

Uno Schiele messo a nudo nella sua città natale

Nel museo di Tulln sono presentate opere provenienti da una collezione privata, alcune delle quali mai esposte prima, che ricostruiscono le sperimentazioni dell’artista austriaco sul corpo umano

Nella piccola mostra «Egon Schiele. Nudo!» all’Egon Schiele Museum di Tulln tutte le opere provengono da una collezione privata e alcune non sono mai state esposte. Sono questi elementi a rendere particolarmente rilevante questa iniziativa del centro studi che dal 1990 si dedica alla valorizzazione del proprio illustre quanto controverso concittadino: Egon Schiele nacque infatti nel 1890 in questa località, a una cinquantina di km da Vienna. 

Curata da Christian Bauer, la mostra aperta fino al 13 ottobre mette in luce non solo la maestria dell’artista morto nel 1918 all’età di 28 anni e condannato nell’aprile del 1912 fra l’altro per atti contro la morale, ma pone anche interrogativi sulle condizioni che consentirono la creazione di alcuni nudi: «Anche senza voler insinuare atti di carattere penale, la nascita di certe raffigurazioni esplicita asimmetrie rispetto a sfondi sociali, genere ed età, che produssero con grande probabilità il superamento di limiti sostanziali», spiega il curatore.

La selezione di nudi risalenti al centrale periodo 1910-12 evidenzia la sperimentazione di Schiele sul corpo umano, con la scelta di angoli prospettici e sguardi inconsueti su donne, uomini, bambini e bambine, nonché su sé stesso, con un autoritratto che sta paradigmaticamente per un genere fondamentale nella sua produzione, costellata di decine e decine di studi sulla propria persona. 

La mostra presenta anche una serie di rare audiointerviste degli anni ’60 di Alessandra Comini con famigliari di Schiele, in particolare le sorelle Gerti e Melanie, e la cognata Adele Harms. Sulla base dei disegni prodotti dall’artista nelle tre settimane trascorse nel carcere di Neulengbach nel 1912, la storica dell’arte americana individuò nel 1963 quale fu esattamente la cella della detenzione, oggi visitabile. 

Flavia Foradini, 13 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

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Uno Schiele messo a nudo nella sua città natale | Flavia Foradini

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