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Alexander Calder nel suo atelier a Roxbury (Stati Uniti), 1941 © 2021 Calder Foundation, New York / Artist Rights Society (ARS), New York

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Alexander Calder nel suo atelier a Roxbury (Stati Uniti), 1941 © 2021 Calder Foundation, New York / Artist Rights Society (ARS), New York

Giocare con Calder

In occasione della riapertura della Neue Nationalgalerie una monografica dell'artista scozzese

Francesca Petretto

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Dell’artista pittore, scenografo, costumista e scultore statunitense di origini scozzesi Alexander Calder (1898-1976), esponente dell’Arte cinetica cui diede il suo fondamentale contributo con l’invenzione dei «mobiles» (sculture alimentate da correnti d’aria o motori ad hoc) contrapposte alle statiche «stabiles», molte celebri opere sono sparse in Europa, Italia inclusa. Quella che ideò per l’inaugurazione della Neue Nationalgalerie, «Têtes et Queue» (Teste e coda, 1965), negli ultimi anni rimossa dalla sua sede all’esterno del museo in via di restauro, da fine agosto torna a risplendere sulla terrazza.

Per l’occasione, contestualmente alla riapertura del museo, dal 22 agosto al 13 febbraio 2022 è allestita la monografica «Alexander Calder. Minimal/Maximal». I visitatori potranno partecipare attivamente alla sperimentazione delle opere di Calder all’interno dell’edificio: oggetti espansivi e mobili, piccole miniature e grandi sculture statiche e/o in movimento, per entrare in diretto contatto con la filosofia dello scultore e partecipare al dialogo speciale delle sue opere con gli ambienti cui sono destinate. In questo caso la grande sala vetrata a pianta aperta dell’edificio di Mies; con esso, le sculture organiche di Calder sembrano giocare, senza mai stonare.

Alexander Calder nel suo atelier a Roxbury (Stati Uniti), 1941 © 2021 Calder Foundation, New York / Artist Rights Society (ARS), New York

Francesca Petretto, 21 agosto 2021 | © Riproduzione riservata

Giocare con Calder | Francesca Petretto

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