«La vie coniugale» di Roger de La Fresnaye

Image

«La vie coniugale» di Roger de La Fresnaye

Il riscatto del cubista Roger de La Fresnaye

Al Museo d’Arte di Mendrisio un centinaio di dipinti e sculture dell’artista francese famoso in vita (anche Picasso lo stimava) ma ora sconosciuto ai più

Non sono in molti oggi, fuori dalla cerchia degli studiosi, a ricordare l’opera e la figura di Roger de La Fresnaye (1885-1925), pittore francese di nobile famiglia e di gran talento che fece parte del Cubismo, morendo poi precocemente, a soli 40 anni, dopo la tragica esperienza della Grande guerra. Quand’era in vita, invece, fu famoso e reputato, tanto che fu proprio Picasso a inserirlo nella lista degli artisti che non sarebbero potuti mancare alla mostra miliare dell’Armory Show di New York, nel 1913, mentre i suoi dipinti, oltre a essere esposti negli appuntamenti allora irrinunciabili del Salon des Indépendants e del Salon d’Automne, entravano nelle più importanti collezioni pubbliche e private del tempo. Al cubismo, Roger de La Fresnaye giunse dopo l’esordio di segno nabis e simbolista, e di quell’avanguardia così radicale fece parte a pieno titolo, declinandone però i principi in un proprio linguaggio inconfondibile, armonioso, morbido ed elegante, indipendente da quello dei capiscuola, Picasso e Braque.

A riportarne, meritoriamente, in luce la vicenda artistica è il Museo d’Arte di Mendrisio, nel Canton Ticino, che dal 22 ottobre al 4 febbraio 2024 presenta la mostra «Roger de La Fresnaye. Il nobile cubista», curata da Barbara Paltenghi Malacrida, direttrice del Museo, con la collaborazione di Francesca Bernasconi. Sono oltre cento i suoi lavori in mostra (dipinti ma anche sculture), conservati in importanti collezioni pubbliche e private francesi e svizzere, che rileggono il suo percorso d’artista dagli esordi simbolisti alla brillantissima stagione cubista, dalla cesura drammatica del fronte al recupero, nei primi anni Venti, di una figurazione arcaica. Cronologico e tematico (i soggetti che prediligeva erano i ritratti, i paesaggi, le nature morte) il percorso, che da un lato ne evidenzia anche la versatilità, essendo lui stato anche un ottimo illustratore, dall’altro, dopo il trauma della guerra che lo segnò così profondamente, insiste sulle ricerche degli ultimi anni, tutti da studiare.

Il catalogo, edito dal Museo, è la prima pubblicazione in italiano su questo artista e riunisce saggi dei suoi massimi studiosi internazionali: Michel Charzat, autore di una monografia dedicata a La Fresnaye; Federico De Melis, critico d’arte esperto di Cubismo; Françoise Lucbert, dell’Université Laval in Québec, autrice dei più importanti studi sull’artista; Franz Müller, capo progetto del dipartimento di storia dell’arte dell’Istituto svizzero di studi d’arte (Sik-Isea) e della curatrice della mostra Barbara Paltenghi Malacrida. Molto ricchi anche gli apparati, in una pubblicazione che aggiorna gli studi e fa il punto su questo artista davvero «ritrovato», suggerendo al contempo nuovi spunti di ricerca.
 

«La vie coniugale» di Roger de La Fresnaye

«Le Quatorze juillet» di Roger de La Fresnaye

Ada Masoero, 20 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

Il riscatto del cubista Roger de La Fresnaye | Ada Masoero

Il riscatto del cubista Roger de La Fresnaye | Ada Masoero