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Dieci recenti produzioni dell'artista argentina al piano terra del MAMbo
- Silvano Manganaro
- 29 gennaio 2019
- 00’minuti di lettura


«NoNoseKnows» (2015) di Mika Rottenberg. Foto di Andy Keats. Courtesy immagine, artista e Caa. Courtesy opera, artista e Hauser & Wirth
La prima italiana di Mika Rottenberg
Dieci recenti produzioni dell'artista argentina al piano terra del MAMbo
- Silvano Manganaro
- 29 gennaio 2019
- 00’minuti di lettura
Silvano Manganaro
Leggi i suoi articoliDopo il focus sulla giovane arte italiana, il direttore del MAMbo Lorenzo Balbi cura e accoglie nelle sale del museo, e per la prima volta in un’istituzione italiana, una personale di Mika Rottenberg dal 31 gennaio al 19 maggio. L’artista, nata in Argentina nel 1976, cresciuta in Israele e ormai residente stabilmente a New York, invade con dieci sue recenti produzioni l’imponente Sala delle Ciminiere al piano terra del museo.
Nota soprattutto per i suoi video, la Rottenberg ha come principale oggetto del suo lavoro l’analisi e lo smascheramento dell’assurdità di ogni compravendita, in particolare nell’economia neoliberista e globalizzata. Attraverso la sua opera l’artista crea immaginari popolati da personaggi (prevalentemente donne) fuori dal comune: wrestler professioniste, donne «troppo alte» ecc.
Quello che le interessa è mostrare, in modo grottesco e assurdo, il lavoro nascosto che si cela dietro tutto quello che consumiamo e produciamo: una sequenza che si basa sulla ripetizione fine a se stessa, sul ciclo produttivo-distruttivo dissennato e forsennato che caratterizza l’attuale sistema economico.
Con la chiave dell’ironia, seppur amara e spiazzante (per certi versi disturbante), la Rottenberg riesce a suscitare un sorriso sardonico all’interno dei suoi ambienti videoinstallativi. Lo scorso 4 novembre si è chiusa un’esposizione dell’artista nei nuovi spazi del Goldsmiths College di Londra il quale, insieme al MAMbo e alla Kunsthaus Bregenz, ha prodotto tre dei lavori ora presenti in mostra: «Ponytail (Orange#1)», «Study #4» e «Untitled (Ceiling Projection)».

«NoNoseKnows» (2015) di Mika Rottenberg. Foto di Andy Keats. Courtesy immagine, artista e Caa. Courtesy opera, artista e Hauser & Wirth