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La strana coppia
- Federico Castelli Gattinara
- 11 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura
Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliDoppia sede per la mostra «Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontana» (catalogo Electa), dall’8 dicembre al 5 marzo a Castel Sant’Angelo e al Museo Manzù di Ardea, a cura di Barbara Cinelli del comitato scientifico della Fondazione Giacomo Manzù, con Davide Colombo. È un tema difficile da affrontare, quello dell’arte sacra in un’età secolarizzata e massacrata dalle guerre quale fu il ’900.
La mostra segue questo fil rouge problematico presente soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, con i concorsi per la porta di San Pietro a Roma (1949), a cui partecipò Manzù, e per le porte del Duomo di Milano (1950), in cui si cimentò Fontana, e il tentativo del Vaticano di gettare un ponte con l’arte contemporanea.
L’accostamento tra i due artisti, in ogni caso, è inedito. A Castel Sant’Angelo sono presentate 35 sculture di Manzù, con pezzi a partire dalla fine degli anni Trenta, come le formelle bronzee a bassorilievo stiacciato della serie «Cristo nella nostra umanità» esposte a Milano nel 1941 con grande interesse e scandalo (ne arrivano tre dalla Galleria Nazionale, una dal Museo Morandi di Bologna e una da Ardea, su otto), fino ai bozzetti per la porta della cattedrale di Rotterdam del 1965, passando ovviamente attraverso i suoi celebri «Cardinali», due vetri incisi vaticani e un «Grande ritratto di signora» del 1947.
Il Museo di Ardea, che per l’occasione rinnova l’allestimento, accoglie 25 sculture e disegni di Lucio Fontana, tra cui studi su carta, una formella e due bozzetti in bronzo per la porta del Duomo di Milano e diverse ceramiche policrome.