Scelta per festeggiare il decennio d’apertura del Museo della Ceramica di Mondovì, avvenuta il 10 dicembre 2010, la rassegna «Mirabile industria: la Società Ceramica Richard-Ginori dal 1896 al 1972», a cura di Christiana Fissore e Oliva Rucellai, si propone di documentare il singolare intreccio di economia, tecnica, arte e costume sotteso alla vicenda novecentesca dell’azienda, colosso ceramico italiano.
L’obiettivo è mettere in rilievo il legame fra i diversi stabilimenti (ben 15 attivi nell’arco del periodo considerato) con i loro rispettivi territori, in particolar modo quello monregalese, gettando, inoltre, nuova luce non solo su figure particolarmente importanti del settore decorativo e del design quali Gio Ponti e Giovanni Gariboldi, ma anche su artisti meno conosciuti come Giuseppe Sciolli, attivo a Mondovì tra la seconda metà degli anni Venti e gli anni Trenta.
Il percorso espositivo esplorerà i quattro filoni più rappresentativi della multiforme attività della Richard Ginori: la tavola, la produzione artistica, la produzione tecnico-industriale e i set per il bagno, settori questi ultimi due solitamente poco indagati. «In un’epoca come quella che stiamo vivendo, in cui i modelli economici che hanno dominato il secolo passato appaiono in profonda crisi, hanno dichiarato le curatrici della mostra, la riflessione su un caso significativo della nostra storia industriale si propone come un punto di partenza per comprendere meglio il nostro presente».
La mostra, che dovrebbe finalmente aprire il 21 maggio dopo ripetuti rinvii dovuti alla pandemia, sarà corredata di un catalogo, edito da Gli Ori, a cura di Andreina d’Agliano, Christiana Fissore e Oliva Rucellai con i contributi di studiosi nello specifico settore di riferimento.