GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2025
NOTIZIE IN BREVE | 9 NOTIZIE
- 01 Scoperto in Versilia un sito paleolitico dei Neanderthal, datato a 130mila anni fa
- 02 A Bologna la tassa sui turisti vale 16 milioni di euro
- 03 Le antiche tonnare siciliane diventano musei della storia marinara
- 04 Il 20 marzo riapre al pubblico a Milano il Labirinto di Arnaldo Pomodoro
- 05 La questione dell’autenticità del Guerriero di Capestrano rimessa in discussione dal Tar di Pescara
- 06 A Palazzo della Rovere a Savona effettuate alcune scoperte storiche ed archeologiche
- 07 Rinvenute a Padula venti tombe «alla cappuccina» del IV secolo a.C.
- 08 A Torre Guaceto scoperti un rasoio «bilama» e una sorta di birra dell’Età del Bronzo
- 09 A Torino «Villa della Regina per una città sostenibile»
Scoperto in Versilia un sito paleolitico dei Neanderthal, datato a 130mila anni fa
In Versilia, a Valdicastello Carducci, frazione del comune di Pietrasanta (Lu), è stato rinvenuto il primo sito archeologico risalente al Paleolitico Medio dell’intero comprensorio apuo-versiliese. «È un sito di grande interesse scientifico, spiegano da ArcheoVersilia, l’associazione locale che ha dato la notizia della scoperta, per la presenza di strumenti in pietra appartenenti all’uomo di Neanderthal. I materiali rinvenuti si trovano all’interno di un deposito di breccia ossifera, un conglomerato di ossa fossili che, da un’analisi preliminare, ha evidenziato la presenza di resti di cervide, rinoceronte e ippopotamo, datando il contesto generale della grotta a circa 130mila anni fa».
A Bologna la tassa sui turisti vale 16 milioni di euro
Sedici milioni e 137mila euro. È il tesoretto incassato dal Comune di Bologna grazie all’imposta di soggiorno 2024: 3 milioni in più del 2023, due milioni oltre le previsioni. Il 25% in più di un anno fa. Per avere la misura di quanto è cresciuto il turismo nel capoluogo emiliano, basti pensare che nel 2019 la tassa di soggiorno fruttava 10,5 milioni. Mattia Santori, consigliere comunale con delega al Turismo, ha commentato: «Sono tre milioni più del 2023. L’80% della somma verrà reinvestito in cultura. Saranno destinati a musei, teatri, biblioteche. E crescono anche le presenze». Infatti, da gennaio a dicembre, come riporta la Fondazione Bologna Welcome, i turisti in città sono stati 1.836.216, più 6,4% sul 2023, con 4.098.212 pernottamenti, in crescita del 13,3%. Trend analogo nella città metropolitana, con 2.611.367 arrivi e 5.807.269 presenze, con un aumento percentuale rispettivo del 6% e del 10,3%. I viaggiatori internazionali superano quelli interni, attestandosi al 55% a Bologna e al 48% in provincia. A guidare la classifica delle provenienze Germania e Stati Uniti, seguono Spagna, Regno Unito e Francia.
Le antiche tonnare siciliane diventano musei della storia marinara
Sono tutte in provincia di Trapani le antiche tonnare di Favignana, Scopello (è la più antica: del 1500, nel comune di Castellammare del Golfo), Bonagia (nel comune di Valderice) e altre decine di stabilimenti di pesca del tonno, quasi tutti del 1700, trasformate in musei. La pesca con la tonnara fu introdotta dagli arabi intorno all’anno 1000 e proseguita poi dagli spagnoli nel 1500. Ognuna delle antiche torri ha la sua storia, il suo tipo di imbarcazioni e insieme formano un patrimonio cultuale unico, che rischiava la dispersione. L’ultima tonnara-museo e centro culturale inaugurato dopo il recente restauro è quella di Bonagia, una delle più famose sulla costa occidentale della Sicilia, vicino a Trapani. È composta da un complesso di edifici, tra cui la tonnara vera e propria, le case dei pescatori, i magazzini e la chiesa. Ai lavori di restauro, diretti dalla Soprintendenza del Mare e il Libero Consorzio Comunale in provincia di Trapani, hanno partecipato anche gli anziani «tonnatori» donando le «muciare», ossia le storiche imbarcazioni della mattanza.
Il 20 marzo riapre al pubblico a Milano il Labirinto di Arnaldo Pomodoro
La Fondazione Arnaldo Pomodoro ha annunciato la riapertura al pubblico del Labirinto (nei sotterranei dell’Headquarter milanese della Maison Fendi, recentemente ristrutturato, in Zona Tortona, via Solari 35), opera suggestiva dell’artista, che sarà visitabile nuovamente a partire dal 20 marzo con un accesso rinnovato e aperto a tutti, previa prenotazione. L’opera invita i visitatori a vivere un’esperienza immersiva tra i meandri di una scultura che trascende il concetto tradizionale di spazio artistico. «Il mio ingresso nel labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo», ha detto Pomodoro, descrivendo la profonda connessione tra il suo lavoro artistico e l’esperienza sensoriale dei visitatori. La grande opera non è un semplice dedalo: è un luogo unico che sovverte l’idea tradizionale di labirinto, privo di visioni verdeggianti e avvolto nell’oscurità dei sotterranei.
La questione dell’autenticità del Guerriero di Capestrano rimessa in discussione dal Tar di Pescara
Prosegue la battaglia giudiziaria sull’autenticità del Guerriero di Capestrano. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Pescara ha accolto il ricorso per ottemperanza presentato dal regista Alessio Consorte (che con un documentario aveva sollevato questioni sulle origini del reperto, affrontando anche la questione se si potesse trattare di un falso realizzato in epoca fascista), confermando l’obbligo per il Ministero della Cultura di fornire la documentazione scientifica relativa agli esami chimici con metodo Xrf (fluorescenza ai raggi X), che il Ministero ha dichiarato di possedere. Il regista Alessio Consorte, affiancato dall’avvocato Luca Presutti del Foro di Sulmona, ha così commentato: «Ad oggi, il Ministero della Cultura non possiede la documentazione scientifica che ha dichiarato di possedere e, fatto ancora più grave, non dispone di alcuna analisi scientifica che attesti l’autenticità delle opere in questione. Esistono solo fotocopie di spettri Xrf effettuati venti anni fa dal Cnr inviati dopo la sentenza, da un ex funzionario oggi in pensione. Per di più, la Direzione Museale ha cercato di giustificare il proprio comportamento utilizzando analisi postume rispetto alla sentenza; tuttavia, non risulta che tali analisi a cura del Centro di Ateneo di Archeologia e Microanalisi (Caam) dell’Università D’Annunzio dal titolo “Ars”, siano state relazionate da personale iscritto all’Ordine dei Chimici, all’Elenco dei Restauratori o a quello degli Esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali. Inoltre, le misurazioni XRF sono state eseguite con uno strumento obsoleto e, come espressamente ammesso dal Dott. Sericola, effettuate solo parzialmente a causa di problemi tecnico-strumentali».
A Palazzo della Rovere a Savona effettuate alcune scoperte storiche ed archeologiche
A Savona, nel corso di lavori di restauro a Palazzo della Rovere (o Palazzo Santa Chiara), durante gli scavi sono stati rinvenuti diversi elementi di rilievo storico o archeologico, tra i quali alcune strutture a volta nel porticato della corte interna, alcuni reperti archeologici nell’ex Chiesa delle Clarisse, evidenze storico-architettoniche nella Torre dei Mullasana. In ragione di queste nuove scoperte, la Giunta comunale ha approvato una perizia di variante sull’intervento di restauro, perizia che ha previsto un aggiornamento del quadro economico e una ridefinizione delle modalità di intervento. L’importo complessivo della variante è di 400mila euro ed è coperto da risorse già previste nel quadro economico.
Rinvenute a Padula venti tombe «alla cappuccina» del IV secolo a.C.
Nel corso di alcuni servizi di monitoraggio del territorio, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli sono intervenuti su un cantiere di Padula (Sa), presso la Certosa di San Lorenzo, dove erano affiorati resti archeologici. Sono state denunciate all’autorità competente quattro persone per i reati di concorso nel danneggiamento e distruzione di manufatti archeologici e omessa denuncia alle autorità. Nel corso delle attività edili sono emersi frammenti appartenenti ad antiche sepolture, con la presenza di numerose tombe «alla cappuccina» del IV secolo a.C., parzialmente distrutte. Sottoposta l’area a sequestro preventivo, per impedire ulteriori distruzioni e per consentire lo studio e l’esame delle sepolture in questione alla Soprintendenza Abap di Salerno e Avellino, quest’ultima ha rilevato la presenza di una ventina di antiche sepolture, recuperando circa 200 reperti archeologici per un valore complessivo di 1 milione di euro, tra cui crateri, lekythos, lebete e pelike a figure rosse, piatti e skyphos a vernice nera.
A Torre Guaceto scoperti un rasoio «bilama» e una sorta di birra dell’Età del Bronzo
Durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 dell’Università del Salento, Teodoro Scarano, direttore degli scavi nella necropoli di Torre Guaceto (Br) e professore associato di Preistoria e Protostoria del dipartimento di Beni culturali, ha presentato i reperti ritrovati nel sito, risalenti all’Età del Bronzo. Gli scavi, ha annunciato Scarano, proseguiranno anche nel 2025. Gli archeologi hanno portato alla luce 108 sepolture, raddoppiando così il numero di tombe rinvenute nelle precedenti campagne. La vera sorpresa è però arrivata dalla tomba numero 38, dove è stato ritrovato un rasoio bitagliente in bronzo, del tipo «Pertosa». «È la prima volta che troviamo prove della presenza di un individuo maschile di alto rango in questa necropoli», spiega il professor Teodoro Scarano. Sono poi stati scoperti alcuni vasi contenenti tracce di bevande fermentate a base di cereali (una sorta di birra preistorica) utilizzate per i rituali funebri. Le analisi chimiche confermano che questi recipienti, risalenti al XII-XI secolo a.C., venivano impiegati durante le cerimonie di sepoltura.
A Torino «Villa della Regina per una città sostenibile»
Oggi 6 febbraio alle ore 11 si è tenuta a Torino, nel Salone d’Onore di Villa della Regina, «Villa della Regina per una città sostenibile», la presentazione del masterplan definito nell’ambito del protocollo di intesa per il restauro e la valorizzazione del complesso museale di Villa della Regina, siglato tra la Direzione Generale Musei, le Residenze reali sabaude e la Fondazione Compagnia di San Paolo. L’obiettivo è la valorizzazione integrata dello straordinario complesso storico, formato da residenza, giardini e area agricola, attraverso una nuova visione che mette al centro i principi di sostenibilità ambientale e di qualità del servizio per la comunità, in linea con i 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.