Il 5 luglio Sotheby’s proporrà a Londra, nell’asta serale di Dipinti antichi e del XIX secolo, un «San Sebastiano curato da due angeli» di Pieter Paul Rubens. La stima è di 4-6 milioni di sterline. La storia del Rubens è in gran parte un mistero: l’ultima sua traccia «storica» è la sua menzione nella collezione genovese Spinola, all’inizio degli anni Trenta del Settecento. L’opera è riemersa quindici anni fa, in una vendita di una casa d’aste statunitense minore, Ivey-Selkirk, di Saint Louis: era attribuita a Laurent de la Hyre, e venne venduta a 40mila dollari. Gli studiosi e gli esperti del team di Sotheby’s hanno utilizzato la tecnologia a raggi X per esaminare il dipinto sotto la sua superficie e hanno recentemente confermato che si tratta effettivamente di un’opera di Rubens. Inoltre, hanno scoperto che si tratta della prima versione di un’altra importante opera dell’artista, che fino a poco tempo fa si pensava fosse unica.

Da oggi 20 giugno riapre al pubblico l’Area Sacra di Largo Argentina, con nuovi percorsi che permetteranno per la prima volta la visione intera dell’area archeologica nel centro storico. Tra i pezzi in mostra, i resti dei quattro templi del II secolo a.C. dedicati agli dei: la testa colossale attribuita alle dea etrusca Feronia, pavimenti e decorazioni nei resti dei templi delle Ninfe (o dei Lari Permarini), e il tempio B dedicato alla Fortuna Huiusce Diei (La Fortuna del Giorno Presente). Tutto il percorso avviene su passerelle: reperti dall’età repubblicana, imperiale e medievale, fino alla riscoperta dei tesori riscoperti e mai visti, riapparsi dai depositi, abbattuti durante le demolizioni del 1926-29. Per le persone ipovedenti e non vedenti vi sono grandi pannelli tattili in braïlle. «È prezioso il lavoro dei tecnici della Sovrintendenza per rendere fruibile questo gioiello architettonico e archeologico», afferma il sovrintendente Claudio Parisi Presicce. I lavori sono stati finanziati dalla Maison Bulgari.

La cerimonia di conclusione del «Grande Progetto Pompei» prevista per oggi 20 giugno, al Foro del Parco Archeologico di Pompei e la contestuale riapertura della «Casa delle Nozze d’argento» è stata rinviata.

La facciata della Cattedrale di San Lorenzo a Genova, sull’omonima piazza del capoluogo ligure, torna a nuova vita dopo due anni di restauro, eseguito sotto le impalcature e i ponteggi. È prevista per domani 21 giugno (qualche giorno prima della festa patronale di San Giovanni Battista, il 24) la presentazione dell’opera alla città. Eretta intorno al 1098 su una precedente basilica del V-VI secolo, la cattedrale intitolata a San Lorenzo Martire secondo la tradizione custodisce le ceneri del patrono della città San Giovanni Battista, giunte a Genova alla fine della Prima Crociata.

Grazie alla donazione dei collezionisti Giuseppe e Gabriella Ferrero, i Musei Reali inaugurano il 22 giugno una nuova sezione permanente della Galleria Sabauda dedicata alle ceramiche della manifattura torinese Lenci, con 132 opere che documentano l’attività di 17 artisti, tra cui Mario Sturani, Giovanni Grande, Gigi Chessa, Sandro Vacchetti, Giuseppe Porcheddu, Elena König Scavini. Il nuovo allestimento, realizzato in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è esposto «in dialogo» con una selezione di opere provenienti dalla raccolta di arte moderna della Galleria Sabauda, con lavori di pittori e scultori attivi a Torino tra le due guerre.

La «Crocifissione di Castelnuovo Magra», opera di Pieter Brueghel il Giovane, arricchisce la collezione del Museo Lia della Spezia in un’esposizione temporanea. La mostra («Pieter Brueghel il Giovane. La Crocifissione di Castelnuovo Magra. Restauro e confronti»), aperta il 16 giugno e accessibile al pubblico fino al 24 settembre, è a cura di Rossana Vitiello con la collaborazione di Andrea Marmori, Valentina Tonini e Martina Avogadro, l’allestimento è a cura di Emanuele Martera. L’opera ha avuto un restauro, durato tre anni, che l’ha riportata alla bellezza originaria; l’intervento è stato realizzato presso il laboratorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e della provincia di La Spezia, in collaborazione, per quanto riguarda le indagini diagnostiche, con l’Università degli Studi di Genova.