MERCOLEDÌ 21 GIUGNO 2023
NOTIZIE IN BREVE | 10 NOTIZIE
- 01 Avviati i cantieri di restauro nella Basilica di San Marco di Venezia per i danni dell’acqua alta del 2019
- 02 Una nuova legge in Austria per le restituzioni «coloniali»
- 03 L’icona della Trinità rimane nella Cattedrale di Mosca un mese in più
- 04 Riapre a Trento la villa romana di Orfeo
- 05 Due capolavori ora in mostra a Roma vennero esportati dall’Italia illegalmente?
- 06 Due restauratrici ucraine rifugiate in Gran Bretagna restaurano i ritratti settecenteschi di una coppia di ugonotti rifugiati
- 07 Mostre che aprono. A Taranto i reperti di un relitto «recuperato dagli abissi»
- 08 Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia le nuove acquisizioni
- 09 Una mostra a Travaj San Salvario per la Romagna
- 10 Mostre aperte. Nell’acropoli di Byrsa una preview del futuro Museo Nazionale di Cartagine
Avviati i cantieri di restauro nella Basilica di San Marco di Venezia per i danni dell’acqua alta del 2019
Sono stati avviati, all’interno della Basilica di San Marco a Venezia, i cantieri di restauro per riparare i danni dell’acqua alta del 2019, cantieri resi possibili dal finanziamento di 3,3 milioni di euro concesso dal Ministero della Cultura e assegnato alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e laguna. Mediante una specifica convenzione la Procuratoria di San Marco ha assunto la funzione di stazione appaltante. I lavori di restauro riguarderanno due specifiche aree: le lastre lapidee e marmoree che rivestono le pareti interne dell’ala nord del nartece, a sinistra dell’ingresso, e la pavimentazione a mosaico contornante l’altare del Santissimo, nella zona a destra dell’interno dell’edificio.
Una nuova legge in Austria per le restituzioni «coloniali»
Il Governo austriaco ha annunciato l’intenzione entro marzo 2024 di proporre una nuova legge che imponga ai musei di restituire gli oggetti acquisiti in un contesto coloniale, ha dichiarato il 20 giugno il segretario alla Cultura, Andrea Mayer, durante una conferenza stampa. Secondo Mayer, la legge proposta intende stabilire un protocollo «ordinato, coerente e completo» per le richieste di restituzione. «I governanti dei Paesi europei hanno a lungo considerato vaste aree del mondo come luoghi da sfruttare; hanno semplicemente preso i manufatti e lo hanno considerato un loro diritto naturale», ha detto la Mayer. «Rispondere a questa ingiustizia e dare seguito con un dibattito serio e azioni concrete è una responsabilità anche dell’Austria».
L’icona della Trinità rimane nella Cattedrale di Mosca un mese in più
L’icona della Trinità di Andrej Rublev, risalente al XV secolo, rimarrà nella Cattedrale Cristo Salvatore di Mosca per un mese in più del previsto, fino al 18 luglio, nonostante le assicurazioni del Ministero della Cultura russo che l’icona avrebbe trascorso solo due settimane prima di essere inviata al restauro. Una breve dichiarazione sul sito web del Patriarcato di Mosca, il 16 giugno, ha annunciato l’ultimo colpo di scena per quest’opera, che per secoli ha giocato un ruolo centrale nella storia della Russia. «Le dichiarazioni irresponsabili sul presunto sabotaggio da parte del Ministero della Cultura russo dell’esecuzione dell’ordine del Presidente della Federazione Russa di trasferire l’icona nell’edificio della Cattedrale non hanno alcun fondamento», si legge nel comunicato.
Riapre a Trento la villa romana di Orfeo
A partire da oggi 21 giugno torna visitabile, dopo 25 anni, la villa romana di Orfeo di Trento, in via Rosmini, esempio di residenza signorile realizzata nel corso del primo secolo dopo Cristo e abitata fino al terzo secolo. L’abitazione prende il nome dal grande mosaico policromo di Orfeo che decora il vano di rappresentanza. Le ricerche, i restauri e gli allestimenti, condotti dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, hanno permesso di restituire alla cittadinanza il sito archeologico.
Due capolavori ora in mostra a Roma vennero esportati dall’Italia illegalmente?
Dario Pasquini, in un articolo pubblicato da Huffingtonpost.it, solleva la questione delle esportazioni di due opere ora esposte a Roma, nella mostra «L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini», a Palazzo Barberini. Le opere in questione sono «La morte di Germanico», di Nicolas Poussin, e «San Sebastiano gettato nella Cloaca Maxima» di Ludovico Carracci. Il primo venne fatto uscire nel 1958, per poi essere acquistato dall’Institute of Art di Minneapolis; il secondo sembra essere rimasto in Italia fino agli anni Settanta, quando venne acquisito dal Getty. Finora non risulta che qualcuno abbia chiesto conto allo Stato di questa perdita per il patrimonio artistico italiano, nonostante il nostro sistema giuridico disponga che le opere di grande valore storico artistico non debbano lasciare il territorio nazionale.
Due restauratrici ucraine rifugiate in Gran Bretagna restaurano i ritratti settecenteschi di una coppia di ugonotti rifugiati
Due restauratrici ucraine, che attualmente vivono nel Regno Unito come rifugiate, hanno potuto svolgere la loro professione presso l’Huguenot Museum a Rochester nel Kent, in Inghilterra. Ahneta Shashkova e Valeriia Kravchenko, formatesi come restauratrici presso l’Accademia di Arte e Architettura di Kiev, ma costrette a lasciare l’Ucraina dopo l’invasione della Russia nel febbraio 2022, hanno restaurato una coppia di ritratti del XVIII secolo del museo: raffigurano l’orafo John Jacob, anch’egli rifugiato ugonotto, e sua moglie Anne Courtauld, figlia di un altro orafo ugonotto rifugiato.
Mostre che aprono. A Taranto i reperti di un relitto «recuperato dagli abissi»
È stata inaugurata ieri 20 giugno a Taranto (e sarà visitabile fino alla fine dell’anno), nella sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo (ex Convento Sant’Antonio), la mostra «Recuperati dagli abissi. Il relitto alto arcaico del canale d’Otranto», con i reperti rinvenuti durante i lavori per l’installazione del gasdotto Tap tra le coste albanesi e quelle italiane, riferibili al carico di un relitto dei primi decenni del VII secolo a.C. Si tratta, in particolare, di 49 reperti tra cui 2 anfore da trasporto ripiene di olive; 5 vasi per l’acqua (hydria), 3 vasi per vino ed acqua (oinochoai); una brocca; 10 coppe per bere (skyphoi) e 29 giare (pithos).
Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia le nuove acquisizioni
Oggi 21 giugno le Gallerie dell’Accademia di Venezia inaugurano la mostra «Da Vivarini a Tiepolo. Nuove acquisizioni per le Gallerie dell’Accademia», a cura di Michele Nicolaci. Il pubblico potrà osservare dieci nuove opere finora inedite o perché appartenenti a collezioni private o perché comunque inaccessibili, comprate di recente dallo Stato per oltre un milione di euro. Le acquisizioni saranno tutte esposte in un nuovo spazio (la Sala XVI) destinato a mostre dossier dedicate a temi specifici.
Una mostra a Travaj San Salvario per la Romagna
Biancotangerine, Btrees, Blank Spaces, Creo Studio, Fightbean, Panama, Spin-to e Tandù: otto agenzie creative torinesi e otto opere d’arte Nft realizzate usando le nuove intelligenze artificiali. La mostra che apre il 22 giugno, organizzata in collaborazione con i Torino Digital Days, ha una natura composita: da un lato un momento per celebrare l’apertura di Travaj San Salvario, un nuovo spazio torinese in via Berthollet 35/a per lo smart working, dall’altro l’occasione per coinvolgere attivamente le persone con un’esperienza immersiva che racconti l’intersezione tra lavoro, creatività e tecnologia. La mostra sostiene la Romagna, colpita dalla disastrosa alluvione dello scorso mese di maggio.
Mostre aperte. Nell’acropoli di Byrsa una preview del futuro Museo Nazionale di Cartagine
Una donazione europea di 12 milioni di euro alla Tunisia, 94 progetti di architetti provenienti da 31 Paesi diversi, dal Giappone all'Argentina: il titanico rinnovamento del Museo Nazionale di Cartagine, affidato agli architetti dello studio tedesco Bez+Kock Architekten, i cui lavori inizieranno presumibilmente nel 2025 per una riapertura prevista per la fine del 2026, è oggetto di una mostra temporanea, in corso fino a ottobre, nell’antica necropoli di Byrsa, che sovrasta gli scavi dell’antica Cartagine, mostra che permette ai visitatori di ammirare una dozzina di mosaici e di immergersi nel futuro museo. La sua collezione comprenderà oltre 100mila oggetti che vanno dall’epoca punica al XX secolo.