VENERDÌ 24 NOVEMBRE 2023
NOTIZIE IN BREVE | 13 NOTIZIE
- 01 In Cina da tre anni si distruggono o si «riadattano» le moschee nelle zone di tradizione islamica
- 02 Per avviare un dialogo: il British presta al Museo dell’Acropoli l’Idria di Meidias (mai concessa in prestito)
- 03 Anche la Svizzera crea una commissione per le richieste di risarcimento per opere illecitamente acquisite nel periodo nazista o in un contesto coloniale
- 04 Dal 27 al 29 novembre la Conferenza Unesco a Napoli sulle sfide del patrimonio culturale nel XXI secolo
- 05 Su Sky Arte un documentario sull’Arte povera
- 06 Un arredo barocco reale francese va all’asta domani, a dispetto di un ricorso amministrativo
- 07 Una rassegna dossier storica della Galleria Estense di Modena contro il femminicidio
- 08 A Verona un incontro tra Gian Maria Tosatti e Denis Viva, aperto al pubblico
- 09 I dieci premi dell’Open call «L’Italia è un desiderio»
- 10 Mostre che aprono
- 11 Giuseppe Gavazzi al Santa Maria della Scala di Siena
- 12 «Drive different», al Mauto di Torino, sul tema mobilità e sostenibilità
- 13 Mostre ed eventi aperti
In Cina da tre anni si distruggono o si «riadattano» le moschee nelle zone di tradizione islamica
A partire dal 2020 il Governo cinese ha demolito o chiuso un numero considerevole di moschee nella provincia del Gansu e nella regione autonoma di Ningxia, oppure ne ha riadattato o rimosso gli elementi islamici come cupole e minareti: è quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato il 22 novembre dall'organizzazione non governativa internazionale «Human Rights Watch». Il rapporto documenta ciò che sembra rientrare in una campagna più ampia, anche se forse un po’ casuale, contro l’architettura del patrimonio religioso e in particolare islamico in Cina. «Sappiamo che il Governo cinese ha distrutto anche altri importanti siti di pellegrinaggio religioso», tra cui i cimiteri sacri di Ordam Mazar e Aksu nello Xinjiang, spiega Elaine Pearson, direttrice per l’Asia di «Human Rights Watch». «Ci sono diversi siti sacri nello Xinjiang dove esiste una lunga tradizione islamica che risale a qualche migliaio di anni fa. In alcuni luoghi frequentati dai turisti, le moschee e i siti musulmani sono rimasti intatti, come a Kashgar e Ürümqi, ma questo dimostra come il Governo cinese sia selettivo nel suo approccio», afferma Pearson.
Per avviare un dialogo: il British presta al Museo dell’Acropoli l’Idria di Meidias (mai concessa in prestito)
Il British Museum di Londra presterà al Museo dell’Acropoli di Atene l’Idria di Meidias, un importante vaso greco datato al 420 a.C.. Alto poco più di 50 cm, il capolavoro del pittore di vasi noto come Meidias è decorato con scene mitologiche, tra cui una serie che raffigura Eracle, il dio della forza. Il vaso venne acquistato in Italia nel 1760 da William Hamilton, inviato britannico a Napoli e antiquario. Appare in primo piano nell’angolo inferiore destro di un ritratto di Hamilton realizzato da Joshua Reynolds (ora conservato alla National Portrait Gallery di Londra). Nel 1772, l’Idria di Meidias fu acquisita dal British Museum. Il manufatto è sempre stato esposto nel museo e questa è la prima volta in 250 anni che viene dato in prestito. La decisione è stata presa in un momento in cui George Osborne, presidente del British Museum, spera di raggiungere un accordo amichevole con la Grecia per la restituzione di alcuni dei marmi del Partenone.
Anche la Svizzera crea una commissione per le richieste di risarcimento per opere illecitamente acquisite nel periodo nazista o in un contesto coloniale
Venticinque anni dopo aver approvato i Principi di Washington sull’arte trafugata dai nazisti, il Governo svizzero ha ordinato la creazione di una commissione indipendente per valutare le richieste di risarcimento per le opere d’arte acquisite illecitamente durante il periodo nazista. Il gruppo valuterà anche le richieste di risarcimento per il patrimonio culturale passato di mano in un contesto coloniale. La Svizzera è stata un crocevia per l’arte trafugata dai nazisti prima e durante la seconda guerra mondiale. A partire dal 2014, quando il Kunstmuseum di Berna ha ereditato la collezione d’arte di Cornelius Gurlitt, comprendente opere sequestrate dai nazisti o vendute sotto costrizione da collezionisti ebrei, è cresciuta la consapevolezza che la Svizzera non dispone di strutture per affrontare tali rivendicazioni.
Dal 27 al 29 novembre la Conferenza Unesco a Napoli sulle sfide del patrimonio culturale nel XXI secolo
Celebrare il patrimonio mondiale «in tutte le sue forme»: questo l’obiettivo della Conferenza Unesco sulle sfide del patrimonio culturale nel XXI secolo, in programa a Napoli dal 27 al 29 novembre. Durante la conferenza, si legge in una nota diffusa dall’Unesco, «l’accento verrà posto, in particolare, sulle popolazioni locali e autoctone che sono le prime guardiane della diversità culturale ma che vengono ancora troppo poco associate alle politiche di salvaguardia». La conferenza a cui sono attesi, tra gli altri, la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, avviene in occasione della celebrazione per il 50mo anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale. [Ansa]
Su Sky Arte un documentario sull’Arte povera
Va in onda su Sky Arte il 28 novembre alle 21.15 (in streaming solo su Now e disponibile anche on demand) il documentario Sky Original «Arte povera. Appunti per la storia», una produzione Sky e Good Day Films, che ripercorre la nascita di questo movimento artistico attraverso il racconto di artisti, galleristi e critici: Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Pier Paolo Calzolari, Giovanni Anselmo, Michelle Coudray, Lia Rumma, Antonio Tucci Russo, Fabio Sargentini, Carolyn Christov-Bakargiev, Beatrice Merz, Silvia Fabro, Paolo Mussat Sartor, Gianfranco Benedetti e Giorgio Colombo sono gli artisti che hanno fatto parte del movimento, i galleristi che ne hanno curato le mostre, i fotografi che hanno immortalato le loro opere, i familiari che hanno condiviso la loro vita.
Un arredo barocco reale francese va all’asta domani, a dispetto di un ricorso amministrativo
Una commode di Charles Cressent che adornava la camera da letto di Luigi XV al Castello della Muette a Parigi. Domani 25 novembre sarà messo all’asta da Saint-Germain-en-Laye Enchères, in un’atmosfera burrascosa. L’associazione per la tutela del patrimonio «Sites et Monuments» ha presentato un ricorso amministrativo al Ministero della Cultura, chiedendo di ritirare il certificato di esportazione del mobile o di «trovare qualsiasi altra soluzione che consenta di integrare il mobile nelle collezioni nazionali». Alla vigilia della vendita, il Ministero non ha finora ricevuto alcuna risposta. [Le Figaro]
Una rassegna dossier storica della Galleria Estense di Modena contro il femminicidio
Contro i femminicidi le Gallerie Estensi, presso la Galleria Estense di Modena, hanno realizzato una rassegna dossier dedicata a un documentato fatto di sangue contro una giovane donna, avvenuto nel Ducato Estense nel 1827. Una maniera «culturale» per segnalare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (onuitalia.it per info), che ricorre domani 25 novembre. «Maria Pedena. La triste storia di una bella bambina», fino al 17 marzo, a cura di Martina Bagnoli, narra attraverso stampe, disegni del vicentino Giovanni Busato (1806-86), acquisiti per il museo dagli Amici delle Gallerie Estensi presieduti da Edvige Rangoni Machiavelli, documenti, libri, la vicenda della 15enne Maria che il primo luglio 1827 venne assalita e uccisa, durante un tentativo di stupro, dal liutaio amico di famiglia Eleuterio Malagoli. Dopo l’assassinio di Maria Pedena, che presto divenne una eroina delle virtù femminili, Malagoli si sparò e pochi giorni dopo morì. Successivamente il cadavere venne impiccato «in effige».
A Verona un incontro tra Gian Maria Tosatti e Denis Viva, aperto al pubblico
Il 27 novembre a Verona, a Palazzo Maffei Casa Museo, alle ore 18 si terrà un incontro, aperto al pubblico, tra l’artista Gian Maria Tosatti, direttore artistico della Quadriennale di Roma, e Denis Viva, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Trento, in cui Tosatti parlerà della sua arte, del rapporto con i luoghi e le comunità in cui opera e dello stato attuale dell’arte contemporanea. Quarantatreenne, romano, Tosatti si è formato artisticamente nel territorio della performance. Ha vissuto a New York tra il 2009 e il 2018. Attualmente vive e lavora a Napoli. È stato l’unico artista a rappresentare l’Italia nel Padiglione nazionale alla 59ma Biennale d’Arte di Venezia. Segno distintivo della sua ricerca sono in particolare le installazioni ambientali site specific, che sviluppa dal 2005 coinvolgendo spesso le comunità per cui realizza l’opera. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
I dieci premi dell’Open call «L’Italia è un desiderio»
Il 22 novembre alle Scuderie del Quirinale, a Roma, sono stati premiati i dieci artisti vincitori dell’Open Call dedicata al paesaggio contemporaneo «L’Italia è un desiderio», promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dal MuFoCo-Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Mi), con la collaborazione istituzionale di Scuderie del Quirinale e Fondazione Alinari. Si tratta di Mattia Balsamini (Pordenone, 1987) con «Il suo buio speciale», Luca Boffi (Lodi, 1991) con «Mormorio notturno», Letizia Calori (Bologna, 1986) e Violette Maillard (Bourg La Reine, Francia, 1984) con «Diving into Poetry», Andrea Camiolo (Leonforte, En, 1998) con «Per un paesaggio possibile», Marina Caneve (Belluno, 1988) con «A fior di terra», Federico Clavarino (Torino, 1984) con «Via Spaventa», Tomaso Clavarino (Torino, 1986) con «Padanistan», Nicoletta Grillo (Vimercate, Mi, 1991) con «Scintilla», Jacopo Rinaldi (Roma, 1988) con «Senza titolo», Caterina Erica Shanta (Landstuhl, Germania, 1986) con «Il cielo stellato». La giuria ha assegnato premi del valore di 5mila euro, le opere entrano a far parte delle collezioni del MuFoCo presieduto da Davide Rondoni.
Mostre che aprono
Tomás Saraceno a Matera
Inaugura oggi 24 novembre, e apre al pubblico domani, nella Chiesa della Madonna del Carmine, sede di Palazzo Lanfranchi del Museo Nazionale di Matera, l’opera di Tomás Saraceno «Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories», un’installazione permanente site specific frutto dei molti soggiorni di Saraceno a Matera e realizzata grazie alla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera. L’inaugurazione apre a una «due giorni» che vedrà la partecipazione di Saraceno a un talk aperto a Casa Cava con il filologo e drammaturgo Gianni Garrera, la sociosemiologa e curatrice Claudia Attimonelli e l’antropologo Salvatore Bevilacqua (venerdì 24 dalle 18), e un incontro con gli studenti della città. Sono questi i primi appuntamenti della nuova programmazione della Fondazione incentrata sul progetto di Saraceno dedicato all’Arachnophilia, che culminerà nella presentazione di un libro d’artista nella primavera del 2024.
Giuseppe Gavazzi al Santa Maria della Scala di Siena
Ieri 23 novembre è stata presentata la mostra «Giuseppe Gavazzi. Una perfetta coincidenza», promossa dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala e dal Comune di Siena e curata da Mauro Civai, Andrea Sbardellati, Enrico Toti, in programma da oggi 24 novembre al 25 febbraio 2024 nei Magazzini della Corticella del museo Santa Maria della Scala. «Giuseppe Gavazzi ha un forte legame con la città di Siena dove la sua maestria di restauratore ha dato nuovo splendore ad alcuni dei maggiori capolavori cittadini: da “Le Allegorie e gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo” di Ambrogio Lorenzetti alla “Maestà” e al “Guidoriccio da Fogliano” di Simone Martini, per citarne solo alcuni, ha ricordato Lucia Cresti, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala. Un amore per l’arte che è stato accompagnato negli anni dall’attività di scultore che lo ha reso altrettanto famoso. E proprio alle “coincidenze artistiche” di Giuseppe Gavazzi abbiamo scelto di dedicare una mostra che ne ripercorre la carriera attraverso un percorso espositivo in grado di affascinare tutti coloro che amano l’arte».
«Drive different», al Mauto di Torino, sul tema mobilità e sostenibilità
La mostra «Drive different. Dall’Austerity alla mobilità del futuro», al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino da oggi 24 novembre 2023 al 7 aprile 2024, propone una riflessione sulle sfide della mobilità e sulle domande che è necessario porsi perché la ricerca tecnologica, da una parte, e le abitudini individuali, dall’altra, convergano sull’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Un racconto multimediale, che parte dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, ripercorre decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e attraverso scatti, documenti, filmati, modelli, installazioni si interroga sul passato e analizza le sfide della «Future Mobility», legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Mostre ed eventi aperti
A Dakar, il festival d’arte Partcours apre con un omaggio al fondatore Mauro Petroni
Fino al 10 dicembre 2023 a Dakar, in Senegal, torna il festival Partcours, una celebrazione dell’arte contemporanea africana, oggi alla sua 12ma edizione. Nato da un’idea dell’artista Mauro Petroni e della curatrice camerunese Koyo Kouoh, l’iniziativa coinvolge artisti, galleristi e curatori locali in esposizioni di pittura, scultura, architettura, installazione, videoarte, incisione, fotografia, performance e discussioni che danno vita a «una mappa creativa della città, contribuendo così alla crescente reputazione di Dakar come capitale dell’arte». Quest’anno, la Raw Material Company, la Oh Gallery, il Musée de la Femme Henriette Bathily, la Galerie Nationale d’Art, il Village des Arts, la Galerie de Mon Père e la Hoop Galerie si uniscono agli oltre 70 collaboratori e 100 artisti parte della nuova edizione di Partcours. L’evento apre con «Petroni 40»: un omaggio ai quarant’anni in Senegal del suo fondatore. I progetti architettonici di Petroni saranno visibili all’Istituto Italiano di Cultura (fino al 24 febbraio 2024), mentre l’Atelier Céramiques Almadies ospiterà una vetrina dedicata alla sua ricerca ceramistica (fino all’1 marzo 2024).