Questa la precisazione giunta dalla Biennale di Venezia, secondo la quale tutte le Nazioni ufficialmente riconosciute dalla Repubblica Italiana hanno diritto di partecipare alla kermesse. La nota giunge in seguito alle varie petizioni raccolte negli scorsi giorni per chiedere l’esclusione dei Padiglioni dell’Iran e di Israele.

Si è svolta dal 16 al 18 febbraio l’undicesima edizione della Cape Town Art Fair, la più grande fiera d’arte africana. Vi hanno preso parte 115 gallerie da 24 Paesi e 400 artisti di oltre 50 nazionalità. Tra gli espositori Bernard Contemporary di Johannesburg, blank project di Cape Town, Circle Art Gallery di Nairobi, Eric Dupont di Parigi, Bode di Berlino, Gregor Podnar di Vienna. Numerose le gallerie italiane, da Anna Marra di Roma a Giovanni Bonelli di Milano, LIS10 di Arezzo, P420 di Bologna, Osart Gallery di Milano, Shazar di Napoli. Tanti anche le mostre e gli eventi che hanno accompagnato la fiera in città. Cape Town Art Fair è prodotta da Fiera Milano Exhibitions Africa (FMEA) del Gruppo Fiera Milano,  ideatrice della fiera d'arte italiana miart.

È stato aperto in febbraio in Cina lo Zaishui Art Museum progettato dall’architetto giapponese Junya Ishigami. Lungo quasi un chilometro, con una superficie di circa 20mila metri quadrati si estende longitudinalmente sul lago artificiale all’ingresso di Bailuwan, un nuovo quartiere in costruzione a Rizhao, nella provincia dello Shandong. Lungo e lineare integrato nelle acque del lago, in totale osmosi con il paesaggio, ha 300 colonne e pareti laterali in vetro, un pavimento interno in sabbia e cemento che ricorda una spiaggia, alto 10 centimetri sopra la superficie del lago, lambito in alcuni punti dall’acqua. In via di definizione il programma espositivo.

Sono stati inaugurati ieri 28 febbraio alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del soprintendente Mariano Nuzzo i nuovi spazi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli nel Palazzo Reale. In dotazione una sala conferenze intitolata all’architetto Giovanni Carbonara, da poco scomparso, un archivio e nuovi spazi espositivi dove si possono ammirare alcuni reperti recuperati dal Nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri e i disegni dell’architetto Cherubino Gambardella. In piazza del Municipio sono intanto partiti i lavori per il riallestimento della «Venere degli Stracci» di Pistoletto incendiata lo scorso luglio dopo appena due settimane dalla sua sistemazione. L’inaugurazione sarà il 6 marzo.

Babuino Casa d’Aste celebra il protagonista dei film anni ’50 e ’60 mostrando al pubblico nazionale e internazionale le opere d’arte da lui prodotte come artista: disegni, acquerelli, dipinti, sculture, ma anche opere di altri artisti e del figlio, Lorenzo Quinn. Due tornate di incanti (il 29 febbraio e 1 marzo) che ripercorrono l’attiva artistica di Anthony Quinn iniziò negli anni ’50 quando l’artista rivendicava nelle sue opere le sue origini messicane apponendo la firma della madre Oaxaca. Negli anni ’80 raggiunse la consacrazione ad artista lavorando con gallerie americane e non solo e la sua produzione fu influenzata dal cubismo di Picasso e dalla pittura surrealista del dopoguerra, in linea con le mode e le richieste di mercato. Il suo percorso artistico è andato sempre di pari passo con quello delle sue interpretazioni cinematografiche rendendolo un personaggio poliedrico e dalla statura creativa senza pari. 

Dopo Eva Jospin nel 2023, quest’anno è la volta di sei artisti contemporanei, provenienti da cinque continenti, tutti con poetiche affini ai tema della natura e della terra. Si tratta di Andrea Bowers, classe 1965, di Los Angeles, artista e attivista; Marcus Coates, nato nel 1968, di Londra, pittore, scultore e fotografo; Thijs Biersteke, nato nel 1983, di Amsterdam, artista ed ecologista; Pascale Marthine Tayou, nato nel 1966 in Camerun, tra gli artisti africani più noti al mondo; Henrique Oliveira, nato nel 1973, originario del Brasile, vive e lavora tra Londra e San Paolo e Tomoko Sauvage, giapponese, residente a Parigi. Gli artisti sono invitati a produrranno diverse edizioni limitate: «Gli artisti sono i migliori ambasciatori per un tema fondamentale per Ruinart: la preservazione della natura», ha dichiarato Frédéric Dufour, presidente della celebre Maison di champagne Ruinart, qui l’articolo completo.

Dal primo al 5 marzo l’ottava edizione di Milano MuseoCity, progetto promosso dal Comune di Milano con Associazione MuseoCity ETS, anima i luoghi della cultura dell’intera città metropolitana: musei pubblici e privati, archivi d’artista, case museo, fondazioni d’arte e musei d’impresa non sempre accessibili al pubblico si aprono agli appassionati di arte, design, storia, scienza, con visite guidate, aperture straordinarie, laboratori (anche per bambini, con MuseoKids) e altre attività, facendo dell’intera città un grande museo diffuso. Tema del 2024 è «Mondi a Milano», cui, per la sezione «Museo Segreto», le istituzioni coinvolte hanno dedicato 63 opere inedite o presentate in modo innovativo. Stesso tema anche per le 9 gallerie private aderenti, che ospitano progetti e opere di altrettanti musei e archivi, e per le 11 aziende di Moda e Design che, per i cinque giorni della manifestazione, trasformano le loro vetrine in «musei effimeri». Il 5 marzo alle 18.30, al Teatro Filodrammatici, il film «Mondi a Milano», diretto da Giovanni Pitscheider e realizzato grazie a Mumac-Museo della macchina per caffè (Cimbali Group) condenserà tutte queste esperienze. Il programma è pubblicato sul sito. 

È morta lunedì 26 febbraio a 92 anni l’artista tedesca Ruth Wolf-Rehfeldt. A diramarne la notizia è stata nella giornata di ieri la galleria che la rappresenta, ChertLüdde, con sede Berlino. Nata in Sassonia si era trasferita a Berlino nel 1950, dove nel 1954-55 conobbe e sposò l’artista tedesco Robert Rehfeldt. Tra gli esponenti più attivi del movimento internazionale della Mail Art, ha ricevuto prestigiosi premi e partecipato a importantissime mostre come documenta14, dove era presente con 31 opere dattiloscritte, cartoline inviate dalla capitale della Ddr, Berlino, all’Europa occidentale, al blocco orientale, al Nord America, all’America Latina, all’Asia, alla Nuova Caledonia, per eludere i diktat della censura e del mercato.