LUNEDÌ 29 GENNAIO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 14 NOTIZIE
- 01 Fa scalpore un nuovo progetto di ristrutturazione della piramide di Micerino
- 02 Zuppa sul vetro blindato che protegge la «Gioconda» al Louvre
- 03 L’Iran solleva obiezioni contro il prestito del British Museum a Israele del Cilindro di Ciro
- 04 Raggiunto un accordo tra Prince e le sue gallerie da una parte e i fotografi che li avevano citati in giudizio dall’altra
- 05 Il punto sui restauri alla Chiesa di Notre-Dame de l’Heure di Mosul
- 06 Sarà David Chipperfield a riqualificare e valorizzare il Teatro romano di Brescia
- 07 Si chiama «Meta/Mar» il nuovo «cantiere partecipato» del Museo Archeologico Regionale della Valle d’Aosta
- 08 In un podcast tutto sulla «Pietra di Bologna»
- 09 Magma Gallery si allarga a Venezia
- 10 Moriconi neodirettore del Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano di Poggio a Caiano
- 11 Aperta una scuola per «manager dell’arte»
- 12 A Parigi per la settimana della moda ha «sfilato» anche Ducrot
- 13 Un film su Carlo Scarpa e il Giappone fa un tour di oltre un mese in Italia e all’estero
- 14 Addii
Fa scalpore un nuovo progetto di ristrutturazione della piramide di Micerino
Per alcuni è «il progetto del secolo», per altri «un’assurdità»: un nuovo piano di ristrutturazione della piramide di Micerino, sull’altopiano di Giza, sta facendo scalpore in tutto l’Egitto. In un video pubblicato il 26 gennaio, il responsabile delle Antichità egiziane, Mostafa Waziri, mostra gli operai che allineano i blocchi di granito alla base della piramide, la più bassa delle tre piramidi di Giza. Quando fu costruita la piramide di Micerino era ricoperta di granito, rivestimento che nel corso del tempo ha in parte perso. Il progetto attuale mira a riportare lo strato di granito al suo stato originale. Questo «restauro» durerà tre anni e sarà «un regalo dell’Egitto al mondo nel XXI secolo», afferma soddisfatto Waziri, capo della missione egiziano-giapponese incaricata del progetto, assicurando che «ci permetterà di vedere, per la prima volta, la piramide di Micerino così come fu costruita dagli antichi Egizi». [Le Figaro]
Zuppa sul vetro blindato che protegge la «Gioconda» al Louvre
Il 28 gennaio due attiviste per l’ambiente hanno lanciato della zuppa sul vetro blindato che protegge la «Gioconda» di Leonardo da Vinci al Museo del Louvre, a Parigi. Le immagini sono state pubblicate dall’agenzia di stampa francese Clpress e in pochi secondi sono state rilanciate dai siti web di tutto il mondo. Le donne hanno oltrepassato la barriera che protegge il dipinto dopo aver lanciato il contenuto di buste che avevano con sé (una minestra o una zuppa) contro la protezione trasparente. Le due militanti indossavano una t-shirt con la scritta «Risposta alimentare». Una ha urlato: «Che cosa c’è di più importante?», l’altra: «Il nostro sistema agricolo è malato». Entrambe, dopo aver gridato ripetutamente le loro frasi, hanno alzato la mano destra, mentre gli addetti del Louvre chiedevano ai presenti di lasciare la sala. [Rainews.it]
L’Iran solleva obiezioni contro il prestito del British Museum a Israele del Cilindro di Ciro
Funzionari governativi iraniani hanno sollevato obiezioni al progetto del British Museum di prestare il «Cilindro di Ciro», uno dei suoi reperti archeologici più importanti, a una biblioteca di Gerusalemme. Secondo il quotidiano «Tehran Times», il direttore dell’ufficio generale dei musei iraniano, Hadi Mirzaei, ha espresso preoccupazione per il prestito e ha persino minacciato azioni legali contro il museo londinese. Il cilindro è ora esposto allo Yale Peabody Museum of Natural History, a New Haven, negli Stati Uniti. Del prestito del Cilindro di Ciro si era discusso in una riunione del British Museum del marzo 2022 . Nel verbale della riunione si legge che «il Consiglio ha approvato il prestito del Cilindro di Ciro alla Biblioteca Nazionale di Israele, Gerusalemme, e allo Yale Peabody Museum of Natural History, New Haven, Usa».
Raggiunto un accordo tra Prince e le sue gallerie da una parte e i fotografi che li avevano citati in giudizio dall’altra
Richard Prince e le sue gallerie, Gagosian e Blum & Poe, hanno raggiunto un accordo su due cause legali sul diritto d’autore intentate da fotografi le cui immagini sono state utilizzate senza autorizzazione da Prince nella sua serie «New Portraits». La notizia giunge a seguito di un contenzioso durato anni per stabilire se la serie di Prince, che consisteva in screenshot di Instagram riprodotti da Prince su tela e abbinati ai suoi commenti, superasse i limiti della protezione del copyright. Secondo i documenti depositati il 25 gennaio presso il Distretto meridionale di New York, nella causa Eric McNatt contro Richard Prince e Blum & Poe, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Sidney H. Stein ha stabilito che agli imputati è vietato «riprodurre, modificare, preparare opere derivate, mostrare, vendere, offrire di vendere o distribuire in altro modo» la fotografia Kim Gordon 1, il post di Instagram in cui Prince ha presentato Kim Gordon 1, o includere le opere d’arte in qualsiasi libro basato sulla serie. A McNatt, il fotografo originale, è stato inoltre riconosciuto un importo «pari a cinque volte il prezzo di vendita» delle opere di Prince vendute da Blum & Poe, più i costi aggiuntivi «sostenuti da» McNatt «come concordato dalle parti».
Il punto sui restauri alla Chiesa di Notre-Dame de l’Heure di Mosul
A Mosul, in Iraq, sono conclusi all’80% i restauri della Chiesa di Notre-Dame de l’Heure, edificata nel 1870 dai domenicani francesi e semidistrutta dall’Isis nel 2014. Il progetto di ricostruzione dell’Unesco, finanziato dagli Emirati Arabi Uniti, è stato voluto e sostenuto dal frate francese domenicano Olivier Poquillon, che dirige l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme e già segretario dell’organismo che porta a Bruxelles la voce delle conferenze episcopali europee. Il restauro è iniziato dopo la visita di papa Francesco, nel 2019, ad Abu Dhabi, il primo di un papa nella Penisola Arabica: fu allora che gli Emirati decisero di includere nel progetto di restauri, oltre alla grande Moschea di al-Nuri, anche la Chiesa di Notre-Dame de l’Heure.
Sarà David Chipperfield a riqualificare e valorizzare il Teatro romano di Brescia
Il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei hanno affidato all’architetto David Chipperfield, premio Pritzker 2023, l’incarico per l’esecuzione dei progetti per la riqualificazione e valorizzazione del Teatro romano (I secolo a.C.) e di parte del seicentesco Palazzo Gambara. Il progetto è finalizzato al completo recupero del Parco Archeologico di Brescia romana (sito Unesco dal 2011), iniziato con la collocazione della grande statua della Vittoria Alata (I secolo d.C) al Capitolium di Brescia, nel Parco archeologico, in un ambiente riallestito su progetto dell’architetto Juan Navarro Baldeweg.
Si chiama «Meta/Mar» il nuovo «cantiere partecipato» del Museo Archeologico Regionale della Valle d’Aosta
La data di chiusura temporanea del Mar (Museo Archeologico Regionale della Valle d’Aosta), per permettere i lavori di riqualificazione del museo, è fissata al prossimo 15 ottobre. Nel frattempo però, invece di chiudere le sue porte al pubblico dall’oggi al domani, il Mar ha deciso di permettere ai visitatori di vedere l’inizio della sua metamorfosi. Quello del nuovo «Meta/Mar», però, non è il solito cantiere, ma un «cantiere museale partecipato» al quale la comunità è stata invitata a prendere parte. Alla realizzazione del «Meta/Mar» ha partecipato un team multidisciplinare guidato da Maria Cristina Ronc, responsabile scientifica del Mar, e composto da museologi, archeologi, esperti di marketing e comunicazione, art director e designer che, integrando discipline e punti di vista differenti, hanno permesso di ideare il museo in metamorfosi.
In un podcast tutto sulla «Pietra di Bologna»
Nel corso dei secoli la «Pietra di Bologna» (una falsa iscrizione funeraria dedicata da un uomo, nascosto dietro allo pseudonimo di Lucius Agatho Priscius, a una donna chiamata Aelia Laelia Crispis), ha catturato e affascinato tantissimi studiosi che, pur di provare a risolvere l’enigma, hanno avanzato le più fantasiose e argute interpretazioni. A cominciare da chi resta convinto che, proprio nella sintesi dell’enigma, sia celata l’essenza della famosa Pietra filosofale, chimera di tutti gli alchimisti. Separando realtà e mito, di certo c’è che la lapide dedicata ad Aelia Laelia Crispis resta un mistero ricco di fascino, tra i tanti nascosti nel capoluogo emiliano. La traduzione dal latino si presta, come detto, a diverse interpretazioni, mentre anche per risalire alla sua origine bisogna compiere uno sforzo a ritroso nel tempo. Il quotidiano «Il Resto del Carlino» ha pubblicato su questo tema un podcast. [Il Resto del Carlino]
Magma Gallery si allarga a Venezia
Ha inaugurato sabato 27 gennaio a Venezia, nel sestriere più orientale della città, quello di Castello, il nuovo Project Space della bolognese Magma Gallery. Impegnata sin dai suoi esordi, nel 2016, a esporre autori contemporanei internazionale ed emergenti, la galleria ha scelto il capoluogo veneto, luogo privilegiato grazie alla presenza della Biennale d’Arte e delle numerose istituzioni artistiche, per progetti di mostre personali e interventi site specific. Con un occhio rivolto alla realtà e agli stimoli locali, il calendario del nuovo spazio debutta da subito con un percorso dedicato a Nicola Facchini (Trieste, 1990), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia (sino al 23 febbraio). Dopo di lui sarà la volta di Francesca Miotto, che ha seguito il medesimo percorso di studi, per poi proseguire la programmazione con nomi appartenenti al roster di Magma Gallery.
Moriconi neodirettore del Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano di Poggio a Caiano
Mauro Moriconi è il nuovo direttore del Museo Ardengo Soffici e del ’900 italiano di Poggio a Caiano. Il suo incarico è partito il primo gennaio e durerà per tutto il mandato del sindaco Riccardo Palandri. Lucchese di origine ma poggese di adozione, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze si trasferisce per due anni a Lisbona, dove continua gli studi accademici e organizza la sua prima mostra personale. Tornato nel 2004 a Firenze, conduce uno studio approfondito sull’opera di Mimmo Rotella, conosciuto nel suo studio di Milano e dal quale impara la tecnica del décollage, confluita in seguito nel suo lavoro relativo alla tesi di laurea. Pittore e incisore, Moriconi ha esposto le sue opere in Italia e all’estero.
Aperta una scuola per «manager dell’arte»
Un cardiologo triestino, Fabio Fonda, già direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale cittadino, il Burlo Garofalo, ha avviato da pochi mesi all’Its Marco Polo Academy di Venezia il primo corso biennale in «Art Moving & Setup Manager». Il corso si prefigge di fornire una conoscenza approfondita su quello che comunemente è chiamato il backstage di un evento artistico, svelando tutta la filiera che contribuisce alla sua realizzazione: artisti, curatori, progettisti, architetti, allestitori, artigiani, grafici, tecnici, spedizionieri e operai finalmente assistiti da un coordinatore che ne riassume la visione complessiva. Le materie sono eterogenee: inglese, informatica, organizzazione aziendale, economia politica, regole di trasporto, logistica, tecniche di imballaggio e di allestimento, sostenibilità ambientale degli eventi, smaltimento. Tre le aree d’indirizzo: culturale-gestionale, logistica-progettazione-sicurezza, allestimento-mobilità-sostenibilità, oltre a laboratori su arti visive, pratiche di allestimento ed eventi culturali del territorio tra cui spiccano la 60ma Esposizione Internazionale d’Arte 2024 e la 19ma Mostra Internazionale di Architettura 2025. I 23 posti disponibili sono andati subito esauriti.
A Parigi per la settimana della moda ha «sfilato» anche Ducrot
Durante la settimana della moda di Parigi la maison Dior ha presentato al Musée Rodin la collezione Haute-couture Primavera-estate 2024. La sfilata ha visto la collaborazione della direttrice creativa Maria Grazia Chiuri con Isabella Ducrot, artista 94enne di origini napoletane. Le pareti sono state decorate con 23 abiti di grandi dimensioni (quasi 5 metri di altezza) inseriti in una griglia nera che rimanda all’ordito e alla trama dei tessuti. L’artista riprende quelli ottomani che vide a Istanbul e ragiona sulla sproporzione tra il corpo e la persona. L’installazione si intitola «Big Aura» poiché sia Ducrot sia Chiuri hanno ripreso e declinato nei rispettivi campi il concetto di aura delineato da Walter Benjamin in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. L’aura la trasferiamo noi agli abiti e gli abiti si declinano in infinite forme a seconda di chi li indossa. La riflessione stilistica può sintetizzarsi nel punto di partenza della collezione, l’abito del 1952 «La Cigale»: in tessuto moiré, con gonna e collo dal taglio fortemente strutturato che ne esalta il disegno marezzato e cangiante.
Un film su Carlo Scarpa e il Giappone fa un tour di oltre un mese in Italia e all’estero
È un viaggio estetico e poetico nel rapporto tra Carlo Scarpa e il Giappone il film documentario «Il padiglione sull’acqua», di Stefano Croci e Silvia Siberini, distribuito da Caucaso in collaborazione con Lab 80 Film, che sta facendo un tour di più di un mese nelle sale cinematografiche in Italia e all’estero. Il tour è partito da Treviso il 25 gennaio: passa il primo febbraio a Bologna, alle 18 presso il Cinema Lumière (nel programma di ArtCity Bologna); a Maca, in Uruguay, il 4 febbraio alle 17, al Museum in Manantiales, nel programma di «Arca International Festival of Films an Arts»; a Perugia il 20 febbraio, alle ore 21, al PostModernissimo; il 22 febbraio alle ore 18 a Roma, all’Auditorium del MaXXI; il 27 febbraio alle 2.30 a Cerea (Vr), al Cinema Mignon, in collaborazione con l’Associazione Laia e con l’Ordine degli Architetti di Verona; il 6 marzo alle ore 21 a Bergamo, all’Auditorium di Piazza Libertà; e il 6 aprile a Monaco di Baviera, in Germania, al Filmmuseum. Il film vede la partecipazione di Ryosuke Ohashi, Tobia Scarpa, J.K. Mauro Pierconti, Guido Pietropoli, Giovanni Soccol, Guido Guidi, Francesco Zanon, Paolo Zanon, Shuho Hananofu.
Addii
Anna Gastel. È scomparsa il 28 gennaio, all’età di 71 anni, Anna Gastel, sorella del celebre fotografo Giovanni (morto nel 2021). Era nipote del grande regista Luchino Visconti. Laureata con lode in lettere e filosofia con indirizzo artistico alla Cattolica di Milano, seguì a Roma un corso della casa d’aste Christie’s tenuto dall’allora direttore della Tate Robert Cumming e diventò la prima banditrice d’asta donna della casa d’aste britannica. È stata vicepresidente del Fai (Fondo Ambiente Italiano) e, dal gennaio del 2016, presidente del festival di musica classica MiTo Settembre Musica. L’assessora alla Cultura di Torino, Rosanna Purchia, nel ricordarla, dice: «Anna Gastel è stata per il Festival Mito Settembre Musica una guida preziosa, capace di tenere unite, legate da filo sottile ma resistente della grande musica due città spesso in competizione come Milano e Torino. Lo ha fatto con la classe e l’eleganza spontanea che le appartenevano, rivelandosi un’alleata ma anche un’amica preziosa per noi addetti ai lavori».