NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 31 GENNAIO 2024

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MERCOLEDÌ 31 GENNAIO 2024

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: «Wasserschlangen II», di Gustav Klimt, un’opera che è entrata nella vicenda della causa legale tra Rybolovlev e Sotheby’s; il «Mosè» di Guercino (particolare), acquistato dalla Rothschild Foundation (Cortesia Moretti Gallery); la «Ninfa dormiente» di Giambologna, venduta da Christie’s a quasi 6 milioni di dollari; la Centrale Montemartini, uno dei musei romani aperti gratis al pubblico domenica 4 febbraio

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Rybolovlev vs Sotheby’s: vince la casa d’aste su tutti i fronti

Il processo civile per frode tra la casa d’aste Sotheby’s e il miliardario russo Dmitry Rybolovlev ha occupato l’aula del tribunale distrettuale di Manhattan del giudice Jesse Furman per tre settimane, ma ai giurati è bastato meno di un giorno per emettere un verdetto. A metà pomeriggio del 30 gennaio, la giuria si è pronunciata a favore di Sotheby’s su tutti i capi d’accusa, ponendo la parola «fine» a una delle più lunghe e drammatiche controversie legali nella storia del mercato dell’arte. «La sentenza di oggi riafferma l’impegno di Sotheby’s nel sostenere i più alti standard di integrità, etica e professionalità in tutte le fasi del mercato dell'arte. Siamo grati alla giuria per il verdetto, che scagiona totalmente Sotheby’s da ogni presunta cattiva condotta», ha dichiarato un portavoce della casa d’aste in un comunicato. La giuria ha respinto tutte le accuse contro Sotheby’s relative alle vendite a trattativa privata delle quattro opere al centro del processo: il «Salvator Mundi» (1500 ca), con controversa riattribuzione a Leonardo da Vinci; la tela «Wasserschlangen II» («Serpenti d’acqua II»), di Gustav Klimt del 1907; il dipinto «Le Domaine d’Arnheim» di René Magritte del 1938 e la scultura «Tête» («Testa») di Amedeo Modigliani. 

02

Un «Mosè» di Guercino (ex «sleeper») acquistato dalla Rothschild Foundation a 2 milioni di euro

Il «Mosè» di Guercino (1618-19 ca) è stato acquistato dalla fondazione benefica di Jacob Rothschild per circa 2 milioni di euro. Il dipinto sarà esposto in modo permanente a Waddesdon Manor, nel Buckinghamshire, gestito dalla Rothschild Foundation per conto del National Trust. Poche istituzioni nel Regno Unito sono in grado di acquistare dipinti antichi a questo prezzo, ma la fondazione è sostenuta dal patrimonio della famiglia di banchieri. Le entrate dell’ente benefico nell’ultimo anno finanziario sono state di 41 milioni di sterline. Il Mosè era uno «sleeper», un’opera «dormiente»: era stato offerto a un’asta parigina dei commissaires-priseurs Chayette & Cheval nel novembre 2022 come opera di un pittore bolognese del XVII secolo seguace di Guido Reni, con una stima di soli 5-6mila euro. Diversi mercanti ne hanno notato l’importanza, ritenendo che si trattasse di un Guercino, e l’opera è stata venduta per 590mila euro a Moretti Fine Art di Londra/Parigi. Successivamente il dipinto è stato restaurato ed esaminato da specialisti. L’attribuzione al Guercino è ora sostenuta da Letizia Treves (ex National Gallery, Londra) e Keith Christiansen (ex Metropolitan Museum of Art, New York): entrambi ritengono che sia stato dipinto dall’artista a Cento, nei pressi di Bologna, intorno al 1618-19. 

03

Termina lo sciopero (dopo tre mesi) al Centre Pompidou: garantiti i posti di lavoro ai dipendenti

Dopo tre mesi di sciopero, i lavoratori del Centre Pompidou di Parigi festeggiano un’importante vittoria. Il museo ha finalmente raggiunto un accordo con i due sindacati, la Confédération française démocratique du travail (Cfdt) e Force Ouvrière (Fo), è stato annunciato il 29 gennaio. La nuova ministra francese della Cultura Rachida Dati ha avuto un ruolo decisivo nel porre fine alla situazione di stallo. Lo sciopero era iniziato a ottobre in previsione della chiusura del museo d’arte contemporanea l’anno prossimo per un’importante ristrutturazione che durerà cinque anni. Con la riapertura prevista non prima del 2030, circa mille dipendenti con ruoli nell’amministrazione, nella cura delle collezioni e nella sicurezza temevano che il loro posto di lavoro potesse essere a rischio. Il 29 gennaio il direttore del Centre Pompidou Laurent Lebon ha firmato un protocollo d’intesa con i rappresentanti di Cfdt e Fo. Il museo e il Ministero hanno promesso di garantire il posto di lavoro dei dipendenti durante la chiusura prevista, ma hanno mantenuto il diritto di riassegnare i dipendenti a posizioni diverse con lo stesso livello di competenza. Alcune attività del museo saranno temporaneamente trasferite: la biblioteca si sposterà nell’edificio Lumière, nel XII Arrondissement, e una potenziale partnership potrebbe prevedere il trasferimento al Grand Palais di alcune mostre programmate. [Le Monde]
 

04

Nel 2025 la giurisdizione sul Mose passerà dal Consorzio Venezia Nuova all’«Autorità per la laguna»

L’entrata in funzione della nuova «Autorità per la laguna» ridisegna le competenze su temi di gestione ambientale quali il Mose (il sistema di dighe mobili volto a proteggere Venezia e la sua laguna dal fenomeno dell’acqua alta, Ndr), la programmazione morfologica e la manutenzione dei canali. Lo farà attraverso un percorso di semplificazione, come ha spiegato il presidente Roberto Rossetto il 30 gennaio, nel corso di una doppia audizione in Parlamento: «L’Autorità incentiva un confronto tra soggetti che interagiscono poco. Oggi, per fare un esempio, ci sono quattro soggetti che studiano le maree per definire qual è il rischio di quota per alzare il Mose: Consorzio Venezia Nuova, Comune, Cnr e Ispra. Sono cento persone: una semplificazione va fatta e bisogna coordinare queste azioni». Per cominciare, chiarisce Rossetto, l’Autorità «deve fare lo statuto e costituire la propria società in house» che di fatto prenderà il posto del Consorzio Venezia Nuova. «Dal luglio 2025, con la conclusione del collaudo funzionale, il Cvn non avrà più titolo a “spingere il bottone del Mose”: la nuova società in house è finalizzata a questo». [Veneziatoday.it]
 

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12,97 milioni di dollari da Christie’s per la collezione di Claudia Quentin di sculture in bronzo

L’asta della collezione di Claudia Quentin tenutasi ieri da Christie’s a New York ha dato il via alla Classic Week. Questo primo nucleo era composto da 15 opere in bronzo e ha totalizzato 12.972.400 dollari, malgrado alcuni invenduti, tra i quali il «Marte» di Giambologna. Stimato 7-10 milioni di dollari, non ha trovato un nuovo proprietario nonostante fosse uno dei lotti di punta della prima tornata di vendite al Rockfeller Center. Molto bene invece la «Ninfa dormiente», sempre di Giambologna, stimata 800mila-1,2 milioni di dollari e venduta a quasi 6 milioni. Ha superato le aspettative anche «Ercole e Anteo», attribuito a Maso Finiguerra, presentato con una stima di 600mila-1 milione di dollari e passato di mano a 2,5 milioni. Claudia Quentin ha passato la vita a collezionare e maneggiare le sculture in bronzo, creando una raccolta di livello mondiale. Ma allora perché ha venduto? Come ha dichiarato al «Financial Times»: «Ho un forte attaccamento a questa collezione, ha detto la collezionista argentina, che attualmente riesiede in Uruguay, ma si trova a New York e io non viaggio più molto. Ha bisogno di attenzioni: quando sono lì pulisco i bronzi. Ora credo che venderli sia la cosa giusta da fare». La raccolta era stata presentata per la prima volta nella sua interezza in una mostra alla Frick Collection nel 2004. 

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Riapre il 10 febbraio il Labirinto della Masone a Fontanellato

Circa quattrocento opere fra pitture, sculture e oggetti della storia dell’arte italiana e internazionale che rispecchiano appieno l’eclettismo del collezionista. Lungo il percorso poi si possono ammirare alcuni dei tanti libri pubblicati da Franco Maria Ricci, tutti consultabili, e alcune rare edizioni di volumi stampati, come ad esempio quelli di Giambattista Bodoni e Alberto Tallone. È in sostanza ciò che si può vedere al Labirinto della Masone, a Fontanellato (Pr), che riapre il 10 febbraio, con la mostra «Orhan Pamuk. Parole e immagini», a cura di Edoardo Pepino, aperta fino al 17 marzo. Un’esposizione dedicata all’inedita produzione grafica dello scrittore turco, Premio Nobel per la letteratura, che da più di dieci anni scrive e disegna quotidianamente taccuini, 12 dei quali sono esposti e commentati al Labirinto in un percorso scenografico e spettacolare. [la Repubblica]
 

07

Situazione e prospettive della Galleria nazionale delle Marche di Urbino secondo il suo direttore, Luigi Gallo

Il Palazzo Ducale di Urbino è un grande cantiere in continuo fermento: dopo l’apertura al pubblico dell’ala occidentale del secondo piano (otto sale, quasi cento opere in più, il torricino sud, la loggia e la terrazza del Gallo), ora è la volta dei lavori al piano nobile con i fondi del Pnrr. Messa in sicurezza, efficientamento energetico, ripensamento della narrazione museale con la creazione di nuove sale tematiche. Alessandro Caporaletti ha intervistato Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che parla della situazione e delle prospettive del museo marchigiano. [Il Resto del Carlino]
 

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Gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale gratuiti domenica 4 febbraio

Il 4 febbraio, prima domenica del mese, torna la tradizionale possibilità di visitare gratuitamente gli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città. Domenica saranno infatti aperti a ingresso libero il Parco Archeologico del Celio, con il nuovo Museo della Forma Urbis, l’Area Sacra di Largo Argentina, l’area archeologica del Circo Massimo e i Fori Imperiali. L’offerta si completa con i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell’Ara Pacis, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma a Palazzo Braschi, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna, i Musei di Villa Torlonia, la Serra Moresca di Villa Torlonia, il Museo Civico di Zoologia, il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti-Aranciera di Villa Borghese, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, il Museo Napoleonico, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo di Casal de’ Pazzi, il Museo delle Mura e la Villa di Massenzio.

09

Sequestro preventivo per la Biblioteca Comunale di Capri

La Biblioteca Comunale «Luigi Bladier» di Capri, ospitata dalla Certosa di San Giacomo, complesso monastico costruito fra il 1371 e il 1374 da Giacomo Arcucci, e dotata di 2mila volumi del XVI-XIX secolo, è stata sottoposta lo scorso 26 gennaio a sequestro preventivo dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. L’operazione, in collaborazione con la Soprintendenza  Archivistica e Bibliografica della Campania, è stata eseguita per lo stato di grave abbandono e degrado della storica biblioteca da tempo in condizioni fatiscenti e invasa da muffe, scarafaggi, calcinacci, umidità e priva di ogni tipo di catalogazione del suo patrimonio. Già due anni fa i tecnici della Soprintendenza, ispezionando i locali, denunciarono al Comune di Capri lo stato di grave abbandono dell’intera struttura. Seguirono una serie di intimazioni e direttive della Soprintendenza all’Amministrazione comunale per la salvezza dei preziosi volumi, rimaste inascoltate. La custodia dei libri è stata affidata temporaneamente al sindaco del Comune campano, Marino Lembo. 

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Uno schizzo di Michelangelo andrà in asta il 17 aprile da Christie’s a New York

In occasione delle aste «Old Masters», tenutesi dal 26 al 30 gennaio a New York, è stato presentato uno schizzo in penna e inchiostro marrone di Michelangelo. Si tratta di uno studio per un blocco di marmo e verrà messo in vendita da Christie’s a New York il 17 aprile con una stima di 6-8mila dollari. Il manufatto è parte della «Park Avenue Collection», che comprende mobili francesi, dipinti antichi, disegni e oggetti cinesi, ed era già stato oggetto di un precedente passaggio in asta, sempre da Christie’s, il primo luglio 1986 come «Associate of Michelangelo Buonarroti». L’autore dello schizzo, dopo che questo è stato studiato dagli esperti della casa d’aste, è stato confermato essere lo stesso Michelangelo. In mani private è rimasto un numero esiguo di opere del maestro fiorentino, meno di una decina, e l’opera in questione fa parte di un gruppo di schizzi di blocchi di marmo di mano dell’artista, la maggior parte dei quali è conservata a Casa Buonarroti a Firenze. 

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Addii

Brian Griffin. È scomparso il 29 gennaio, all’età di 75 anni, il fotografo inglese Brian Griffin, noto per aver definito l’estetica del pop britannico negli anni ’80 attraverso il suo occhio arguto e originale. Stretto collaboratore dei Depeche Mode (l’immagine «A Broken Frame» venne nominata «Photograph of the Decade» da «Time» nel 1990), ha scattato ritratti iconici anche per i Jam ed Elvis Costello. Il suo lavoro è comparso sulle copertine degli album musicali di tutto il mondo. Oltre alle sue collaborazioni musicali, Griffin fu capace di creare opere dall’alto impatto visivo, poetiche e mai scontate, giocando con la costruzione di scene imprevedibili e affascinanti. 


 

Redazione, 31 gennaio 2024 | © Riproduzione riservata