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18 manufatti realizzati in rame o in argento dorato, talora impreziositi con pietre, smalti e vetri policromi
- Laura Giuliani
- 28 aprile 2021
- 00’minuti di lettura


Busto in argento di Giove (II-III secolo d.C.). Foto: Perottino
A Palazzo Madama i reliquiari delle Alpi
18 manufatti realizzati in rame o in argento dorato, talora impreziositi con pietre, smalti e vetri policromi
- Laura Giuliani
- 28 aprile 2021
- 00’minuti di lettura
Laura Giuliani
Leggi i suoi articoliFin dal Medioevo si diffuse un particolare interesse per le reliquie come dimostra la fioritura di reliquiari, capolavori di oreficeria che nel corso dei secoli assunsero le forme più svariate, da quelli a cassettina a quelli a forma di busto molto in voga nel periodo gotico fino ad arrivare ai reliquiari architettonici e antropomorfi. Intorno a questo tema ruota la mostra «Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia» a Palazzo Madama fino al 12 luglio, nell’ambito di un progetto che coinvolge i musei della rete internazionale «Art Médiéval dans les Alpes».
Scorrono così in rassegna diciotto busti reliquiari realizzati in rame o in argento dorato e talora impreziositi con pietre, smalti e vetri policromi, ognuno dei quali rivela la sua provenienza da cattedrali e chiese del Piemonte o dell’area alpina in un arco di tempo compreso dal Trecento al primo Cinquecento.
Ogni busto raffigura un santo, oggetto di venerazione e contemplazione da parte dei fedeli: dal più antico, il reliquiario proveniente dall’Abbazia cistercense di Sainte-Marie d’Aulps in Alta Savoia pertinente a santa Felicola, al più recente in legno e del 1500 come santa Margherita del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra.
E poi san Teobaldo di Alba (benché nato a Vicoforte), san Bernolfo (Mondovì), san Secondo di Asti e sant’Evasio di Casale, nati e vissuti in Piemonte, ma anche san Giorgio e san Maurizio, legati alla dinastia sabauda, e sant’Orsola, figlia del re dei Britanni che con le sue compagne venne massacrata dagli Unni alle porte di Colonia. Il busto in argento di Giove (II-III secolo d.C.) dal Museo Archeologico Regionale di Aosta testimonia invece l’utilizzo di modelli cui si ispirarono gli orafi medievali per la realizzazione dei ritratti dei santi.

Busto in argento di Giove (II-III secolo d.C.). Foto: Perottino