Più di 70 opere del Victoria and Albert Museum di Londra sono allestiti fino al 22 ottobre nella Collection Al Thani, presso l’Hôtel de la Marine, per la mostra «Tesori medievali» curata da James Robinson, direttore del Dipartimento delle Arti decorative e Scultura al museo londinese, e da Emma Edwards. Tra gli oggetti di grande pregio, l’antico (1180-90) sontuoso reliquiario in smalto di Limoges di Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, tra i pezzi centrali della prima sezione della mostra dedicata agli stretti legami tra i potenti monasteri inglesi e continentali e al ruolo diplomatico svolto dagli oggetti d’arte religiosa.
La seconda sezione, sulle monarchie europee e le unioni dinastiche, rende conto del gusto aristocratico inglese, presentando altri capolavori, come il Cofanetto di Valencia del 1312, in cui figura lo stemma della famiglia reale d’Inghilterra. La mostra si sofferma sull’arte inglese della lavorazione dei tessuti e delle sculture in alabastro, di cui è esempio il «candelabro di Goucester» (1107-13), in lega di rame dorato e perle di vetro, su cui è presente un’iscrizione latina a spirale omaggio all’abate della Cattedrale di Gloucester.
Verso il 1300 la lavorazione dell’avorio risente le influenze del Gotico parigino. Ne sono esempio statuette di fine fattura come un Cristo in Croce del 1275, forse scolpito da un artigiano francese vicino all’aristocrazia inglese. La mostra si chiude con le influenze dell’arte islamica sulla produzione artistica inglese dell’epoca, in seguito alle tante occasioni di scambi con il Medio Oriente, viaggi diplomatici, pellegrinaggi, commerci e crociate. È esposto il Luck of Edenhall, un vaso (egiziano o siriano) del 1350 ca, forse acquisito da una mercante italiano in Terra Santa.