Bob Dylan. Foto: Ken Regan

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Bob Dylan. Foto: Ken Regan

Bob Dylan: il mondo dipinto on the road

Prima tappa europea della retrospettiva dedicata all’artista: dipinti, acquerelli, disegni e sculture. Oltre 100 opere che, come le sue canzoni, esplorano la condizione umana

Il re dei cantautori, Bob Dylan, è anche un artista visivo. Oltre 100 opere, tra dipinti, acquerelli, disegni a inchiostro e grafite, nonché sculture in metallo, sono esposte dal 17 dicembre al 30 aprile al MaXXI, nella prima tappa europea della mostra itinerante «Bob Dylan. Retrospective». Curata da Shai Baitel, la mostra ha già fatto tappa al MAM di Shangai e al Patricia & Philip Frost Art Museum di Miami, giungendo ora a Roma, città che Bob Dylan definisce «tra le più belle del mondo». Un suo dipinto raffigura anche la scalinata di piazza di Spagna. Il titolo è ironico: «Quando dipingo il mio capolavoro».

«È molto gratificante sapere che le mie opere visive saranno esposte al MaXXI, un museo davvero speciale, ha dichiarato inoltre per l’occasione il musicista 81enne. Questa mostra vuole offrire punti di vista diversi, che esaminano la condizione umana ed esplorano quei misteri della vita che continuano a lasciarci perplessi. È molto diversa dalla mia musica, naturalmente, ma ha lo stesso intento». Atmosfere ambigue o contemplative pervadono infatti desertici paesaggi americani, strade urbane, interni domestici o di bar, raccontando per immagini il mondo cantato in musica.

Bob Dylan ha iniziato a dipingere negli anni Settanta, ma suoi disegni vennero pubblicati per la prima volta solo nel 1994. La prima grande mostra antologica è del 2007. Ora, la mostra romana ripercorre mezzo secolo di esperienza nel segno e nel colore, ma anche nell’assemblaggio metallico, ovvero le sculture che vedono saldati martelli, ganci, chiavi inglesi in mosaici di oggetti trovati e rivitalizzati.

«Musicista, compositore, poeta, premio Nobel per la letteratura, Bob Dylan è un mito assoluto, un’icona culturale tra le più importanti del nostro tempo, commenta Giovanna Melandri, presidente Fondazione MaXXI. Con questa mostra avremo il privilegio di scoprire un aspetto inedito del suo talento inesauribile: i suoi dipinti, come le sue canzoni, sono potenti, sinceri, immediati, evocano cammini e suggestioni on the road. Dylan è un pezzo della nostra storia e una parte di noi. Questa mostra lo racconta nella sua interezza e ci racconta».

La storia umana di Bob Dylan si lega peraltro all’attualità anche per altri versi: i suoi nonni paterni migrarono nel 1905 in America, in fuga dalla città ucraina di Odessa, insanguinata dai pogrom antisemiti. Bob Dylan nasce Robert Zimmerman (a Duluth, nel 1941), ma il suo documento di identità recava anche il suo nome ebraico, Zushe ben Avraham.

Bob Dylan. Foto: Ken Regan

Guglielmo Gigliotti, 15 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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