Arriva da Roma, dai Musei Capitolini, e dal 25 maggio al 18 settembre fa una lunga tappa alle Gallerie d’Italia-Piazza Scala prima di partire per un viaggio che la porterà nel mondo, la mostra spettacolare «I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori» (catalogo Electa). Curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri, che hanno scelto 96 marmi fra i 620 del celebre Museo Torlonia (inaugurato a Roma dal principe Alessandro nel 1875), la mostra si arricchisce nella tappa milanese di cinque nuovi pezzi appena restaurati: il monumentale «Sarcofago Consolare» e la «Leda» (il recupero di entrambi è stato promosso da Gallerie d’Italia), che aprono e chiudono il percorso, i busti di Domiziano e di Antinoo e il colossale «Dace prigioniero».
Dell’ordinamento originario si è mantenuta la cronologia a ritroso della storia di questa, che è una «collezione di collezioni» (Albani, Cavaceppi, Giustiniani e altre, acquistate dai Torlonia, che intanto promuovevano nuovi scavi), mentre l’allestimento (dopo David Chipperfield Architects a Roma) è qui affidato all’architetto Lucia Anna Iovieno. Intanto, a Roma, si sta cercando una destinazione (finalmente) adeguata per questo tesoro inestimabile.
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