Il 24, 25 e 26 febbraio è andato in scena uno spettacolo performativo unico e irripetibile: «Lessico Animale. Mysterion» di Yuval Avital. La mostra, promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, si dispiega nei sotterranei delle Terme di Caracalla fino al 23 aprile includendo numerosi medium (performance, videoarte, fotografie, sculture sonore, dipinti e composizioni materiche) intrecciati in un denso dialogo con il monumentale sito archeologico.

La sinergia tra antico e contemporaneo, quando nasce da riflessioni profonde, ha il merito di nutrire la ricerca degli artisti e valorizzare il patrimonio storico attraverso la loro visione immaginifica. Questo il compito portato a termine dall’artista e compositore Yuval Avital, affiancato dal filologo e curatore Cristiano Leone e da Mirella Serlorenzi, responsabile di Caracalla ed esperta archeologa.

«Lessico Animale. Mysterion» muove dalla volontà di restituire alla comunità il valore del monumento antico. La macro opera di Yuval Avital riconsegna infatti al mitreo, il cuore pulsante del rito, la sua funzione originaria, attraverso una performance in cui la tradizione primordiale, fonte di simboli, miti e leggende, si riaccende mediante il gesto contemporaneo. Presenze si irradiano nei cunicoli; specchio del bene e del male, esemplificazione del carattere umano nei suoi estremi. Il progetto nasce come esperimento per indagare, esplorare e riflettere sull’importanza della ritualità, evolutosi poi col tempo in ricerca sulle differenti modalità di superare i limiti tra le discipline.

Efficace al fine di una completa immersione nella pratica è tornare al tempo della Magna Grecia, quando ebbe origine il termine «mysterion». Il lemma ci consegna all’assoluta segretezza delle cerimonie: le etimologie antiche alludono infatti all’obbligo, per chi praticava il culto, di tenere la bocca e gli occhi chiusi al fine di non rivelare ciò che si fosse visto o fatto. Ancora oggi ciò che circonda i riti mitraici è avvolto dal mistero; il poco che sappiamo dalle rare attestazioni scritte è stato riletto e rielaborato dall’anima multiforme dell’artista in un’ancestrale cosmogonia di trame che divengono ora corpi, ora animali, ora ibridi, la cui danza nello spazio è la più pura forma di grazia musicale dell’essere.

Nel mondo romano tali funzioni prevedevano sette gradi di iniziazione. La coscienza dell’iniziato attraversava le sette sfere, rinunciando in ciascuna a una delle passioni umane per pervenire al cielo conservando la purezza primigenia. Il passaggio attraverso questi stati è l’esegesi della performance che l’artista ha concepito appositamente per le Terme, ora visibile tramite una restituzione di video e suono. Qui, immersi in un flusso generatore/distruttore, dieci performer trascendono sé stessi diventando figure archetipe in cui i confini tra umano e animale si annientano.

I visitatori, scendendo nei sotterranei, sono proiettati in un’altra dimensione svelata dall’immensa opera pittorica di Yuval Avital che esaspera le sue paure ancestrali e private. In questo senso di smarrimento si inseriscono alcune fotografie che riportano la precedente esperienza di «Lessico Animale». Trovano poi posto le sculture sonore delle sirene, il cui canto rapisce e distrae il pubblico prima che possa giungere nel mitreo; fulcro di tutto il percorso, ove un processo eteroscopico e autoscopico riporta la mutazione negli animali del rito. Si arriva infine al massimo della tensione con una grande composizione materica in antitesi all’età millenaria dei reperti che la compongono.