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La serie «Forgotten paradise» (2024) di Malick Welli

© Malick Welli

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La serie «Forgotten paradise» (2024) di Malick Welli

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1-54 Marrakech mette in primo piano le gallerie marocchine

Per la sua sesta edizione, che si tiene dal 30 gennaio al 2 febbraio, la fiera torna La Mamounia e allo spazio DaDa. 

Olivier Rachet

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La Fiera 1-54 ha invitato 26 gallerie a insediarsi negli spazi del palazzo La Mamounia e in quello di DaDa, situato nella leggendaria piazza Jemaa el-Fna di Marrakech. Ben 9 di esse sono di stanza in Marocco, tra cui una nuova arrivata, la galleria Abla Ababou di Rabati. «Il successo della fiera è spesso dovuto alle gallerie internazionali, ammette il suo fondatore Touria El Glaoui, ma abbiamo anche una forte presenza dal continente africano con galleristi come Farah Fakhri [Abidjan, Costa d'Avorio], che scelgono Marrakech per la sua accessibilità».
 Numerose realtà aderiscono alla fiera o vengono a Marrakech per la prima volta, come la parigina Loeve&Co, che presenta l'artista martinicano Alex Burke e il pittore haitiano Roland Dorcély. Per inaugurare la sua prima partecipazione, la tunisina Le Violon Bleu (Carthage) ha invitato una serie di artisti moderni del Maghreb. «Presentare artisti moderni è una cosa che ci interessa sempre di più», afferma Touria El Glaoui. 

Una rete in via di sviluppo
Tra le prime partecipazioni figurano lo spazio Un di Tokyo, che presenta una personale dell'artista senegalese Aliou Diack; Hunna Art, fondata nel 2012 a Kuwait City, che promuove le donne artiste con sede o provenienti dalla penisola arabica; e l'italiana C+N Gallery CANEPANERI (Milano, Genova), che presenta i dipinti dell'artista nigeriana Chigozie Obi. Sebbene il fatto che Art Genève si svolga nelle stesse date impedisca a gallerie internazionali come Nathalie Obadia (Parigi, Bruxelles) e Templon (Parigi, Bruxelles, New York) di venire a Marrakech, altri habitué della manifestazione saranno presenti, come Afikaris (Parigi) e Gallery 1957 (Accra, Ghana). Quest'ultima espone il lavoro dell'artista multidisciplinare americano-ghanese Rita Mawuena Benissan, la cui mostra personale è visibile fino al 5 ottobre 2025 presso lo Zeitz MOCAA di Città del Capo (Sudafrica).

Secondo Touria El Glaoui, direttrice della Fiera 1-54, l'entusiasmo dei collezionisti non accenna a diminuire. Ha anche osservato un crescente interesse da parte delle istituzioni museali: «Stiamo sviluppando reti di collegamento sempre più importanti», riferendosi all'arrivo di varie delegazioni guidate da musei inglesi, americani e francesi, come il Centre Pompidou di Parigi e il Musée d'Art Contemporain di Lione. «Inoltre, diversi gruppi provengono dal Medio Oriente, in quanto stiamo iniziando a collaborare con i musei dell’Arabia Saudita, continua, lieta che la città sia una meta tanto per i collezionisti quanto per le istituzioni, senza dimenticare i numerosi amanti dell'arte in Marocco.

Olivier Rachet, 30 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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