Fratelli Toso

© foto di May

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Fratelli Toso

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170 anni di Fratelli Toso

Una grande mostra in due sedi racconta la produzione novecentesca della fornace muranese che reinventò la murrina. Opere uniche ed edizioni limitate dialogano con materiali d’archivio, con specchi contemporanei che amplificano lo spazio, disegnati da Elena Trevisan e Laura Sattin, e con acquerelli di Gloria Zaccariello che riproducono le trasparenti sfumature del vetro

Centosettanta anni fa, sull’Isola di Murano, nasceva una delle sue più antiche fabbriche del vetro. Fondata da Ferdinando, Carlo, Liberato, Angelo, Giovanni e Gregorio Toso Cangioro, sei fratelli maestri vetrai, la Fratelli Toso (1854-1981) fu al centro della rinascita e del rinnovamento dell’arte vetraria nel secondo Ottocento, dopo un lungo periodo di crisi. Di grande lungimiranza fu la volontà di recuperare le tecniche tradizionali, in particolare quella del vetro soffiato e della murrina, che hanno visto nelle fornaci dei Fratelli Toso molte delle loro massime espressioni. Dalla Murrina Cattedrale, che per forma e colore richiama le grandi vetrate delle cattedrali illuminando il vaso dall’interno, alla Murrina Farfalle, caratterizzate da una deformazione che simula pennellate di colore, sono in tutto diciassette le tipologie di murrine messe a punto dalla Fratelli Toso. A raccontare questa vicenda straordinaria, nella sede storica della vetreria, è la mostra «Fratelli Toso 170th | 1854-2024», parte del programma ufficiale della Venice Glass Week e visibile fino al 29 settembre.

Fratelli Toso © foto di MAY

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Curata da Caterina Toso, la più giovane discendente della famiglia, la mostra è allestita nelle Fondamenta Colleoni a Murano negli spazi di Casa Rosanna e in quelli dell’ex fabbrica, che ospita in permanenza la produzione vetraria novecentesca e l’archivio dei Fratelli Toso. La collaborazione con importanti artisti e designer, quali Ermanno Toso, Pollio Perelda, Robert Wilson, Rosanna Toso, l’abilità dei maestri vetrai (dagli Zuffi, a Bruno Fornasier), accanto alla produzione di storiche murrine, scandisce il percorso, che si completa in Casa Rosanna attraverso un dialogo con una selezione di specchi contemporanei, disegnati da Elena Trevisan e Laura Sattin e prodotti da Barbini Specchi Veneziani, e con una serie di acquerelli dell’artista e illustratrice veneziana Gloria Zaccariello (GiZetaworks), che riproduce su carta di riso gli effetti dei vetri esposti. I pezzi esposti ripercorrono la storia degli stili del XX secolo, a cominciare dalla murrina Kiku, uno dei pezzi più iconici realizzati da Ermanno Toso nel secondo dopoguerra. Ermanno Toso (1903-73), entrò in azienda nel 1923 e dagli anni Trenta ne fu il direttore artistico. Molte delle sue murrine sono ancora oggi riconosciute come il marchio di fabbrica della vetreria. La murrina Kiku è un vaso leggero che ricorda un coloratissimo campo di margherite, fu un grandissimo successo, prodotta in un’ampia varietà di forme e colori ha influenzato molti designer contemporanei. Di Renato Toso figura invece il vaso «Spirale», (1962): realizzato sia in grandi sia piccole dimensioni e in tutti i colori pastello, è una moderna interpretazione monocromatica dell’idea di leggerezza. Di matrice decisamente pittorica è invece il «Vaso laguna» (1962), considerato il capolavoro di Pollio Perelda: verde, oro e nero si inseguono nella pasta vitrea come vorticose pennellate, evocando un’energia dinamica che magnetizza lo sguardo.

Fratelli Toso © foto di MAY

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Il percorso prosegue poi in Casa Rosanna, che è stata inaugurata nel 2023 come galleria satellite. È intitolata all’ultima e brillante direttrice artistica della Fratelli Toso, Rosanna Toso, figlia di Arnaldo Toso e nipote di Bruno Fornasier. A lei si lega in particolare la produzione minimalista dei vetri anni Settanta. Sua, per esempio, la serie «Contrasto» (1968), innovativa interpretazione di murrine immerse in un nero brillante. Del 1975 figura invece «Nerox a foglie rosse», pezzo unico illuminato da un acceso, seppur morbido, contrasto tra il nero e il rosso. Ma il suo spirito creativo lo si può apprezzare appieno nella serie «Foglie» (1968): vasi in cristallo con applicate foglie in vetro colorate, che innescano brillanti e minimalisti giochi di sovrapposizioni e trasparenze. 

Jenny Dogliani, 12 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

170 anni di Fratelli Toso | Jenny Dogliani

170 anni di Fratelli Toso | Jenny Dogliani