«Appeso ad un filo» di Aldo Agnini (particolare)

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«Appeso ad un filo» di Aldo Agnini (particolare)

35 anni dopo, Parma riscopre Aldo Agnini

Alla Galleria Centro Steccata cinquant’anni di produzione pittorica dell’artista parmigiano incentrata sul concetto di mimesi

Nel cuore del centro storico di Parma, la Galleria Centro Steccata accoglie fino al 30 giugno una mostra che, a 35 anni dalla sua ultima personale nel 1989, segna il ritorno di Aldo Agnini, celebre artista parmigiano. Curata da Martina Corgnati, «Mimesis» è una retrospettiva che abbraccia oltre cinquant’anni di produzione pittorica dell’artista, con opere del 1966-2022. Attraversando cronologicamente i vari cicli pittorici di Agnini, la mostra offre una panoramica completa della sua evoluzione artistica, dalle prime sperimentazioni informali al periodo naturalistico, dalle «Tele da materasso» alle «Meridiane». 

Filo conduttore che lega gran parte dei dipinti è il concetto di mimesi, ovvero la riproduzione, l’imitazione che si confonde fino a perdersi nel reale, che l’artista ha scandagliato negli anni da un punto di vista tecnico e filosofico. L’uso del colore e la tecnica pittorica di Agnini vanno oltre l’iperrealismo per sfociare nel concettuale: l’inganno ottico stimola a riflettere sulla relatività dei concetti di vero e falso. La mostra rivela l’approccio metodico di Agnini, che per mezzo secolo si è dedicato a soggetti inusuali, in particolare ingrandimenti di pieghe e trame di vecchi tessuti, facendone una cifra ricorrente di tutto il suo lavoro. Sin dalle prime serie risalenti agli anni Settanta, le «Tele da Materasso» sono costituite da tele stampate e da scampoli da merceria: oggetti trovati, ricomposti, rammendati, che recano segni e impronte dell’uso e del successivo abbandono, segni indelebili dei contatti con la pelle, il riposo, le sofferenze e gli amori, che l’artista trasferiva sul telaio, inizialmente sotto forma di collage e poi sostituendoli progressivamente con l’immagine dipinta. «Mimesis» è un’occasione per conoscere il lavoro di un artista anticonvenzionale e riservato, figura caleidoscopica e singolare ancora tutta da scoprire. 

Barbara Ruperti, 17 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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