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Vincent van Gogh, «La diligenza a Tarascon», 1888, una delle opere che la Henry e Rose Pearlman Foundation ha promesso al Lacma

Foto Bruce White

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Vincent van Gogh, «La diligenza a Tarascon», 1888, una delle opere che la Henry e Rose Pearlman Foundation ha promesso al Lacma

Foto Bruce White

63 opere della collezione Pearlman donate a tre musei di Los Angeles e New York

Capolavori di Cézanne, Van Gogh, Modigliani, Degas, Soutine, Manet, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Sisley e altri andranno al Brooklyn Museum, al Lacma e al MoMA, in un innovativo accordo di condivisione

La  statunitense Henry and Rose Pearlman Foundation ha annunciato a inizio agosto che la sua collezione di opere impressioniste, postimpressioniste e moderne sarà interamente donata a tre istituzioni museali,  il Brooklyn Museum, il Los Angeles County Museum of Art (Lacma) e il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, con un innovativo accordo di condivisione

Il Brooklyn Museum riceverà il numero maggiore di opere, 29 (lavori , tra gli altri, di Chaïm Soutine, Edgar Degas e Amedeo Modigliani, con il ritratto del 1916 «Jean Cocteau» e una rara «Testa» in pietra calcarea del 1910-11 circa), al Lacma ne andranno sei (tra questi «Giovane donna con cappello rotondo», 1877-79 ca, di Edouard Manet e «La diligenza a Tarascon», 1888, di Vincent van Gogh)  e il MoMA ne riceverà 28  (perlopiù di Paul Cezanne, come i dipinti«Mont Sainte-Victoire», 1904-06 e «Cisterna nel parco del Château Noir»,1900 ca, oltre a 15 luminosi acquerelli).

Henry Pearlman (1895-1974) iniziò ad acquistare opere d’arte d'avanguardia nel 1945: il primo acquisto fu un paesaggio di Soutine, che lo portò a un percorso di autoformazione sull’arte europea dell’Otto e Novecento e a una passione per il collezionismo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Fin dall’inizio, per Henry e la moglie Rose fu fondamentale condividere la loro esperienza dell’arte il più ampiamente possibile. Dal 1976, la collezione è stata concessa in prestito a lungo termine al Princeton University Art Museum. 

«Per anni, ha spiegato Daniel Edelman, presidente della Henry and Rose Pearlman Foundation, abbiamo esplorato ogni modello possibile e immaginabile per la futura proprietà e custodia di questa collezione. Alla fine abbiamo scelto il Brooklyn Museum per le opere che raccontano la storia della scoperta di Henry e per il suo impegno a coinvolgere una comunità diversificata; il Lacma per le opere che valorizzano in modo specifico la sua capacità di innovare nel portare l’arte dove si trova il pubblico; e il MoMA, dove le opere su carta di Cezanne saranno condivise e custodite da uno dei migliori dipartimenti di disegni e stampe che conosciamo, insieme a una mezza dozzina dei suoi dipinti che, nel loro insieme, sostengono il ruolo fondamentale dell’artista nella storia dell'arte moderna. Con collezioni, comunità e modalità di presentazione dell’arte molto diverse tra loro, queste tre grandi istituzioni condividono la consapevolezza che i musei, il loro pubblico e il modo in cui quest’ultimo interagisce con l’arte sono in continua evoluzione. Tutte e tre sono impegnate ad affrontare questa sfida e a ispirare altri a farlo. Anziché porre condizioni alla donazione che potrebbero diventare limitanti in un futuro che nessuno di noi può conoscere, ha proseguito Edelman, abbiamo creato una serie di linee guida per incoraggiare queste tre istituzioni a collaborare a un movimento flessibile delle opere d’arte tra di loro. Il nostro obiettivo è quello di portare queste importanti opere a un nuovo pubblico, consentendo loro di essere viste in contesti diversi, riunendo regolarmente le opere della nostra collezione e forse anche ispirando collezionisti e musei a considerare nuovi modelli di proprietà dell’arte».

«Lo straordinario dono della Collezione Pearlman è l’aggiunta più significativa al nostro patrimonio artistico europeo in quasi un secolo, ha dichiarato Anne Pasternak, direttrice Shelby White and Leon Levy del Brooklyn Museum. Henry Pearlman ha collezionato pensando al pubblico, convinto che l’arte moderna dovesse ispirare un pubblico di ogni provenienza. Tra il 1960 e il 1986, il Brooklyn Museum ha presentato sei mostre dedicate alla collezione e ora, a quasi 40 anni dall'ultima di queste presentazioni, siamo onorati di dare a un gruppo di questi capolavori una casa permanente nel quartiere dove è cresciuta la famiglia Pearlman. Altrettanto importante, siamo entusiasti della strategia della Fondazione di condividere la collezione con i nostri meravigliosi colleghi del MoMA e del Lacma». E da Los Angeles le fa eco Michael Govan, ceo e direttore Wallis Annenberg del Lacma: «Siamo profondamente grati di accogliere questi capolavori nel nostro museo, in particolare quelli di Van Gogh e Manet, i cui dipinti saranno rappresentati per la prima volta nella nostra collezione, ha dichiarato. È anche un onore contribuire a realizzare il desiderio di Henry e Rose di condividere la loro collezione con il nostro vasto pubblico, insieme al Brooklyn Museum e al MoMA». 

Stesso entusiasmo anche dal Museo di arte moderna newyorkese: «Questa generosa donazione amplia in modo significativo la collezione di opere di Cezanne e Degas del MoMA e sottolinea l'eredità duratura della visione di Henry e Rose, ha dichiarato il direttore Glenn D. Lowry. Siamo onorati di collaborare con i nostri colleghi di Los Angeles e Brooklyn per garantire che l'impegno dei Pearlman nella ricerca, nella cultura e nell'accessibilità, nonché la loro fiducia negli artisti da loro acquisiti, continuino a ispirare il pubblico di oggi e di domani».

Prima di essere affidata alle rispettive istituzioni, la collezione sarà oggetto di una mostra itinerante: da febbraio a luglio 2026, la «Village Square: Gifts of Modern Art from the Pearlman Collection to the Brooklyn Museum, Lacma, and MoMA» sarà allestita nel museo di Los Angeles, per poi passare in autunno al Brooklyn Museum. Anche il MoMA prevede di organizzare prossimamente una mostra dei doni Pearlman.

 

Amedeo Modigliani, «Jean Cocteau», 1916, destinato al Brooklyn Museum, e Paul Cezanne, «Mont Sainte-Victoire», 1904-06, che andrà al Museum of Modern Art. Foto Bruce White

Redazione, 22 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

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