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«L’attesa di Enea» (1929) di Alberto Savinio, venduto da Bolaffi per 370.000 €

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«L’attesa di Enea» (1929) di Alberto Savinio, venduto da Bolaffi per 370.000 €

2022: 411 milioni esorcizzano l’incertezza per le case d’asta italiane

869 vendite di 30 case d’asta producono un fatturato globale che cresce di 33 milioni di euro rispetto al 2021. In aumento anche le aste online e la clientela internazionale

Michela Moro

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I toni pacati con cui sono espressi gli ottimi risultati ottenuti dalla maggior parte delle case d’asta italiane pare vogliano esorcizzare la globale incertezza. La soddisfazione c’è, ma anche la consapevolezza che il lavoro per arrivarci è stato intenso per tutti, non è certo una rendita di posizione. Le case d’asta italiane hanno in generale aumentato le proprie vendite, e solo otto presentano una riduzione delle entrate nel 2022. Le 869 vendite esitate nell’anno testimoniano la grande attività delle 30 case d’asta, sulle 50 più rilevanti che operano in Italia alle quali «Il Giornale dell’Arte» ha chiesto di fornire i propri dati annuali.

Valutando i valori negli anni si continua a migliorare: il totale è di 413.033.102 euro in aumento di circa 33 milioni sul 2021. I cambiamenti si fanno sentire: riprova ne sono le 167 aste in più, tenutesi online, con una notevole internazionalizzazione della clientela; a questa purtroppo non fa da contraltare un’evoluzione delle criticità burocratiche e legali del mondo dell’arte italiano che ne patisce, specialmente al confronto con il resto d’Europa.

I top lot fotografano il tempo presente: il 10% è rappresentato da gioielli, orologi e pietre preziose, tra i più classici beni rifugio. I top lot dicono che l’arte è più moderna che contemporanea, cinque Morandi e cinque Fontana, poi tre de Chirico. Una delle novità è la collaborazione delle case d’asta con altre realtà, commerciali o non profit, mentre gli Nft al momento non fanno più notizia. Alcuni dei responsabili delle case d’asta hanno scelto di partecipare a un ulteriore approfondimento sul mercato, rispondendo alle nostre domande nella sezione dedicata alla fine dell’inserto.
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Turnover record
Per Cambi Casa d’Aste il turnover di 42.238.000 euro, il più alto di sempre, pone la casa prima in classifica. L’anno era iniziato con la White Glove Sale (ovvero 100% di venduto) dell’asta di Numismatica (360% di venduto per valore), con un totale di 3.460.000 €, un exploit per il mercato italiano. Il 38% del fatturato totale di Cambi (114 vendite nel 2022) è rappresentato dall’Arte Antica, quindi anche le House Sale: la vendita Villa di Maser ha realizzato il 235% di venduto per valore, l’asta Old Masters ha battuto un nucleo di ritratti di Gaetano Gandolfi alla cifra complessiva di 562.900 €. Il Design compone il 18% del fatturato della casa d’aste; l’Arte Moderna e Contemporanea è cresciuta del 23%. Matteo Cambi, presidente della società, osserva: «Rispetto al 2021 è visibile un grande sviluppo dei beni di lusso: il dipartimento di Orologi da polso e da tasca ha duplicato il suo fatturato e quello di Gioielli e Preziosi è cresciuto del +43%. Il top lot dell’anno è un bracciale Boucheron venduto a 496.000 €».

Successi trasversali
Al secondo posto si trova Pandolfini con 39.125.000 €, 31 aste in presenza, 38 a tempo e 3 benefiche (non conteggiate). Tra le aste di maggior successo ci sono i Gioielli e i Vini da collezione, ma i primi top lot sono Canaletto e Tiepolo. La Cina antica è sempre presente, quest’anno con una coppia di vasi della dinastia Qing, XVII secolo, aggiudicati a 264.600 €, e da un Tavolo dinastia Qing, XVIII secolo, a 170.100 €. L’Arte Moderna e Contemporanea si afferma con Basquiat, a 239.400 €, e Arnaldo Pomodoro, a 225.000 €. Per l’amministratore delegato Pietro De Bernardi è stato un anno «straordinario che consolida la nostra posizione ai vertici del mercato dell’arte in Italia e in Europa, e la nostra leadership nel Luxury, con risultati eccezionali nelle vendite di Gioielli, Orologi da Polso e da Tasca, Vini da Collezione, Whisky & Spirits e Vintage, settore in cui le vendite hanno superato i 13 milioni di euro. Il volume d’affari dei singoli dipartimenti non ha subito grandi stravolgimenti. Primi e secondi rimangono i dipartimenti di Gioielli e Orologi con 9.720.000 € e i Dipinti Antichi e del XIX secolo con oltre 7 milioni. Salgono le Arti Decorative (Arredi, Porcellane e Maioliche, Oggetti d’Arte) che hanno incassato oltre 6 milioni di euro; con più 3,5 milioni di euro rimane identica la performance di Vini & Spirits; ottimi i risultati dell’Arte Moderna e Contemporanea e di quella Orientale, nostri capisaldi». Da rilevare i successi di alcune vendite trasversali ai dipartimenti: «Opere Notificate», «Arte a Venezia», «Arte è Ricerca».
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Il più costoso di sempre
L’aumento di fatturato di Sotheby’s Italia è il migliore del 2022 in termini assoluti: 10 milioni di euro in più rispetto al 2021, il più alto dell’ultimo decennio in Italia per la casa anglosassone, con un aumento del 33,3% sul 2021, ottenuto con due aste dal vivo e quattro online. Con 38.600.000 euro, Sotheby’s è al terzo posto in classifica. Nei primi cinque top lot tre Giorgio Morandi, a riprova della solidità dell’artista. Così Filippo Lotti, managing director, Sotheby’s Italia: «È stato un anno eccezionale per Sotheby’s in Italia, le vendite aggregate hanno raggiunto il valore più alto in oltre dieci anni. Abbiamo continuato a innovare, introducendo nuove aste e rilanciandone altre. Il nostro successo locale si è riflesso nelle vendite globali di Sotheby’s nel corso dell’anno, che hanno registrato risultati di rilievo sia nelle aste di Fine Art & Luxury che nelle private sales, così come in RM Sotheby’s e Sotheby’s Concierge, dopo la loro riuscita integrazione nel nostro core business. Tra i momenti salienti l’eccezionale cifra realizzata dalla «Natura Morta» di Giorgio Morandi, venduta per 3,4 milioni di euro, l’opera d’arte moderna e contemporanea di maggior valore mai venduta all’asta in Italia, e l’aggiudicazione della “Mappa” di Alighiero Boetti, che con i suoi 8,8 milioni di dollari ha stabilito a New York un nuovo record d’asta per il maestro italiano».

Savinio, gioielli e 20 lire
Il torinese Gruppo Aste Bolaffi, in aumento di circa 1 milione, dichiara un risultato di 36.976.107 €, di cui 7.898.040 € di venduto all’estero. 56 le aste, in sala e online. Dipartimento top la Numismatica, con 7.928.000 €, che si riverbera nel top lot delle 20 lire in oro del 1928, venduto a 274.500 €; gli artisti più apprezzati sono stati Alberto Savinio e Antonio Ligabue, seguiti da una Coppia di bracciali in rubini birmani e diamanti, Cartier (1920 ca) a 259.750 €, riprova di quanto in auge siano al momento i gioielli firmati, come conferma anche l’amministratore delegato Filippo Bolaffi.
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Vercelli crescita costante
Meeting Art, da Vercelli, ha intrattenuto 145 sessioni tra aste tradizionali e online, per un fatturato di 35 milioni di euro. Le migliori vendite sono state Orologi moderni e d’epoca con 4.156.375 €, e Arte Moderna e Contemporanea con 2.122.300 €. Afro, Andrea Bembo e un Rolex i top lot. Così il presidente Pablo Carrara: «Da anni Meeting Art è in costante crescita, nell’anno trascorso si è confermata tra le prime casa d’aste italiane, con una crescita del 6%. Nelle aste tradizionali abbiamo esitato 36 cataloghi per più di 12mila lotti, aggiudicandone più di 10.500. Nel 2022 abbiamo posto all’incanto 23.750 lotti e ne abbiamo venduti ben 21.100. Circa 5mila acquirenti hanno fatto registrare più di 150mila offerte e più di 4mila clienti ci hanno affidato le loro collezioni. Grazie al grande successo del progetto lanciato lo scorso anno delle aste on demand, alle trattative private e soprattutto alle committenze molto importanti che ci hanno già affidato i loro beni si prospetta un 2023 molto intenso e intriso di sensazioni positive».

Ripresa e nuovi clienti
Il Ponte Casa d’Aste chiude l’anno con con 42 aste e 33,5 milioni di euro. Rossella Novarini, Direttore generale, racconta: «L’anno ha confermato la ripresa. I 22 dipartimenti hanno presentato cataloghi all’altezza delle aspettative, registrando record di vendite; l’Arte Moderna e Contemporanea ha chiuso con oltre 14 milioni di euro e promosso maestri italiani a lungo ai margini, come Fausto Pirandello (300.000 €) e Renato Di Bosso (125.000 €), che hanno raggiunto record mondiali. Notevoli le prestazioni dei Gioielli: oltre sei milioni di fatturato. I conferimenti privati illustri, come quello dell’attrice Valentina Cortese, hanno portato macrosettori come Arredi e Dipinti antichi a oltre 5,4 milioni di fatturato. Le Arti decorative del ’900 e Design chiudono con oltre 2 milioni e hanno visto aggiudicazioni significative nell’arte vetraria muranese. Con la diretta live la sala d’aste si è spostata in casa e in ufficio. La varietà dell’offerta delle due sedi, Palazzo Crivelli e ViaPitteriDieci, ha attratto nuove generazioni di clienti».
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Artificazione e fusione
28.250.000 €, quasi nove milioni in più del 2021. Per Finarte è merito dell’artificazione, la convergenza tra l’arte e i settori del lusso, gioielli, metalli preziosi, fashion e orologi, che con l’Arte Moderna e Contemporanea sono i principali fattori del successo del Gruppo. Tra le 54 aste esitate hanno ripreso molto bene anche quelle in presenza di Old Masters e Libri Antichi, mentre hanno gran visibilità online quelle dal taglio più internazionale, come Fotografia e Disegni, e da quest’anno la trendy Sneakers. Tra i top lot, si trovano Rolex e Patek Philippe, venduti rispettivamente a 223.600 e 187.000 euro, un Ligabue aggiudicato a 153.500 euro e una Lancia Dilambda (Pinin Farina), 1932, venduta a 110.650. Spiega l’a.d. Vincenzo Santelia: «È stato un anno di grande crescita. Tre aste record (Gioielli, Orologi e Arte Moderna e Contemporanea) più l’acquisizione di Czerny’s, storica casa d’aste, leader europeo nel campo delle Armi Antiche».

Record e nuove promesse
Per Wannenes 55 aste (28 in presenza e 27 online), un fatturato di 27.909.926 €, una crescita del 12,8% e una partecipazione sempre più internazionale (al 43% di stranieri si deve il 54% delle entrate). Considerevole incremento per il Luxury, trainato da Gioielli e Orologi con un +45% e aggiudicazioni importanti come gli orecchini con zaffiri e diamanti, esitati a 1.714.500 euro, o il Rolex Daytona «Winner, Ref. 16520», a 254.000 €, il prezzo più alto mai raggiunto per questa referenza. Arte Russa e Realismo Sovietico hanno totalizzato 2.682.707 euro e ottenuto il secondo miglior risultato al mondo per l’icona greca del XVII secolo esitata per 775.100 euro. Soddisfazione per i dipartimenti consolidati, i Dipinti Antichi e del XIX secolo confermano la tendenza positiva e vedono top lot assoluto le due tele di Bernardo Strozzi. Le Auto sono state protagoniste a Milano AutoClassica totalizzando 1.399.384 euro con esemplari di casa Ferrari che hanno superano i 200.000 euro; gli Orologi da Tasca e la Pendoleria hanno ottenuto quasi 1 milione e l’immobiliare ha saputo imporsi come una delle realtà più dinamiche del settore. Soddisfatto per i «numerosi record price raggiunti dai nostri dipartimenti storici e per gli ottimi risultati dei dipartimenti più giovani» il ceo Guido Wannenes.

Italiani bene anche a Parigi
Anche se la tradizionale asta «italiana» Thinking Italian è stata spostata a Parigi, altre vendite hanno riempito il calendario di Christie’s Italia, che con otto aste ha totalizzato nel 2022 19.984.758 €. Dalla vendita Jewels & Watches online «La Dolce Vita», due top lot: un anello con diamante a 378.000 € e gli Orecchini con diamanti a 302.400 €. Fontana a 942.000 €, poi de Chirico, Capogrossi, Boetti, Schifano e Dorazio completano la top ten con risultati da 250.000 a 350.000 €. Così Mariolina Bassetti, Presidente di Christie’s Italia: «La nostra migliore asta in termini di totale è stata 20th/21st Century: Milan Online Sale Part I, con 5.576.280 €. La vendita con la migliore performance è stata quella dedicata alla Collezione Agrati, con il 100% dei lotti venduti e un totale di 630.882 euro, ben più alto della somma delle stime iniziali. La grande energia del team italiano, insieme all’effervescenza del mercato e alla ripresa postpandemica, ha reso questo anno particolarmente brillante, anche per la performance di Thinking Italian, svoltasi per la prima volta a Parigi, che ha totalizzato 30.5 milioni e ha portato l’arte italiana in un contesto più europeo».
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Un brillante riferimento
Risultati in crescita per Farsettiarte: 16.653.000 € e 17 aste. I migliori risultati sono giunti dall’Arte Moderna e Contemporanea, seguiti da quelli dei Dipinti antichi e dell’Ottocento e dei Gioielli e Orologi. La prima asta di Arte della Tavola, una delle ultime new entry di successo in varie case d’asta, ha dato ottimi risultati e una percentuale altissima di venduto. La top ten è delle più classiche: da Morandi (a 1.695.250 €) a Carrà (912.000 €), in mezzo Fontana e Savinio, hanno tenuto banco tutte le stagioni. A seguire Burri, Santomaso e Boetti in un range tra 130.000 e 320.000 €. Bene l’Arte dell’800: il «Ritratto della signorina Titta Elisa Guidacci» di Silvestro Lega è stato aggiudicato a 85.840 €; «La farfalla» di Vittorio Corcos con 40.650 € ha quadruplicato la stima; «Tête de Femme» di Federico Zandomeneghi è stato venduto a 46.950 €. Quanto ai risultati degli artisti stranieri, ottimo traguardo per Hermann Nitsch, «Senza titolo», 1997, acquistato a 125.500 euro. E bene anche i Gioielli e Orologi, sempre classici con diamante taglio brillante e Rolex Daytona. Dice Sonia Farsetti: «Il 2022 si è concluso brillantemente, con un ottimo riscontro da parte di collezionisti nuovi e fidelizzati, italiani e stranieri. Le importanti aggiudicazioni confermano alla nostra casa d’aste il ruolo di riferimento per l’arte moderna italiana. La maggiore digitalizzazione delle vendite ci ha permesso di arricchire il calendario e favorire la diversificazione delle proposte, ampliando e intensificando l’offerta, senza pregiudicare la qualità delle aste tradizionali, corredate dai cataloghi cartacei».

Bronzetti al debutto, antico in risalita
Per Bertolami 41 aste e 13.948.280 €; oltre al top lot, l’anello Bulgari venduto a 302.400, Pompeo Batoni con «La Clemenza implora la Giustizia» a 152.400 €; tra i bronzetti il «Dio Fiume» di Pietro Tacca a 88.900 €, e tra gli arredi un’importante coppia di trumeau italiani a 83.160 €. L’amministratore unico Giuseppe Bertolami: «La nostra platea diventa sempre più internazionale e il nostro business più sensibile a fattori economici e politici che emergono al di fuori dei confini. Tramonta la stella dei clienti russi ed emerge quella dei polacchi; gli aggressivi compratori cinesi in improvvisa difficoltà nel pagare i loro costosi acquisti dimostrano che il mercato asiatico è una realtà molto più sfaccettata della sola Cina. La clientela è oramai così vasta e diversificata che tutti i dipartimenti possono trovare uno sbocco di mercato. Il nostro dipartimento di bronzetti antichi ha tenuto con ottimo successo la sua prima asta; nel 2023 inaugureremo il dipartimento di placchette medievali e rinascimentali. Dipinti, sculture, oggetti d’arte, arredi antichi saranno al centro della nostra attenzione. Le quotazioni dell’arte antica stanno lentamente risalendo, è una congiuntura di cui bisogna approfittare ora per potersene avvantaggiare tra qualche anno».
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L’anno migliore
Per la genovese Aste Boetto, 12 aste e 12 milioni di euro, parla Paolo Capozzi, membro del consiglio di amministrazione: «È stato il nostro migliore anno di sempre, conferma il trend di crescita del periodo post pandemia. Siamo soddisfatti sia per il fatturato sia per gli esiti dei singoli lotti. Nel singolo lotto certamente è stato il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea a registrare i risultati migliori, soprattutto grazie agli autori stranieri (Jean Fautrier a 217.000 €), ma anche agli ottimi risultati di alcuni autori italiani molto apprezzati all’estero come Salvo e Alighiero Boetti. Dopo anni di crisi l’Antiquariato si rialza, favorito da prezzi molto competitivi e da un rinato interesse dei collezionisti stranieri. A rallentare questa crescita è sempre la burocrazia italiana, con il lento rilascio di certificati di libera circolazione. Molto interessante il settore del Design, con percentuali di venduto superiori all’80%. Il settore in maggior crescita: i Gioielli, più che raddoppiato il fatturato annuo, attraendo compratori internazionali». Oltre ai top lot citati anche il monumentale Orologio in legno di Anton Maria Maragliano, XVIII secolo, venduto a 136.000 € e il tavolino dalla sala da ballo del transatlantico Giulio Cesare del 1948 ca, di Gio Ponti, a 62.000 €.

Tre sedi per 43 aste
Capitolium Art riporta risultati in crescita, con 11.500.000 € di totale raccolti in 43 aste, le migliori quelle di Moderno, che ha totalizzato 1.500.000 €, e quella di Design e Arti Decorative del ’900, con 920.000 €. Oltre al top lot di Hans Hartung a 214.000 €, Henry de Groux con «La morte di Sigfrido» (1899) a 40.000 €. Giorgio e Gherardo Rusconi, Direttori di Capitolium Art: «La casa d’aste Capitolium Art con le sedi di Brescia, Roma e Torino ha chiuso il 2022 con un aumento del fatturato del 14,5%, con importanti risultati nell’Arte Moderna e nel Design, e nel reparto di Gioielli e Orologi. Buoni risultati per l’Arte Antica e dell’Ottocento che, pur nelle difficoltà del settore, continua a mantenere la sua posizione nel panorama nazionale. I reparti di Arte Etnografica e Naturalia hanno svolto quattro aste che si riproporranno nel 2023 insieme all’ormai storico settore dell’Arte Islamica e Orientale».
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Cresce il moderno
Per la Galleria Pananti Casa d’Aste di Firenze 7,3 milioni di euro di fatturato frutto di 32 aste (26 online, sei in presenza). Tra i top lot Giorgio de Chirico con «Natura Morta con Drappo» venduto a 100.000 € e una scultura di Vincenzo Gemito, «Pescatoriello», a 52.500 € e la «Sacra Famiglia con santa Caterina e un Cardinale» attribuita a Giacomo Raibolini detto Giacomo Francia, battuta per 28.750 €. Così il direttore Filippo Pananti: «Il mercato ha retto, si è consolidato e ampliato diventando sempre più globale grazie alle vendite online, alle aste live in streaming e ai vari portali. Come sempre il settore in crescita è il Moderno e Contemporaneo, rimane in calo l’Ottocento, tranne per alcune opere importanti. Permangono le problematiche legate all’esportazione, prime fra tutte le lunghe attese per avere gli attestati di libera circolazione».

Trend positivo in un mercato schizofrenico
Martini Studio d’Arte, Brescia, con due aste fattura 6.656.000 €, con una percentuale di venduto dell’84%, acquistato per il 42% da collezionisti stranieri. Nella top ten, oltre a Tancredi Parmiggiani venduto a 243.750 € si trovano, tra gli altri, Peter Halley a 97.500 €, Hermann Nitsch a 87.500 € e David Hockney a 72.500 €. Ne parla Angelo Martini direttore e responsabile: «È stato un anno molto positivo per l’Arte Moderna e Contemporanea, con una forte ricerca per opere importanti e di qualità. La preoccupazione della guerra e la crisi economica mondiale non hanno rallentato il nostro settore, anzi, abbiamo notato un aumento rilevante nel secondo semestre. Crediamo che oggi più che mai l’opera d’arte sia vista come un investimento alternativo e un bene rifugio per gestire al meglio i propri risparmi. Anche nelle Private Sales abbiamo un forte aumento, con vendite che spesso raggiungono prezzi più importanti rispetto alle aggiudicazioni in asta. Tra gli artisti italiani più richiesti, anche dagli stranieri, Boetti, Accardi, Schifano, Salvo, Griffa. Leggera flessione per l’Arte cinetica e programmata e per la Pittura analitica. In questi ultimi anni, però, il mercato è “schizofrenico”, molto rapido nel cambiare e difficile da prevedere. Ci auguriamo un 2023 brillante, con lo stesso trend positivo del 2022».
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Magritte debutta, i gioielli trainano
International Art Sale è specializzata negli incanti di preziosi, ma ha da qualche tempo aperto un dipartimento di Arte Moderna, Contemporanea e Fashion Vintage. Nel 2022 ha totalizzato, crescendo, 5.612.500 € con 10 sessioni di vendita. L’Amministratore Unico Gianfranco Saccucci commenta: «Abbiamo percentuali di vendita dell’80-85%, ottima performance ottenuta nella debolezza del mercato nazionale, mentre spicca la vivacità dei Paesi europei e d’oltreoceano per le nostre aste in cui il dipartimento Gioielli rimane la realtà trainante; l’orientamento del mercato oggi è focalizzato sui preziosi di importanti firme, come Van Cleef & Arpels o Cartier. Siamo anche soddisfatti per il milionario debutto del dipartimento Arte Moderna e Contemporanea, con la gouache di René Magritte del 1950, stimata 400-600.000 € e aggiudicata a 1.212.500 euro».

Lo scudo difende il fatturato
Czerny’s International Auction House, con sede a Sarzana (Sp) è una casa d’aste altamente specializzata: si occupa esclusivamente di armi antiche antecedenti al 1890. Con nove aste esitate, in leggero aumento rispetto ai risultati precedenti, presenta un fatturato di 5.416.250 €. Nel 2022 è entrata a far parte del Gruppo Finarte, ma rimarrà operativa nella sede storica di Sarzana. Tra i top loto uno scudo dell’epoca di Filippo II a 220.000 €.

Nuovi dipartimenti
Casa d’Aste Babuino cresce rispetto al 2021, con un fatturato di 5 milioni di euro dato da 37 aste (17 in presenza e 20 online). Per il direttore Antonio De Crescenzo è stato un «anno controverso; ottima la prima parte, poi la guerra ha condizionato molto i risultati aziendali, da maggio/giugno, con un crollo verticale delle vendite fino a novembre. I settori in crescita sono quello dei Preziosi (Gioielli, Argenti e Orologi da polso), regge bene l’Arte Antica, con il fatturato più alto (Artemisia Gentileschi a 128.750 €). L’Ottocento è stabile, anche se con un leggero calo; l’Arte Moderna è stabile. Quest’anno abbiamo aperto un dipartimento per Motorcars e le Auto da collezione, con sedi a Roma, Milano e Torino. Puntiamo a diventare la prima casa d’aste italiana per i Motorcars. Le lentezze burocratiche delle Soprintendenze sono notevolmente peggiorate e questo porta a un restringimento del mercato italiano, alla chiusura di molte aziende del settore, provocando un crollo verticale della richiesta interna».
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Feeling e primati
Colasanti Casa d’Aste guadagna un posto in classifica, ma soprattutto sale di fatturato: 4.875.000 €, +1.125.000 rispetto al 2021. Oltre al top lot di Hubert Robert a 412.500 € da segnalare un classico Rolex Daytona da 37.500 euro. Così Luigi Colasanti: «Nel 2022 abbiamo registrato nuovi primati, oltre a un incremento del fatturato di circa il 30%, un numero record di aste, 15 in dodici mesi, segno di un crescente e consolidato feeling con la nostra clientela. Record anche per il dipartimento di Fine Art, che è stato il protagonista assoluto del 2022 con due vendite sensazionali per incasso e qualità delle opere proposte. In continuo aumento la clientela più giovane».

Record anche oltreoceano
Blindarte tra Napoli e Milano totalizza 4,2 milioni di euro, con quatro aste in presenza e varie online. Il settore più alto è quello dell’Arte Moderna e Contemporanea, con 3 milioni circa. Memmo Grilli, direttore del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea dichiara: «L’anno è stato ricco di successi. Abbiamo trattato in asta e privatamente opere piuttosto interessanti e rare per il mercato italiano, raggiungendo risultati da record, come già successo in passato. Tra queste va citata la vendita del bel dipinto la “Valle” di Salvo, aggiudicato per quasi 160.000 euro a un collezionista oltreoceano, realizzando il record mondiale d’asta dell’artista. Anche l’aggiudicazione della carta di Kounellis del 1961, passata di mano per 167.500 euro è il record per questa tipologia di opera dell’artista».
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Un anno online
Cresce il numero di aste per Maison Bibelot di Firenze, 25 con un risultato di 3.038.576 €. Elisabetta Mignoni, amministratore unico, considera il 2022 «un anno molto interessante, nel quale la Maison Bibelot ha ottenuto importanti affidamenti in tutti i dipartimenti. L’anno si è concluso in bellezza con un’asta dedicata alle collezioni del Castello di Gamberaia a Firenze. Le aste dedicate a uniche proprietà sono una prerogativa della Maison Bibelot, unica casa italiana specializzata nella gestione di patrimoni privati. Quattro le aste del settore organizzate nell’anno, tutte concluse con grande successo di pubblico e risultati. Buoni risultati anche del dipartimento Gioielli e Orologi e Arte Moderna e Contemporanea. Grande successo per il dipartimento Libri antichi che ha al suo attivo due importanti aste dedicate alla Biblioteca di casa d’Agata a Taormina e alla Collezione Bucciarelli. Anche in presenza di esposizioni, tutte le aste del 2022 si sono svolte online, considerato il successo che questo tipo di asta sta riscuotendo tra la nostra clientela» (un dipinto di Scuola fiamminga del XVII secolo
a 46.875 €).

Presepi ambitissimi
Casa d’Aste Vincent aumenta i risultati con 11 vendite e 2.732.075 €. «Risultati più che soddisfacenti per i dipinti del XIX secolo e per le sculture da presepe, con l’85% di lotti venduti e un unico strumento di partecipazione, l’asta online, spiega Luigi Iaccarino, amministratore unico. Risultati da record per le aste delle sculture da presepe, prestigiose collezioni del XVIII e XIX secolo, un mercato solido e di grande interesse fra gli acquirenti: un’asta interamente dedicata a queste figure ha chiuso con 606.450 €. I collezionisti, che hanno partecipato con grande attenzione alle esposizioni e alle gare online per i dipinti del XIX secolo».
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Il classico non fluttua
Mediartrade Casa d’Aste raccoglie 2,5 milioni di euro con sei aste, in flessione rispetto al 2022. 1 milione di euro è il risultato del miglior dipartimento, quello di Arte Moderna e Contemporanea, che oltre al top lot di de Chirico a 215.000 €, segnala Arman, Schifano, Mitoraj e Morlotti. «Nonostante la complessità del periodo, gli incanti del 2022 hanno fatto registrare risultati interessanti con significative rivalutazioni delle stime, dice Chiara Mastelli, specialist dipartimento Arte Moderna e Contemporanea. Nello specifico i nostri cataloghi di Arte Moderna e Contemporanea hanno ricevuto un entusiasmante riscontro per la grande qualità. La commistione tra virtuale e presenza, la cosiddetta “asta ibrida”, ha consentito di sfruttare al meglio il potenziale del web, garantendo a un numero senza precedenti di bidders la partecipazione agli incanti attraverso la nostra piattaforma. L’attenzione si è focalizzata verso opere di artisti storicizzati afferenti alle maggiori correnti artistiche del Novecento, opere che per provenienza e qualità sono le più interessanti, non soggette alle fluttuazioni del mercato finanziario, e riteniamo che questo trend proseguirà anche nel 2023».

Nuove tecnologie, nuovi dipartimenti
Gonnelli Libreria Antiquaria Casa d’Aste presenta un totale di 1.870.000 €, in leggero aumento, con otto aste, di cui quattro dedicate a Stampe, Disegni, Dipinti (antichi, moderni e contemporanei) dove sono stati gestiti 19.900 beni suddivisi in 3.700 lotti. L’asta migliore è stata «Arte Antica, Moderna e Contemporanea» con 578.000 euro e una percentuale di lotti venduti del 75%. Commenta il direttore Marco Manetti: «È stato un anno carico di eventi e trasformazioni, a cominciare dalla nuova sede, l’ampia e spaziosa galleria dove ci siamo stabiliti da gennaio. Il numero delle aste è salito a otto, di cui quattro a tempo. Abbiamo implementato l’accessibilità con l’app “Gonnelli Casa d’Aste”. Ormai la maggior parte delle aggiudicazioni avviene attraverso il portale GonnelliLive, che consente di seguire l’asta in streaming audio e video. Questo ci premia degli investimenti fatti in nuove tecnologie, con la crescita dello strumento telematico rispetto alle offerte scritte, telefoniche e di sala. Ci siamo aperti all’Arte Contemporanea con opere che ampliano l’offerta a una clientela in crescita; nel 2023 il tradizionale dipartimento di Grafica Antica e Moderna diventerà il dipartimento di Arte Antica, Moderna e Contemporanea. Gli ampi spazi della nuova sede ci hanno consentito di allestire cinque mostre dedicate alla grafica moderna e contemporanea, promuovendo ulteriormente i beni destinati alle vendite» (Frederick de Wit a 162.500 €).
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Soddisfatti, nonostante tutto
Eurantico Casa d’Aste di Vignanello (Vt), totalizza 1.820.766 euro con nove vendite, cinque dal vivo e quattro a tempo. Al top lot di Francesco lojacono a 18.300 €, si aggiungono Giulio Turcato, «Composizione» (1959), e Hannukkah in argento, XVIII secolo, entrambi a 13.415 €. Il general manager Pietro Stefani commenta così: «Soddisfacente l’attività della casa d’aste nello scorso anno, nonostante i periodi bui derivati dalla pandemia e dalle restrizioni economiche. Abbiamo in programma molte vendite di importanti eredità che ci consentiranno di avere un risultato ancora più positivo».

Art-Rite in Banca
Le aggiudicazioni di Art-Rite sono state di oltre 1,8 milioni di euro, somma delle aste e di 600mila euro di trattative private. La notizia dell’anno per la casa d’aste milanese è stata però l’acquisizione da parte di Banca Sistema tramite la controllata Kruso Kapital S.p.A. (Banca Sistema è una primaria realtà finanziaria attiva dal 2011, quotata sul segmento Euronext Star di Borsa Italiana). Spiega l’amministratore delegato Attilio Meoli: «L’operazione è un caso unico nel panorama italiano, la prima volta che una banca italiana entra nel settore delle aste, e rappresenta per Art-Rite il conseguimento di un percorso pluriennale verso una maggiore collaborazione con gli operatori e le istituzioni del sistema finanziario per l’investimento in opere d’arte in quanto asset class. Così Art-Rite muove un altro passo verso l’allargamento della clientela e la presenza in nuove aree di mercato. Nel 2022 si è incrementato il numero delle aste: 21, di cui 14 di Arte Moderna e Contemporanea (Baldessari a 34.500 €), due di Numismatica, due di Comic Art e due di Arte Antica e del XIX secolo, una di Gioielli e Orologi, mantenendo il trend positivo del 2021. Il settore di maggior rilievo continua a essere l’Arte Moderna e Contemporanea con cui si è totalizzato quasi 1 milione di euro. Aumenta l’interesse significativo per il format 4-U new Arte Contemporanea, dedicato alle ricerche relative agli ultimi 25/30 anni, elemento di diversificazione rispetto alla concorrenza italiana e portavoce di espressioni, linguaggi ed estetiche del mondo di oggi. Le trattative private continuano con risultati positivi, sempre più rilevanti. I dipartimenti di recente apertura, Arte Antica e del XIX secolo e Numismatica, stanno rispettando le aspettative iniziali. L’asta di Comic Art ha incluso un nucleo di Collectibles figures e Movie Props quale stimolante passo in avanti verso una nuova tipologia di collezionismo».
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Regge bene lo storico italiano
Ambrosiana Casa d’Aste con quattro aste totalizza 1.780.000 €, e oltre al top lot di Mario Schifano a 47.500 €, segnala Emilio Tadini, a 22.500 € e Philipe Taaffe, a 21.250 €. L’amministratore Andrea Poleschi ritiene il 2022 «un ottimo anno per le vendite, con importanti soddisfazioni per la maison. Resta molto alto l’interesse per opere di carattere internazionale, soprattutto da parte del collezionismo estero, ma anche lo storico italiano si difende bene e i collezionisti, sempre molto attenti, concedono grande rilevanza ai nostri artisti che hanno segnato l’arte italiana del secondo Novecento».

Rilevanti maestri italiani
La Casa d’Aste Martini di Sanremo è specializzata in Antiquariato, Dipinti antichi, Arte orientale, Orologi, Dipinti dell’Otto e Novecento (Antonio Mancini a 68.200 €), Arte Moderna e Contemporanea, Argenti e Monete, Ceramiche, Bronzi, Design. New entry nei recenti «Rapporti Case d’Asta» di «Il Giornale dell’Arte», riporta un totale annuo di 1.560.364 €, realizzato in sette aste, di cui tre a tempo. Così il direttore Christiaan Martini: «Anche quest’anno il dipartimento che ci ha regalato più soddisfazione è stato quello dei Dipinti dell’Otto e Novecento, con importanti aggiudicazioni di rilevanti maestri italiani. Ottimi risultati per il dipartimento dei Dipinti Antichi, Design e Arte Moderna e Contemporanea sempre una conferma. Bene anche l’Arte Orientale. In generale siamo soddisfatti, ogni anno aumentiamo la rete di contatti con importanti collezionisti e mercanti internazionali nonché musei e fondazioni».

Bene i gioielli antichi e moderni (se firmati)
Curio di Firenze è specializzata in preziosi e lavora solo online. La direttrice Laura Patrizia Barbieri commenta così il risultato, in aumento rispetto al 2022, di 746.500 €, raccolto come sempre in 4 aste: «Il 2022 è stato un buon anno per le vendite online: sia privati, commercianti sia collezionisti hanno partecipato e seguito con sempre maggior interesse le nostre vendite. I gioielli antichi, moderni, se firmati, e le pietre sopra i 3 carati sono stati i pezzi più richiesti e quelli che hanno raggiunto i migliori risultati. Il nostro lavoro di cura del cliente e di ricerca di pezzi rari, particolari e di grande qualità ci ha premiato anche quest’anno».
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Arte italiana, clienti stranieri
Fondaco Aste è l’ultima nata tra le case d’asta di rilievo. Quest’anno con tre aste ha totalizzato 440.000 €. È guidata da Umberto Savoia, che spiega: «Il 2022 è iniziato con un repentino mutamento delle condizioni macroeconomiche dovute allo scatenarsi di un conflitto bellico alle porte dell’Europa. Il mercato, di conseguenza, si è mosso in modo più cauto, e anche noi abbiamo registrato un numero significativo di opere vendute a trattativa privata. In questo contesto, tuttavia, non sono mancate sorprese piacevoli durante gli incanti per le opere di maggiore qualità, che hanno fatto registrare prezzi ben al di sopra delle stime (in primis l’opera su sicofoil di Carla Accardi, che da una stima di 25.000 € è stata aggiudicata a 70.000 €). Anche l’opera su carta di Francis Picabia ha triplicato la stima di partenza (aggiudicata a 30.000 €, contro una stima di partenza di 10.000 €). Da segnalare è il sempre più sostanziale apporto del mercato estero, soprattutto francese, per le opere italiane più importanti, sia moderne che antiche. Il 2022 è stato inoltre l’anno in cui, accanto alle due tradizionali vendite di arte moderna e arti decorative del ’900, si è proposta anche una vendita dedicata all’Arte antica e del XIX secolo che ha prodotto buoni risultati. Anche in questo caso si segnala l’apporto significativo del mercato estero in contrapposizione a quello domestico».

«Senza titolo» (1970) di Carla Accardi, venduto da Fondaco per 70.000 €

«Senza titolo» (1977-79) di Mario Schifano, venduto da Ambrosiana per 47.500 €

«Paesaggio marino con faraglioni (Palermo)» di Francesco Lojacono, venduto da Euroantico per 18.300

«Tre gladiatori» (1963) di Giorgio de Chirico, venduto da Mediartrade per 215.000 €

«Venere e Marte (Allegoria dell’Amore)» (XVII secolo) di scuola fiamminga, venduto da Maison Bibelot per 46.870 €

«Vedute fantastiche di Tivoli» attribuito a Hubert Robert, venduto da Colasanti per 412.500 €

«Les poids et le mesure» (1950) di René Magritte, venduta da International Art Sale per 1.212.500 €

«Natura morta con drappo» (primi anni ’60) di Giorgio de Chirico venduto da Pananti per 100.000 €

«Red Vermillion» (1963) di Jean Fautrier, venduta da Boetto per 217.000 €

Michela Moro, 03 marzo 2023 | © Riproduzione riservata

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